Arrigo Miglio: rispetto dell’uomo, accoglienza e solidarietà per affrontare il fenomeno immigrazione

 

vescovo_piccolaAccoglienza e solidarietà. Rispetto dell’uomo e della sua dignità dal momento del concepimento fino all’ultimo giorno di vita. Superare i pregiudizi e custodirci gli uni gli altri. Questo è il filo conduttore indispensabile per affrontare il tema immigrazione che l’Arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio ha sottolineato nel convegno “Immigrazione e salute” organizzato dalla Caritas Diocesana di Cagliari, in collaborazione con l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Cagliari.

“Siamo disorientati – ha precisato l’Arcivescovo – nel trattare l’argomento immigrazione dopo la tragedia che ancora una volta si è ripetuta nelle acque di Lampedusa. Centinaia di persone hanno perso la vita in un viaggio alla ricerca di una vita migliore. Con la speranza, in un nuovo paese, di ritrovare la dignità, un lavoro, una casa. Sono nostri fratelli e sorelle e non possiamo essere indifferenti davanti a una così grande tragedia. Mi tornano alla mente le parole che Papa Francesco – ricorda Miglio – ha pronunciato nel suo viaggio a Lampedusa. Chi di noi ha pianto per la morte di questi fratelli e sorelle? Chi ha pianto per queste persone che erano sulla barca? Per le giovani mamme che portavano i loro bambini? Siamo una società che ha dimenticato l’esperienza del piangere. Dobbiamo risvegliare le coscienze perchè ciò che è accaduto non si ripeta.

Mi auguro – ha concluso l’Arcivescovo – che iniziative come questo convegno, diventino un’ occasione di riflessione per sviluppare la cultura della solidarietà. Cattolici, laici, associazioni di volontariato, medici, istituzioni devono lavorare insieme alla ricerca di soluzioni per trasformare il fenomeno dell’immigrazione in una opportunità di crescita e sviluppo per la comunità”.

imagesSulla stessa linea, anche il discorso di Don Marco Lai, direttore della Caritas di Cagliari.

La Caritas è da sempre impegnata a fornire servizi e assistenza sanitaria attraverso criteri di giustizia sociale.

“ Gli immigrati – ha spiegato Don Marco Lai – vengono accolti dalle nostre strutture, ascoltati e assistiti in tutte le loro necessità in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace. Particolare attenzione viene rivolta anche al problema della salute sia fisica che psicologica. Il centro di prima accoglienza, il centro di ascolto, l’ambulatorio medico sono strutture che lavorano assiduamente per accompagnare chi sperimenta la mancanza di punti di riferimento e di interlocutori che restituiscano la speranza di un cambiamento. Gli immigrati vengono messi in contatto con i servizi presenti nel territorio e vengono attivate tutte le risorse disponibili per dare risposte ai bisogni più urgenti”.