Una piccola donna, giovane promessa del violino

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“La musica è unica, ineguagliabile, ogni volta che suono provo emozioni differenti che cerco di trasmettere a chi mi ascolta. Rimarrei ore a suonare e non potrei mai rinunciare al mio violino”. Con queste parole e tanto entusiasmo nello sguardo Giulia descrive la sua passione per la musica.

Rivista Donna l’ha incontrata per voi…

Giulia quando hai deciso di suonare il violino?

La passione per il violino è nata nel momento in cui vidi in televisione un concerto d’orchestra. Avevo 8 – 9 anni e presa dal fascino per il mondo della musica e rapita dal suono ineguagliabile di questo strumento, ho chiesto ai miei genitori di regalarmi per Natale un violino. Poi mi sono iscritta alla scuola Civica di Selargius dove ho iniziato ad avvicinarmi allo studio di questo strumento e successivamente al conservatorio di musica di Cagliari dove ora frequento il quinto anno. Una scelta che mi rende molto contenta, un percorso che mi appassiona ogni giorno di più.

Come si svolge una lezione di violino?

E’ una lezione individuale che dura circa 45 minuti o un’ora in cui si fanno molti esercizi.

Quante ore al giorno dedichi allo studio del violino?

Potrei passare delle ore suonando, ma se devo dare una tempistica direi un’ora al giorno perché sono tante le materie su cui mi devo concentrare e ci vuole tempo da dedicare a tutte.

Fai parte dell’orchestra giovanile del conservatorio. Raccontaci come si svolge il lavoro di un musicista d’orchestra…

E’ bellissimo suonare in una orchestra, si sente il senso del gruppo, per me ogni volta è un’emozione indescrivibile. Si fanno le prove per sezioni d’orchestra, violini, strumenti a fiato e via dicendo poi, una volta che ogni gruppo ha imparato la sua parte ci si riunisce per le prove generali con tutti gli strumenti. E’ una grande soddisfazione quando si sente il lavoro del singolo individuo che si completa con quello del gruppo e quindi dell’intera orchestra. Dà sicurezza e io mi sento veramente a mio agio suonando il mio violino. Una sensazione unica, una gioia che cresce sempre di più.

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Suoni anche musica da camera. Che differenze ci sono tra la musica da camera e la musica d’orchestra?

Come repertorio nessuna differenza. Le differenze consistono solo nel numero dei componenti il gruppo musicale, nell’orchestra non possono esserci meno di dieci strumenti. Per fare musica da camera invece, possono esserci anche solo due, sino ad un massimo di otto strumentisti. Inoltre l’orchestra è diretta da un direttore d’orchestra mentre nella musica da camera questa figura non c’è e ogni musicista deve sapersi autogestire e suonare in relazione ai compagni.

A cosa hai rinunciato per la musica?

Alla ginnastica artistica, E’ stata una bella esperienza praticare questa disciplina ma da quando ho iniziato a suonare il violino, ho capito che la mia passione è la musica, non potrei mai rinunciare al mio violino.

Se la musica fosse un colore che colore sarebbe?

E’ difficile dirlo, credo un po’ tutti i colori. La musica è unica, ineguagliabile ma, se penso alla “Primavera di Vivaldi “ potrei definirla di colore rosso perché è allegra e vivace, se invece penso a dei pezzi tristi, beh allora direi grigia o addirittura nera.

Che cosa provi quando suoni?

Ogni volta provo emozioni differenti. Cerco di immedesimarmi nel pezzo e di trasmettere a chi ascolta sensazioni mai provate. Spero che il pubblico venga trasportato dal suono della musica e travolto dalla gioia se il pezzo è allegro, dalla pace e serenità se sono melodie più pacate e perché no? anche dal patos se il pezzo è più deciso.

Ti piacerebbe suonare un altro strumento?

Ho provato a suonare il pianoforte ma il mio amore è il violino. Per me il violino è uno strumento speciale, mi permette di esprimere al meglio la mia personalità.

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Che musica ascolti?

Se si tratta di studio i brani classici che poi devo eseguire ma, al di là della preparazione accademica, ascolto molta musica pop.

C’è un musicista che ti piacerebbe incontrare?

Anna Tifu.

Potendole fare una domanda cosa chiederesti ad Anna?

Le chiederei come ha fatto a diventare famosa.

E tu cosa vorresti fare da grande?

Un sogno nel cassetto è quello di poter suonare nell’orchestra della Rai, ma il lavoro che mi piacerebbe fare da grande è il medico. Senza mai abbandonare però, il mio violino.

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