Maria Crespellani racconta Maria Lai

 

Maria Crespellani racconta la vicenda umana e personale che l’ha unita a Maria Lai con un’amicizia durata oltre sessant’anni. La donazione, non a caso, avverrà al Palazzo di Città che, dal 10 luglio al 2 novembre, ospita la grande mostra

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retrospettiva Maria Lai. Ricucire il mondo. Il percorso espositivo, curato da Anna Maria Montaldo, esplora tutti i

percorsi di ricerca che l’artista ha sviluppato dagli anni Quaranta fino alla metà degli anni Ottanta del Novecento,
alcuni, pienamente compiuti, altri, appena abbozzati, hanno trovato una dimensione più matura negli anni
Novanta e 2000.
L’opera donata, Margherita (1950-51) fa parte della prima attività di ritrattista di Maria Crespellani, cominciata nel
1943 e tuttora in essere. La testa bronzea si rifà a modelli aulici: il modellato liscio, appena solcato da linee
incise, sia nella veste sia nella capigliatura, e il rigore geometrico richiamano i busti di Francesco Laurana. Il
ritratto di è una delle poche opere della Crespellani fuse in bronzo, rispetto al gesso, anche dipinto, usato fino a
quel momento, e alla terracotta divenuto in seguito il materiale prediletto.
Nata a Cagliari nel 1925, dopo gli studi classici, Maria Crespellani si laurea in Lettere con Raffaello Delogu per
specializzarsi, successivamente, in Storia dell’arte con Corrado Maltese. Per molti decenni ha insegnato Storia
dell’arte a Cagliari nei Licei classici “G. M. Dettori” e “G. Siotto Pintor”, attuando, nel primo, una interessante
sperimentazione ministeriale, basata sull’estensione dell’insegnamento della Storia dell’arte a tutto il quinquennio
di studi; è stata, inoltre, particolarmente attiva nell’AnisA (Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’Arte)
mediante corsi di aggiornamento, seminari, concorsi, conferenze, pubblicazioni. Durante lo sfollamento a
Villacidro, nel 1943, comincia a modellare piccole sculture, prima di incontrare a Cagliari lo scultore Francesco
Ciusa con cui lavora per qualche tempo, e Maria Lai, che diventerà un’amica preziosa e stimolante per tutta la
vita. Dopo i primi ritratti degli anni ’40-’50, crea sculture di piccolo formato, architetture religiose, circhi, fiabe, per
continuare, negli anni ’80, con la raffigurazione di metafore e simboli basati sull’introspezione psicologica e
sottolineati dal candore dell’argilla e dall’uso di fil di ferro sottile. Negli anni ’90 sperimenta il rapporto tra argilla,
pietra ed elementi vegetali per scene di gruppo, continuando contestualmente la serie di ritratti di familiari e amici
che formano una esauriente galleria fino ad oggi. Dal 1982 espone in numerose mostre collettive e personali sia
in Italia che in Catalogna, con ottimi consensi di pubblico e di critica.

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Interverranno, oltre l’artista, Massimo Zedda, Sindaco di Cagliari, Enrica Puggioni, Assessore alla Cultura, Anna
Maria Montaldo, Direttore dei Musei Civici, Franco Masala e Carlo Crespellani Porcella.