Incanto e furia, il pre-ingresso nel mondo dei colori del Dr. Saverio Caffarelli

Incanto e furia

Incanto e furia, il pre-ingresso nel mondo dei colori

L’incanto e la dipendenza sono di colore bianco.

La nostra origine è la dipendenza, quando siamo stati concepiti abbiamo avuto necessità del latte (bianco) del seno materno o comunque di cure e assistenza da parte di adulti. Un buon ed equilibrato attaccamento alle figure genitoriali è la base per uno svezzamento sereno. Scompensi nella dinamica di sviluppo dipendenza/svezzamento portano a ciò che definisco “dinamiche bianche” che comprendono dipendenza – passività – dimenticanze – confusione – bugie – sensi di colpa.

Se da una parte il bianco rappresenta “l’unità” dei colori… d’altra parte evidenzia uno stato confusionale: non si vede chiaramente “cosa c’è sotto”! Rappresenta quindi bugie, falsità e la negazione implicita delle emozioni pure e libere.

Se si dipende da qualcun altro emerge anche un atteggiamento passivo tipico di chi lascia che le cose accadano, tiene “tutto dentro” per il quieto vivere, ciò favorisce un processo di rimozione di ricordi dolorosi che si estende a dimenticanze generali e quindi ad un più ampio stato di confusione e distrazione. Dimenticare parti di realtà equivale a vivere nella bugia e nella falsità, se pensiamo per esempio ad una barzelletta ci accorgiamo che è sufficiente l’ultimo dettaglio per farci “rivedere” tutta la storia e farci ridere, quindi un singolo aspetto trascurato della realtà può portarci a delle convinzioni errate. Se si decide di fare qualcosa di diverso da ciò che è stato insegnato si può sviluppare un senso di colpa nei confronti di chi “ci ha voluto bene” per paura di offenderlo, ferirlo o per timore di essere abbandonati.

La furia e l’aggressività sono di colore nero.

Il nero è un “non colore”. Infatti i colori sono onde elettromagnetiche a diversa frequenza, ciò che appare nero in realtà è l’esito di una lettura del nostro sistema visivo di “assenza di segnale”. I materiali neri trattengono tutte le onde elettromagnetiche rappresentando simbolicamente il trattenere dentro tutta l’energia, intrappolandola totalmente come in uno schema rigido di riferimento anziché lasciarla fluire liberamente vivendo un’esperienza espressiva ricca e colorita. Questo “non colore” ricorda “l’uomo nero” che infonde paura e terrore. Emergeranno quindi paura e insicurezza legate all’aggressività e che spingeranno verso comportamenti anche violenti verso gli altri o verso di sé. Tipici di questa alterazione sono i pensieri negativi che agiscono sulla mente favorendo anche l’instaurarsi di schemi rigidi di comportamento e di pensiero che se non gestiti portano alla paura tipicamente regolata e mascherata con l’aggressività.

Per poter vivere liberamente le emozioni in modo positivo e costruttivo è necessario “guardare in faccia la realtà” accettando ciò che è stato e ciò che è, infatti l’accettazione è alla base del cambiamento e della crescita interiore.

Propongo di seguito alcuni spunti di riflessione relativi a messaggi bianco/neri genitoriali (ispirato alle ingiunzioni/controingiunzioni dei Gulding) che minano lo sviluppo di una sana personalità.

Iperprotezione: non far questo, non far quello, non… fino ad insinuare dubbi su ogni possibile azione ed il bambino si chiederà se non sia meglio pensarci ancora un po’… si tratta di uno sbilanciamento a favore della dipendenza nella dinamica di sviluppo verso lo svezzamento favorendo i processi bianchi.

Distacco emotivo: favorito dalla mancanza di carezze, contatto fisico e trasporto emotivo e contestuale presenza di educazione rigida per cui il bambino si chiuderà in sé stesso in un mix di dinamiche bianche e nere convergenti nel grigio che rappresenta il distacco emotivo e la freddezza nei rapporti evitando l’intimità.

Il lavoro di papà è più importante: “non disturbare che sta lavorando”; quando tutto viene prima del bambino egli riceve un messaggio di valere poco e rischia di perdere l’autostima (rappresentata dal colore verde) imparando che le cose materiali sono ben più importanti (piaceri e consapevolezza materiale rappresentati dal colore ciano) di quelle emotive (blu). L’attenzione sbilanciata verso la materialità favorisce i processi di dipendenza bianchi.

