Leonarda Catta interpreta Eleonora D’Arborea

Lieta di condividere con i vostri lettori, la mia esperienza artistica

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Leonarda parlaci un pò di te…

L’amore per l’arte ha fatto da filo conduttore nella mia vita, prendo spunto da una citazione filosofica che dice che” l’Arte conduce al bene” , mi nutro continuamente di questa frase. Penso che la bellezza, l’estetica ,non rivolta all’immagine , ma alla bellezza dell’anima sia linfa vitale per una vita migliore e sulla base di questo mio pensiero ho fondato i miei studi e le mie esperienze formative. Con la Laurea conseguita al’Accademia di Belle Arti di Sassari in Scenografia e Storia Dell’arte, ho voluto arricchire e approfondire la mia formazione come Coreografa e danzatrice , per progettare personalmente gli spazi, le scene e raccontare gli argomenti, in modo tecnico e consapevole.

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Hai interpretato Eleonora d’Arborea raccontaci questa esperienza…

Tra le bellissime esperienze vissute, c’è stata l’interpretazione di un personaggio unico per il suo operato e per la sua storia a difesa dei diritti umani e delle donne, lei è Eleonora D’Arborea, in occasione della Sartiglia 2010, grazie alla Proloco di Oristano e a care persone come la Famiglia Casu che seguono la mia attività artistica ho interpretato con intensità la Giudicessa documentandomi in modo appassionato della sua storia e anche identificandomi per ideali e coraggio. L’accoglienza e la cura da parte della città di Oristano è stata intensa e calorosa. Penso che un personaggio con le sue caratteristiche sia d’esempio per il mondo e non solo della per nostra terra , per questo sono grata e felice di aver dato il mio contributo all’edizione 2010, tra l’altro particolarmente fortunata.

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Come è nata la passione per il teatro e la danza?

La mia passione per l’arte tutta è nata sicuramente da quando ero piccola, da bambina danzavo,cantavo, e recitavo un personaggio diverso tutti i giorni, fino a far preoccupare anche i miei genitori, che cercavano di riempire queste mie tendenze con il normale corso di danza, che poi ho approfondito negli anni scegliendola come principale forma espressiva. Mentre crescevo dovevo pensare al percorso di studi da seguire, divisa a metà tra scelte razionali infatti dovevo pensare al famoso impiego fisso e la scelta folle di fare l’artista, ho dato retta al mio cuore,ho dato fiducia all’arte e lei non mi ha tradito.

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Sei anche coreografa e regista. Da cosa trai ispirazione?

Faccio questo per lavoro, curo la regia, le scene e le coreografie degli spettacoli firmati da me e collaboro in altre produzioni dirette da diversi artisti, regionali, nazionali e anche internazionali, le mie recentissime collaborazioni del 2014 sono state al Coca Cola Summer festival con l’artista Bianca Atzei, in onda su Canale 5 e Amii Stewart con inserto coreografico. Dirigo laboratori di teatro danza ispirati a Pina Baush, e collaboro come relatore presso l’Università di Sassari per tesi di Laurea, che hanno scelto come linguaggio la “signora danza”. Traggo sempre ispirazione dai luoghi che mi ospitano e le persone che si rapportano a me, senza trascurare la musica ma anche i rumori, gli ambienti e soprattutto le energie collettive. Cerco sempre di valorizzare i miei allievi e gli artisti per i quali creo, mettendo in risalto i loro talenti per valorizzare la loro unicità senza omologare tutti. Collaboro sempre nel mio settore in eventi che abbelliscono la nostra cultura e la nostra terra , come Autunno in barbagia nello specifico nel paese di Belvì, un piccolo centro immerso in un paesaggio fantastico guidato da un amministrazione competente che guarda al futuro con grande positività.

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Lo spettacolo a cui sei più legata?

Riesco ad innamorarmi di tutti gli spettacoli ai quali collaboro, raramente sono distaccata e distante ma ne porto uno nel cuore dal titolo “ IL maleficio Della Farfalla” un opera di Federico Garcia Lorca con il Grande Michele Placido e le musiche di Manuel Rossi Cabizza mio compagno nella vita e nell’arte. Regia di Folco Napolini.

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 Chi sono stati i tuoi maestri?

Ho avuto tanti formatori ma un unico maestro che si chiama Claudio Rocco,un vero professionista coreografo teatrale e televisivo con il quale ho vissuto le esperienze che mi hanno dato la motivazione per continuare. Con lui ho vinto il 1°premio ai campionai nazionali di danza, ho danzato a Rai uno nella trasmissione in prima serata “Carramba che fortuna “ con Raffaela Carrà , La grande Danza, con Etolè internazionali e ballerini del calibro di Giuseppe Piccone, e poi tantissimi altri spettacoli.

Danza teatro e cinema cosa hanno in comune?

Danza, teatro e cinema hanno in comune il linguaggio del corpo e dell’anima

Che caratteristiche deve avere chi vuole fare il tuo lavoro?

Chi vuole fare il mio lavoro deve essere sincero perché “l’arte tra tutte le menzogne è quella che mente di meno. Cit e il tempo ne fa da testimone

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Come il teatro e la danza possono essere ulteriormente valorizzate in Sardegna?

Il teatro e la danza possono essere valorizzati in tanti modi, snellendo la burocrazia per la richiesta degli spazi , abbattendo i costi della Siae e aprendole le porte a persone creative anche non sono necessariamente supportati da grosse associazioni o strutture organizzative ma che hanno idee davvero originali e che spesso sono scoraggiati da tutti questi limiti

Un attore/attrice danzatrice o danzatore sarda che ammiri?

Artisti e danzatori sardi che  ammiro sono davvero tanti, non vorrei citarne alcuni a discapito di altri, posso dire che stimo molto chi ha scelto l’arte come lavoro, meno chi , dopo il lavoro, vuole fare l’artista. Per la danza il mio orgoglio va a Simona Atzori.

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