Lo stile Mucha, a Roma la mostra sull’ artista che disegnò l’Art Nouveau

e494caffa1bac2699de0b16d42c94c48Alphonse Mucha (1860-1939) è stato uno degli artisti più celebri dell’Europa a cavallo tra ‘800 e ‘900: combinando immagini di donne seducenti a composizioni e layout tipografici innovativi creò originalissimi manifesti. Nacque così un nuovo genere di arte visiva fiorito nella Parigi della Belle Époque. Lo stile Mucha venne a indicare ben presto tutta una serie di opere grafiche e oggetti decorativi che arredavano le case dei cultori dell’arte a Parigi e in altri Paesi, diventando un’icona dell’Art Nouveau. Nel 1904, durante una visita negli Stati Uniti, i mass media salutarono in Mucha il più grande artista decorativo del mondo.440201ca6fe4f52d31689d3f49198f48

Oltre 200 delle sue opere tra dipinti, manifesti, disegni, opere decorative, gioielli e arredi, sono in mostra al Complesso del Vittoriano a Roma fino all’11 settembre. C’è il manifesto che lo rese famoso, tra i tanti, quello raffigurante Sarah Bernhardt e poi i disegni preparatori degli arredi della Boutique Fouquet, fotografie, a ripercorrere l’intera produzione creativo del massimo esponente dell’Art Nouveau.
Mentre nel contesto dell’arte internazionale aumentava la sua fama, in Mucha crebbe forte il desiderio di contribuire all’indipendenza politica delle Terre ceche e delle vicine regioni slave divise per secoli dalle potenze coloniali. Al di là di un’opulenza di facciata e di una visione modernista espresse dall’Esposizione universale di Parigi del 1900, nell’Europa centrale e orientale le tensioni politiche montavano. Mucha credeva nell’universalità dell’arte, nel suo potere d’ispirazione e di comunicazione, auspicando la creazione di un’unione spirituale dei popoli slavi e, in ultima analisi, di tutto il genere umano. L’artista sognava un mondo migliore, dove le minoranze etniche di qualsiasi background culturale avrebbero potuto vivere in armonia senza subire le minacce delle nazioni più potenti. L‘amore di Mucha per la propria terra e per gli ideali utopici si manifesta nel suo capolavoro, l’Epopea slava (1911-28).17c6e9e5ea269050b2c41152c2e4b22c

Curata da Tomoko Sato, quella aperta a Roma, sotto l’egida dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano e con il patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale è la prima grande retrospettiva dedicata a Roma all’artista ceco Alphonse Mucha è organizzata e prodotta da Arthemisia Group in collaborazione con la Fondazione Mucha.

di Ilaria Rundeddu