Andrea Sartore “quella combinazione tra verità e bellezza chiamata arte”
Oggi conosceremo meglio il fotografo professionista Andrea Sartore che ha deciso di raccontarsi attraverso le nostre domande.
Inizia la sua carriera come fotografo professionista. Contemporaneamente muove i primi passi nel campo della fotografia di moda. Ha realizzato diverse collaborazioni internazionali. Il suo stile è vario: si adatta ad ogni esigenza spaziando, con mano leggera, dal reportage, alla fotografia di moda ma il suo intento è sempre quello di uscire dal coro, esaltare il particolare, anticipare le tendenze, coinvolgere e stupire.
Raccontando una storia allo spettatore, suscitando emozione e interesse. Andrea Sartore punta sulla qualità assoluta, sulla cura del dettaglio, sullo spirito innovativo e sulla vera sensibilità artistica.
“La macchina fotografica è uno strumento semplice, anche il più stupido può usarla, la sfida consiste nel creare attraverso di essa quella combinazione tra verità e bellezza chiamata arte. E’ una ricerca soprattutto spirituale.”
Andrea, quale è stato il tuo percorso professionale?
Sin da quando ero piccolo mi ha sempre affascinato il mondo della fotografia, ho iniziato a realizzare i mie primi scatti per divertimento, poi ho deciso di specializzarmi e far si che questo diventasse il mio lavoro, ho studiato grafica ed ho proseguito nel mondo dell’immagine.
Nel tuo lavoro uno dei tuoi obiettivi è distinguerti puntando a un pubblico attento alla cura del dettaglio. Come ottieni questo risultato?
Lavoro con un team di professionisti che mi curano ogni dettaglio ed aspetto tecnico dal trucco alle acconciature allo stylist, inoltre studio ogni mio set nei dettagli per ottenere un risultato professionale mai scontato o banale.
Cosa guida il tuo stile?
Innovazione, estetica, emozione, interesse, moda rimodellare la realtà, anticipare le tendenze, coinvolgere e stupire, in modi sempre nuovi e non scontati.
Sentimento e osservazione quanto sono importanti nel tuo lavoro?
Sono molto molto importanti quasi al primo posto per una buona riuscita di uno scatto
Cosa cerchi di trasmettere con le tue foto?
Perfezione, estetica, tendenza, qualità, uscire fuori dal coro e distinguermi come fotografo.
Cosa è importante non trascurare per ottenere una fotografia di qualità?
Per una buona riuscita bisogna curare e non tralasciare nessun dettaglio
Quale è la qualità più importante per un fotografo del tuo livello?
La professionalità.
L’incontro più significativo per la tua carriera?
Ho avuto l’onore di incontrare, lavorare ed assistere a set di grandissimi e conosciuti maestri/colleghi, confrontarmi con loro e apprendere le loro tecniche.
Servizi per un matrimonio, pubblicità e book fotografici con modelle. Cosa distingue questi tipi di fotografia?
Sono 3 generi e campi completamenti diversi anche se legati da un unico aspetto cioè fotografare soggetti. Li distingue il messaggio da trasmettere ovvero in un campo devi cogliere un emozione/evento importante in stile reportage nell’altro devi cogliere un messaggio pubblicitario seguire delle linee marketing e advertising e nell’ultimo invece devi raffigurare una persona nelle sue qualità fisiche.
Come ti prepari a un servizio fotografico?
Dipende dal servizio per alcuni ho dedicato una preparazione anche di 6 mesi.
Come scegli la location per le tue foto?
In base al mood o servizio che devo rappresentare e cosa voglio trasmettere o quello che vuole raffigurare il cliente.
Le modelle che posano per le tue foto che qualità devono possedere?
Devono avere le capacità sia fisiche che interpretative, esperienza, professionalità e bellezza.
Quanto la fotografia è importante per esaltare la bellezza di una donna?
E’ molto importante saper fotografare un soggetto, la fotografia di moda richiede di conoscere il mondo dell’immagine in maniera approfondita.
C’è qualcosa che non fotograferesti mai?
No, per me è un lavoro quindi non posso permettermi il lusso di scegliere cosa fotografare e cosa no.
No, per me è un lavoro quindi non posso permettermi il lusso di scegliere cosa fotografare e cosa no.
