La Traviata di Giuseppe Verdi al Teatro Lirico di Cagliari in scena per tutta l’estate 2016

_G5B9672La Traviata, amatissimo ed immortale capolavoro di Giuseppe Verdi, nel poetico, affascinante allestimento dei coniugi Herrmann,

illumina l’estate al Teatro Lirico di Cagliari

Venerdì 8 luglio alle 21 (turno A) va in scena il quarto appuntamento della Stagione lirica e di balletto 2016 del Teatro Lirico di Cagliari con l’opera: La Traviata, melodramma in tre atti, su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dal dramma La Dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio, e musica di Giuseppe Verdi (Roncole di Busseto, Parma, 1813 – Milano, 1901).

Si tratta del coinvolgente, celebrato ed affascinante allestimento del 1987, proveniente dalla Deutsche Oper am Rhein di Düsseldorf-Duisburg, acquistato, in comproprietà, dal Teatro Lirico di Cagliari e già allestito nel novembre 2014 che si avvale della più famosa coppia di registi della scena internazionale, Karl-Ernst e Ursel Herrmann, che hanno saputo evocare, con la cura di ogni dettaglio, lo spirito che suggerì a Verdi un soggetto capace di suscitare tanto scandalo. «Ci siamo attenuti alle indicazioni sceniche che figurano nel libretto di Francesco Maria Piave – spiega la coppia di registi – Intanto si rivela fondamentale l’individuazione delle varie stagioni. Il primo atto di Traviata si svolge una sera inoltrata di fine estate, quando la natura ormai è esplosa in tutto il suo fulgore. Il secondo atto invece cade a gennaio e per questo, nel primo quadro, il giardino della casa di campagna, dove abitano Violetta e Alfredo, non può essere rigoglioso. Presenta piuttosto alberi nudi e spogli. Il terzo atto ha luogo a febbraio, in pieno carnevale. Fondamentali le scene di festa, dove la borghesia si diverte, una borghesia di cui Violetta in breve tempo sarà la vittima sacrificale.» La regia viene ripresa, quest’anno, da Joël Lauwers, le luci sono di Robert Brasseur, mentre la coreografia è di Wolfgang Enck, ripresa da Luigia Frattaroli.

A Gérard Korsten, direttore sudafricano, già direttore musicale della Fondazione cagliaritana dal 1999 al 2005 ed apprezzato interprete anche della tradizione musicale italiana che ritorna a Cagliari dopo i suoi recenti concerti di quest’anno, spetta il compito di dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro Lirico di Cagliari nel capolavoro del massimo operista italiano. Il maestro del coro è Gaetano Mastroiaco.

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Protagonisti dell’opera sono due cast di straordinario spessore, formati da giovani ed affermati cantanti che si alternano nelle recite quali: Zuzana Marková (8, 12, 14, 16, 20 luglio)/Lana Kos (9, 15, 23 luglio – 3, 10 agosto)/Maria Teresa Leva (13, 27, 30 luglio – 6, 13 agosto) (Violetta Valéry); Veta Pilipenko (8, 12, 14, 16, 20 luglio – 3, 10 agosto)/Elena Belfiore (9, 13, 15, 23, 27, 30 luglio – 6, 13 agosto) (Flora Bervoix); Vittoria Lai (Annina); Antonio Gandia (8, 12, 14, 16, 23, 27 luglio – 3, 6 agosto)/Emanuele D’Aguanno (9, 13, 15, 20, 30 luglio – 10, 13 agosto) (Alfredo Germont); Vittorio Vitelli (8, 12, 14, 23, 27 luglio)/Sergio Vitale (9, 15, 30 luglio – 6, 13 agosto)/Ernesto Petti (13, 16, 20 luglio – 3, 10 agosto) (Giorgio Germont); Enrico Zara (Gastone); Nicola Ebau (Barone Douphol); Claudio Levantino (Marchese d’Obigny); Francesco Musinu (Dottor Grenvil); Marco Puggioni (Giuseppe); Francesco Leone (Domestico di Flora/Commissionario).

Melodramma fra i più popolari ed eseguiti al mondo, La Traviata viene rappresentata al Gran Teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853 ed è la terza opera della famosa “trilogia popolare” (con Il Trovatore e Rigoletto) ed una delle partiture musicali più dense di interiorità psicologica di tutto il teatro d’opera romantico. Le figure femminili verdiane precedentemente delineate trovano in Violetta il più alto e perfetto compendio. Si impone, in quest’opera, un nuovo tipo di lirismo drammatico, non più fondato sui violenti contrasti delle passioni, ma su sottili e spesso raffinate notazioni dei sentimenti, del dolore, della tenerezza, dell’amore, della rassegnazione.

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L’opera, della durata complessiva di 2 ore e 55 minuti circa compresi due intervalli, viene, ovviamente, rappresentata in lingua italiana, ma, come ormai tradizione al Teatro Lirico di Cagliari, viene eseguita con l’ausilio dei sopratitoli che, scorrendo sull’arco scenico del boccascena, favoriscono la comprensione del libretto.

