Feng Shui: la nostra casa, uno spazio non solo fisico ma anche emotivo

Alessandra Mazzocchi, laureata in Lingue e Civiltà Orientali, è consulente e docente di Feng Shui e Astrologia Cinese. Si interessa di architettura d’interni e ha seguito corsi di bioedilizia e progettazione di giardini. Nel tempo ha anche approfondito la conoscenza di molte terapie olistiche per la propria crescita personale. Grazie a lunghi soggiorni all’estero in Cina, Australia e Gran Bretagna ha sviluppato la capacità di comprendere e apprezzare la diversità in tutte le sue forme, sia geografiche sia umane. Tiene con regolarità conferenze, corsi introduttivi e avanzati e consulenze in Italia e all’estero.

Alessandra Mazzocchi

 

IL FENG SHUI. CHIARO E SEMPLICE.

Tigre, drago, tartaruga, fenice, bussola, forma, ba gua, lo shu… Aprire un libro di Feng Shui significa entrare in un mondo esotico e spesso difficile da comprendere da soli, un mare di nozioni che non possiamo acquisire senza una spiegazione. Il Feng Shui è una disciplina molto antica e quello che se ne conosce oggi arriva a noi attraverso quei cino-americani che hanno voluto ritrovare le fondamenta della propria cultura. Questo percorso a ritroso nel passato ha portato alla luce anche le arti marziali, il Tai Qi, l’agopuntura, lo shiatsu, tutte discipline che sono state studiate approfonditamente perché riguardano il corpo mentre, per quel che riguarda il Feng Shui, sono stati solo pubblicati manuali stile know how con l’intenzione di semplificare un argomento difficile da capire. Il risultato è stato quello di banalizzare una conoscenza che affonda le sue radici in conoscenze antichissime, le stesse delle arti marziali, dell’agopuntura e dello shiatsu.

Ad oggi avrò letto un paio di dozzine di manuali di Feng Shui e nessuno di questi dà delle informazioni che possono essere usate per la propria casa in modo chiaro, semplice, ma soprattutto efficace. La mancanza di risultati reali è stato il primo motivo di disillusione e di allontanamento dal Feng Shui qui in occidente. Non molti sanno che non esiste un intervento Feng Shui che vada bene per tutti, non esistono panacee, ma si deve agire sulla base della costituzione energetica delle persone e quindi capire che tipo di relazione c’è tra la casa e i suoi abitanti. Il Feng Shui funziona, le chincaglierie cinesi, le monetine, i fiocchi rossi, le canne di bambù, non servono a nulla.

Ci sono però anche dei principi base che possono essere studiati e applicati nella propria casa per massimizzarne il potenziale e vivere meglio. Di questi ci occuperemo su Rivista Donna perché le donne hanno una sensibilità maggiore, un istinto che le guida verso le scelte migliori e a percepire le energie invisibili, quelle che a pelle ci fanno capire una persona o una situazione. Seguire i consigli Feng Shui ci aiuterà ad accrescere queste capacità, espandere la nostra visione del mondo e guardare la nostra casa con occhi completamente nuovi. Il mio contributo sarà quello di accompagnarvi in questo bellissimo e misterioso mondo, un passo dopo l’altro, chiarendo dubbi e svelando quei segreti che altrimenti rimarrebbero dei misteri irrisolti. Buona lettura!

IMPARIAMO A CONSIDERARE LA NOSTRA CASA COME UNO SPAZIO NON SOLO FISICO MA ANCHE EMOTIVO CHE PARLA DI NOI E RIFLETTE I NOSTRI STATI D’ANIMO. PRENDENDOCI CURA DELLA NOSTRA CASA E CI PRENDEREMO CURA DI NOI STESSI E DELLA NOSTRA VITA. QUESTO E’ IL FENG SHUI.”

LEZIONE 1 SPACE CLEARING

(Space clearing: liberare lo spazio)

QUATTRO SEMPLICI REGOLE (1)

Il primo passo è fare ordine. Sembra facile ma non lo è. Fare ordine vuol dire affrontare le cause profonde che hanno generato il disordine, vuol dire guardare davvero la nostra casa, stanza per stanza. Sarà necessario procedere con un certo metodo: dividere la casa in settori e selezionare gli oggetti da eliminare e ricollocare. È molto più funzionale dedicarsi ad una stanza per volta. Per non perdere la concentrazione consiglio di mettere fuori dalla porta le cose che non si possono mettere subito al loro posto, eviteremo così di perdere tempo girando per la casa con in mano una lampada che cerca la giusta collocazione. Ogni cosa al suo posto ma al momento giusto.

Una buona opzione è iniziare dal bagno, di per sé collegato con la funzione della pulizia e dell’eliminazione dei rifiuti. Questo ci renderà facile l’inizio dello space clearing. Controllare la scadenza dei medicinali, buttare i cosmetici che hanno superato l’anno, pulire spazzole e pettini con acqua calda e sapone e gli spazzolini da denti con l’acqua ossigenata. Verificare che rubinetti e sciacquoni funzionino regolarmente, che non ci siano perdite o incrostazioni di calcare che impediscono un corretto fluire dell’acqua. Ciò che scampa all’eliminazione andrà sistemato negli armadietti secondo la logica di utilizzo e in modo da consentire un facile accesso a tutto quello di cui abbiamo bisogno. Tutto quello che non appartiene alla funzione bagno dovrà essere ricollocato altrove.

