Anna Gardu “la Sardegna uno scrigno di tesori”

 

Anna Gardu da Oliena: un forte talento che trasforma i tradizionali ingredienti della pasticceria mediterranea in sontuose creazioni, delle vere e proprie opere d’ arte, intrecciando consolidata tradizione e innovazione. Vince il premio del Presidente della Giuria Prof. Vittorio Sgarbi nel concorso Pio Alferano dedicato al Re Murat, dove hanno partecipato 43 Artisti. I suoi capolavori “Horo”, che in dialetto sardo significa cuore, hanno varcato i confini Italiani per raggiungere Parigi e riportano le decorazioni e l’eleganza delle filigrane sarde. Orgogliosa del proprio patrimonio, Anna Gardu, non perde di vista l’ eleganza coloristica dei costumi tradizionali, i monili scintillanti del corredo folkloristico, i temi ricorrenti nei millenari decori della Sardegna.

Rivista Donna l’ ha incontrata per voi.
gardu-sgarbi-300x219

 

Anna ha portato la tradizione dolciaria Sarda oltre i confini Sardi e in Europa. Ci racconti questa esperienza .

Quest’anno i dolci HÓRO hanno varcato i confini Italiani per raggiungere Parigi ed essere esposti in una vetrina di una Boutique di una stilista Italiana che avendo visto i miei dolci in Sardegna le sono rimasti impressi ed e’ venuta a cercarmi perché voleva allestire le sue vetrine in maniera insolita con le piccole “Timballe” che riportavano le decorazioni della filigrana Sarda.

bottoni-224x300

 E’ stata elogiata da Vittorio Sgarbi che le ha conferito per i suoi dolci il premio Pio Alferano che cosa rappresenta per lei questo premio?

I dolci sono una materia che difficilmente viene interpretata come forma d’arte alla pari della pittura e della scultura. L’aver vinto il premio del Presidente della Giuria Prof. Vittorio Sgarbi nel concorso Pio Alferano dedicato al Re Murat, dove hanno partecipato 43 Artisti…e’ stato sicuramente motivo d’orgoglio per me ma anche d’infinita gratitudine nei confronti del Prof. Sgarbi che ha saputo cogliere aldilà dell’apparenza di un dolce tutta l’essenza di quello che avrei voluto rappresentare attraverso i colori e i profumi del mio territorio….

 Quest’anno si svolgerà l’EXPO’ e lei rappresenta con le sue creazioni la Sardegna. Come vede questa opportunità per lei e per la nostra Isola?

Sarò presente all’EXPO’ dietro invito del Prof. Sgarbi nel padiglione Eataly del Patron Farinetti …una grande responsabilità ….ovviamente cercherò di dare il meglio di me cercando di riportare l’attenzione verso la nostra Isola…. Spero nel mio piccolo di essere un fascio di luce proiettata a riportare la speranza di una ripresa per il nostro territorio facendo conoscere in parte ciò che la nostra Isola e’ in grado di donare….mi riporterò al percorso sensoriale che solitamente seguo con i miei dolci per poter trasmettere tutte le sensazioni legate alla Sardegna .

243104_10150215559341977_205308126976_7487116_1271049_o

Fare dolci e’ una tradizione di famiglia lei, rappresenta la 4a generazione come vive questa importante eredità ?

Nella nostra famiglia il pioniere dell’arte dolciaria e’ stato un uomo il mio bisnonno Nicola Colli di origini Genovesi dove frequento’ una scuola di Pasticceria fino ad avviare nel 1890 la sua attività affidandola di seguito alle donne della famiglia ….. Io oltre a rappresentare la quarta generazione sono anche la più piccola fra le nipoti che hanno continuato a portare avanti questa tradizione …. Il mio sogno e’ quello di portare avanti quest’arte familiare sempre nel rispetto delle ricette ereditate continuando a produrle con tutto l’amore e la passione che mi è’ stata trasmessa.

image

 Come Alimenta la sua creatività?
Io amo definire la Sardegna uno scrigno di tesori…. Non e’ difficile essere ispirati quando si vive in un territorio come il nostro….. Lo dimostra tutto l’artigianato della Sardegna di Oliena e d’intorni in particolare…..c’è un filo che anche nelle forme innovative rimane sempre legato alle tradizioni trasmesse per generazioni e che continua ad alimentare la creatività di oggi come nel passato.

 513b1a6a352c3dfe8f7bc4cb02f6ef0d

In famiglia avete un Ristorante e l’attività dolciaria HÓRO che vuol dire?

HÓRO nel nostro dialetto significa “CUORE” . HÓRO dolci artistici – quando la passione si trasforma in arte – e’ un marchio registrato ed i dolci brevettati presso la Camera di Commercio di Nuoro. Queste nuove linee sono nate per dar forza al Ristorante che fin dall’apertura del Ristorante nel 2000 venivano offerti assieme al caffè … Dove oggi si può visitare all’interno della Cantina Emporio un’esposizione permanente dei Dolci artistici.

Nelle tue creazioni c’è sempre la Sardegna c’è un lavoro a cui sei più affezionata?

Il richiamo della Sardegna non e’ casuale ho voluto riportare sui miei dolci i simbolismi del nostro territorio attraverso i gioielli sardi, i costumi, la pavoncella e i galletti ,la filigrana e tante altre forme in modo che ognuno ricordasse un luogo ed evocasse la tradizione legata ad esso.

257402_10150215560611977_205308126976_7487126_937652_o

 I suoi dolci sono vere opere d’arte esposte anche al Museo delle tradizioni popolari di Roma. Cosa rappresenta per te questa esposizione?

Devo dire che HÓRO dolci artistici ha avuto fin da subito la fortuna di essere considerato dolce come arte e seguire fin da subito un percorso museale che l’ha portato: Nel 2010 all’esposizione della mostra sull’identità” presso il museo MAN. Nel 2012 presso il Museo Murtas di Samugheo mostra “tessingiu”.Nel 2013 presso il museo TRIBÙ nella mostra “Galanias”. Nel 2013 presso il Museo MART di Rovereto in occasione della mostra ” progetto cibo – la forma del gusto”. Nel 2013 presso il Museo delle tradizioni popolari di Roma. Questo percorso rappresenta per me ed i miei dolci una forma innovativa per i in quanto sono stati esposti come forma d’arte….. E questo non può che essere motivo d’orgoglio per me.

10801483_660928414016658_7040735695048732487_n

Cosa ama della sua attività ?

Della mia attività amo la creatività…. Il poter plasmare nuove forme cercando attraverso queste di assegnare un linguaggio che parli della storia della nostra terra.

Se lei fosse un ingrediente cosa Sarebbe?

Se dovessi paragonarmi ad un’ingrediente amo paragonarmi alla mandorla….seguendo il suo percorso dalla fioritura alla maturazione in frutto e la sua trasformazione…. Non a caso vorrei creare la filiera della mandorla autoctona … Perché credo che la mandorla locale racchiuda tutte le caratteristiche del territorio.

14149629263_aa4d43972a