Stefania Fadda, psicologa della mulsensorialità e dei piccoli sordiociechi, riceve il premio “Dea Madre”

cagliari_il_premio_dea_madre_alla_psicologa_dei_bimbi_sordociechi-330-0-391118Una preziosa statuina raffigurante la Dea Madre, simbolo culturale della Sardegna, è l’importante riconoscimento ricevuto da Stefania Fadda, Direttrice del Centro Assistenza per Bambini Sordi e Sordociechi Onlus (Cabbs) con sede a Roma.

Grazie al metodo ideato per favorire la multisensorialità dei bambini sordi e sordociechi, la psicologa sarda ha vinto nello scorso giugno il premio R.O.S.A. (Risultati Ottenuti Senza Aiuti) che premia le donne che si sono maggiormente distinte nei diversi campi di competenza e ottenuto nel 2012 una medaglia di rappresentanza dal presidente della Repubblica Napolitano.

Nei giorni scorsi è stata premiata dal presidente della Regione Ugo Cappellacci, insieme all’assessore della Programmazione Alessandra Zedda, al direttore Generale della Presidenza Gabriella Massidda e al capo di Gabinetto della Presidenza Ada Lai.

“Siamo orgogliosi di consegnare un premio ad una donna sarda volitiva che ha ottenuto risultati importantissimi a livello nazionale e internazionale senza aiuti ma esclusivamente grazie alla preparazione e alle proprie capacità e meriti” Ha affermato Ugo Cappellacci.

Nella nostra società, ancora oggi, per le donne è sempre un po’ più difficile affermarsi rispetto agli uomini sia nel settore politico che nel lavoro – ha sottolineato l’assessore Zedda – per questo abbiamo voluto riconoscere la grande opera svolta da una rappresentante di quelle eccellenze femminili che per quello che sta facendo rappresenta un esempio unico al mondo. Insieme all’assessore della Sanità, Simona De Francisci, abbiamo anche definito una strada per arrivare all’apertura, anche in Sardegna, di un centro che sperimenti questo metodo multisensoriale”.

Visibilmente emozionata, Stefania Fadda, dedicando il riconoscimento ai suoi piccoli pazienti, ha evidenziato l’importanza di ricevere un premio nella propria terra per un metodo che, portato avanti nella Capitale, vede arrivare piccoli sordi e sordo ciechi da tutta Italia.