Federica Lecca I suoni dal tempo

Federica Lecca Federica Lecca nasce a Cagliari il 12 ottobre del 1990, studentessa di Medicina e Chirurgia ha da sempre una passione per la cultura e l’arte. Musicista da quasi dodici anni, è la prima donna a suonare le Launeddas. Un ruolo di prestigio che ricopre con semplicità e dedizione. Il suo maestro è Luigi Lai. Ama la Sardegna e le sue tradizioni. Per lei conoscere la storia del passato è fondamentale per arricchire il patrimonio culturale di ogni individuo e dell’intera comunità. E’ una ragazza dinamica e intraprendente, piena di interessi. Tra questi, anche la fotografia. Fa foto per diverse testate giornalistiche, per sfilate, festival, manifestazioni sportive e cerimonie.

Sei la prima ragazza a suonare le launeddas come è nata questa passione?

E’ nata come una semplice curiosità. Fin da piccola andavo a seguire con mio padre la festa di Sant’Efisio, mi affascinava il suono degli strumenti a fiato che sentivo suonare. Ancora non sapevo che erano le Launeddas. La prima volta che le suonai fu nelle scuole medie. Mi iscrissi a un corso tenuto dal maestro Giulio Pala e patrocinato dalla Regione Sardegna. Poi, incuriosita e desiderosa
di continuare a suonarle, mi iscrissi alla Scuola Civica di Musica, ai corsi del “grande” maestro Luigi Lai. Un’esperienza importante che continua ancora oggi.

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Le launeddas sono un antico strumento della tradizione sarda. Quanto è importante per te il legame con le tradizioni musicali della nostra isola?

Le launeddas sono molto antiche. Le prime tracce della loro esistenza risalgono ai bronzetti di Ittiri. Rappresentano la cultura musicale tradizionale della Sardegna. Venivano suonate nelle feste, nelle cerimonie religiose e accompagnavano i passi del ballo sardo. Momenti di vita importanti che ho a mente ogni volta che suono.

Quale tipo di launeddas suoni?

E’ uno strumento che viene suonato con la tecnica della respirazione circolare, costruito da diversi tipi di canne. Ne esistono di differenti varietà ognuna ha il suo suono. Io suono le Launeddas, non faccio alcuna distinzione tra i differenti tipi esistenti.

12119_535763153100529_2075628580_nTra i tanti eventi a cui hai partecipato a quale sei più affezionata?

Alla Festa di Sant’Efisio. E’ un rito che ogni anno attendo con ansia e trepidazione. Non dimentico mai l’emozione che provai a sentirne la musica durante questa festa.

I tuoi progetti per il futuro?

Il futuro lo sto costruendo adesso. Il primo obiettivo è la laurea in Medicina. Poi la musica. Desidero far conoscere le Launeddas ai miei coetanei sardi e non solo. Mi accorgo infatti, che le nostre tradizioni, sono molto più conosciute all’estero che nella nostra isola. Ma in particolare vorrei interrompere una tradizione che vede solo gli uomini suonatori di Luaneddas. Spero che altre ragazze, seguano il mio esempio.