Controlla tua sorellina: attribuire responsabilità da adulti a un bambino significa fargli saltare una fase di sviluppo che invece è alla base per una crescita interiore sana e continuativa.

Il piccolo di casa o la figlia protetta: una spinta a mantenere il figlio in uno stato di sviluppo evitandone la crescita, come un padre che impedisce ad una figlia di fare le cose che fanno altre amiche o una madre che vuole coccolare il figlio cresciuto allo stesso modo di quando era piccolo. Il figlio a questo punto può sviluppare un forte senso di dipendenza restando passivo e vivendo soprattutto in casa o ribellarsi fuggendo dalle mura domestiche ma cercando all’esterno nuove coccole e protezioni sull’onda delle dinamiche di dipendenza bianche se entrambi i genitori mandano lo stesso messaggio, se invece è presente anche un messaggio di rigidità potrebbero emerge aspetti delle dinamiche bianche più riferiti alle bugie convergendo verso la manipolazione e l’inganno degli altri o di se stessi.

Scoraggiare il successo: quando “l’allievo supera il maestro”, ovvero un genitore insicuro si allontana dal figlio se si accorge che sta diventando più bravo di lui in qualcosa e il figlio dovrà scegliere fra “l’amore” genitoriale o la crescita personale. Raggiungere il successo in termini di risultati (rappresentato dal colore marrone) significa potersi esprimere liberamente in termini di passione emotivo relazionale (rosso) e materiale (magenta).

Mio figlio da grande…: la programmazione del futuro del figlio implica la non accettazione della vera essenza di un essere vivente e della sua libertà e creatività (rappresentata dal colore giallo)

Ti considero se stai male: immersi e passivi nel vortice della frenesia materiale il genitore rischia di portare l’attenzione al figlio solo quando sta male incoraggiando il malessere sia fisico che psicologico.

Il mondo fuori è tutto brutto: continue accentuazioni da parte dei genitori di ciò che non va nelle persone e nei gruppi che il figlio frequenta ostacolando lo sviluppo di un senso di appartenenza e fiducia verso gli altri (rappresentata dal colore arancione) a favore di un distacco emotivo/sociale (grigio).

La prima fase di un programma di crescita interiore è l’accettazione di quanto è stato ed è. Ci si può chiedere:

1) Cosa tutto mi è stato fatto?

2) In che modo io faccio a me stesso o ad altri ciò che mi è stato fatto?

3) Qual è la priorità di cambiamento (colore viola)?

La terza domanda evidenzia una predisposizione al cambiamento… senza ancora cambiare, solo prepararsi… per evitare ansia e poter “guardare a fondo”; il cambiamento avrà inizio in modo spontaneo quando si sarà pronti e magari con modalità inaspettate.

Esercizi Simbolici Collettivi anti bianco e nero

(Ovvero esercizi base, non personalizzati, adatti a tutti e già messi in pratica da molte persone da oltre 10 anni; sono quindi “condivisi”)

Le tisane o cibi

– Prendere una tisana di the bianco (o altra bevanda bianca o cibo bianco) con la propria mamma o con la sua foto davanti o pensando a lei (se il caso sostituire la mamma con un’eventuale altra figura femminile di riferimento). Durante l’esercizio pensare che stiamo dando l’addio a: dipendenza/ passività/ bugie/ sensi di colpa/ confusione, a ciò che ci è stato fatto in tal senso; Dopo aver mangiato/bevuto la digestione rappresenta l’elaborazione del bianco e il suo smaltimento finale.

– Prendere una tisana di the nero (o altra tisana nera, caffè ecc. o liquirizia, semi di papavero…) con il proprio padre o con la sua foto davanti o pensando a lui (se il caso sostituire il padre con un’eventuale altra figura maschile di riferimento). Durante l’esercizio pensare che stiamo dando l’addio a: rabbia distruttiva/ aggressività/ paure/ schemi rigidi di riferimento, a ciò che ci è stato fatto in tal senso. Dopo aver mangiato/bevuto la digestione rappresenta l’elaborazione del nero e il suo smaltimento finale.

Fra tutto ciò che ci è stato trasmesso sarà trattenuto dopo opportuna trasformazione (assimilazione nella digestione) solo ciò che si ritiene positivo… il resto sarà espulso.

Dr. Saverio Caffarelli – Psicologo/Psicoterapeuta

Studio: Via San Giovanni 74, Cagliari – Tel. 3455813357

www.psicologiasaveriocaffarelli.it