Sarà poi la volta della cucina, iniziando dal frigo per poi passare a controllare posate, piatti e bicchieri ed eliminare quelli sbeccati e scompagnati; controllare la funzionalità di rubinetti, scarichi, fornelli e degli elettrodomestici, grandi e piccoli, infine sistemare tutti i pensili in modo che sia facile prendere pentole e padelle, come pure alimenti e utensili. Inutile ricordare che la cucina è uno spazio in cui la pulizia è davvero molto importante.

Quando avremo affrontato anche gli altri spazi comuni, come il salotto, la sala da pranzo e il ripostiglio, potremmo passare allo space clearing delle aree più difficili come la camera da letto e lo studio. Il legame emotivo che abbiamo sviluppato nel tempo con abiti e piccoli oggetti rende più difficile separarsene ma in quasi ogni casa si troverà abbondanza di vestiti che non vengono indossati da anni e ninnoli che neanche ci piacciono. Queste cose in più non sono solo inutili ma costituiscono anche una zavorra energetica non indifferente che ci impedisce di realizzare tutto il nostro potenziale.

Armadi e cassettiere andranno dapprima svuotati, tutto ciò che non ci piace più, che non è della taglia giusta, che è lacero, tarlato o rattoppato verrà eliminato. Il resto deve essere risistemato secondo le stagioni. L’operazione abiti è difficile perché a tanti siamo attaccati per i motivi più diversi, consiglio perciò di praticare la tecnica dei tre cesti: tenere, eliminare, in standby. All’inizio la cesta dell’eliminazione non si riempirà facilmente e quella dello stand by potrebbe essere la più gettonata ma, pezzo dopo pezzo, ci sentiremo sempre più leggeri e sempre più inclini ad alleggerirci. La sensazione di un’amplificazione dello spazio vitale sarà forte, quasi tangibile, e allora la cesta destinata agli abiti da eliminare si riempirà velocemente. Politiche di riciclaggio adottate da diverse aziende della moda low cost ci aiuteranno ad essere anche ecologici nello smaltimento oppure si può fare visita a qualche mercatino dell’usato per piazzare i pezzi migliori.

prima e dopo
Camera prima e dopo

La stanza studio può risultare più impegnativa degli armadi a livello emozionale e, purtroppo, anche burocratico. Prima di buttare un documento in Italia è meglio esserne davvero sicuri; per questo consiglio di tenere questa parte per ultima o di sistemare tutte le carte in una scatola apposita che poi sarà controllata con calma e a mente fresca per evitare errori. In questa stanza più che in tutte le altre è importante la collocazione corretta: mettere gli oggetti che corrispondono alla stessa categoria nello stesso posto ci farà risparmiare un sacco di tempo e renderà più difficile tornare allo stato di disordine. Per libri, foto, ricordi di viaggio e altri oggetti d’affezione si dovrà procedere con la logica del valore positivo: eliminare i libri che non ci son piaciuti, le foto che ci rimandano tristi ricordi, souvenir di brutti viaggi, regali di parenti che odiamo. Semplicemente quello che ci fa star bene resta, quello che ci fa star male se ne va.

Ma perché imbarcarsi in un’impresa simile? Perché lo space clearing produce effetti visibili nella nostra vita e nella nostra testa. Sistemare l’ingresso ci procura un nuovo flusso di opportunità, lavorare su bagno e cucina regolerà le nostre funzioni vitali, occuparsi della camera da letto sistemerà i problemi di relazione mentre uno studio riordinato a dovere ci farà sicuramente lavorare meglio. Una casa leggera vuol dire una vita piena di leggerezza, di possibilità, di movimento dove invece stanze piene e ingolfate in cui non si riesce neanche a muoversi creano stress, ansia e depressione. Una volta fatto il grosso mantenere l’ordine è facile, basta impegnarsi pochi minuti al giorno e una volta l’anno andare un po’ più in profondità. Rispettare sempre la regola aurea “per comprare qualcosa di nuovo eliminare qualcosa di vecchio” ci aiuterà a non ricreare blocchi energetici nella nostra casa come pure nella guerra quotidiana alla polvere.

Più passa il tempo, più oggetti accumuliamo e più fatica facciamo a muoverci nella nostra casa. Liberare lo spazio ha un senso se la nostra casa si è trasformata dal quel regno di pace e tranquillità in una gabbia in cui anche accendere una luce diventa un’impresa. Quando ci ritroviamo a scavalcare accumuli di riviste poggiate a terra per raggiungere il divano, non riusciamo più a chiudere le ante degli armadi strapieni o quando trovare il barattolo di marmellata in frigo è diventata una caccia al tesoro, allora è giunto il momento di alleggerire il nostro spazio e la nostra vita. In una casa leggera e ariosa, ordinata e pulita, il flusso del Chi sarà forte e vitale e noi ci sentiremo enormemente meglio.

scrivania prima e dopo
scrivania prima e dopo

 

Alessandra Mazzocchi