La Traviata, la cui ultima rappresentazione al Teatro Lirico di Cagliari risale al novembre 2014, viene replicata, con inizio sempre alle 21: sabato 9 luglio (turno G), martedì 12 luglio (turno F), mercoledì 13 luglio (turno B), giovedì 14 luglio (turno C), venerdì 15 luglio (turno E), sabato 16 luglio (turno D), mercoledì 20 luglio (fuori abbonamento), sabato 23 luglio (fuori abbonamento), mercoledì 27 luglio (fuori abbonamento), sabato 30 luglio (fuori abbonamento), mercoledì 3 agosto (fuori abbonamento), sabato 6 agosto (fuori abbonamento), mercoledì 10 agosto (fuori abbonamento), sabato 13 agosto (fuori abbonamento).

Prezzi abbonamenti (4 spettacoli): platea da € 160,00 a € 130,00 (settore giallo), da € 140,00 a € 115,00 (settore rosso), da € 125,00 a € 95,00 (settore blu); I loggia da € 130,00 a € 100,00 (settore giallo), da € 110,00 a € 85,00 (settore rosso), da € 100,00 a € 70,00 (settore blu); II loggia da € 85,00 a € 65,00 (settore giallo), da € 70,00 a € 55,00 (settore rosso), da € 50,00 a € 40,00 (settore blu).

Prezzi biglietti: platea da € 75,00 a € 50,00 (settore giallo), da € 60,00 a € 40,00 (settore rosso), da € 50,00 a € 30,00 (settore blu); I loggia da € 55,00 a € 40,00 (settore giallo), da € 45,00 a € 30,00 (settore rosso), da € 40,00 a € 25,00 (settore blu); II loggia da € 35,00 a € 25,00 (settore giallo), da € 25,00 a € 20,00 (settore rosso), da € 20,00 a € 15,00 (settore blu).

Ai giovani under 30 sono applicate riduzioni del 50% sull’acquisto di abbonamenti e biglietti. Ulteriori agevolazioni sono previste per gruppi organizzati.

Inoltre, per tutti gli abbonati alle Stagioni lirica e di balletto e concertistica 2016, il Teatro Lirico di Cagliari riserva una promozione speciale per le recite fuori abbonamento. Ogni abbonato infatti, potrà acquistare fino a quattro biglietti con lo sconto del 50%. La promozione è valida per le 8 recite fuori abbonamento dal 20 luglio al 13 agosto 2016.

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La Biglietteria del Teatro Lirico è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20, il sabato dalle 9 alle 13 e nell’ora precedente l’inizio dello spettacolo. I giorni festivi solo nell’ora precedente l’inizio dello spettacolo.

Per informazioni: Biglietteria del Teatro Lirico, via Sant’Alenixedda, 09128 Cagliari, telefono +39 0704082230 – +39 0704082249, fax +39 0704082223, biglietteria@teatroliricodicagliari.it, www.teatroliricodicagliari.it. Il Teatro Lirico di Cagliari si può seguire anche su Facebook, Twitter, YouTube, Instagram. Biglietteria online: www.vivaticket.it

Didascalia e scandalo

a colloquio con Ursel e Karl-Ernst Herrmann

a cura di Alessandro Taverna

(dal programma di sala di La Traviata, Festival Verdi 2007, Teatro Regio di Parma, per gentile concessione)

A spingere Verdi verso Traviata cosa avrà contato di più? Che la protagonista fosse una prostituta o piuttosto una malata?

Sarà stata la fusione di tutti e due gli elementi. Verdi non avrebbe potuto farne in nessun caso a meno. Con quest’opera lui ha scritto una critica alla società del suo tempo. Non dimentichiamo che si tratta anche di una indimenticabile e scomodissima storia d’amore. Era necessario molto coraggio per portare sulla scena del melodramma un soggetto come Traviata. È un’opera fondata sulla provocazione. In fondo il suo autore si trovava in una condizione non troppo diversa da quella dei suoi stessi personaggi. Per Verdi la scelta della vicenda era una risposta indiretta all’ambiente in cui viveva, soprattutto dopo essersi ritirato nella campagna di Sant’Agata. Non era sposato alla donna con cui viveva e questo non era ben visto dalla gente. Verdi era stato sedotto dagli amori scandalosi della signora delle camelie. Non è azzardato parlare di autobiografismo.

La Traviata è un titolo tanto famoso che tutti presumono di conoscerlo a fondo…

Abbiamo provato a interrogare quest’opera come se fosse stata scritta ieri, ma senza l’obbligo di immaginare un’attualizzazione che avrebbe rischiato di portare fuori strada. Ci siamo accorti della potenza di questo melodramma quando vent’anni or sono ne abbiamo realizzato un allestimento che ci ha permesso di misurarne tutta la novità. Certo, Verdi quando l’ha scritta aveva chiara l’idea – assolutamente provocatoria – di un’ambientazione ferma al proprio presente. Allora era importante una fedele messa a fuoco del momento storico in cui è stata scritta. A ciò tenevano Verdi ed il suo librettista.

Ma chi sarebbero i contemporanei di Verdi?

Basterebbe fare riferimento alla letteratura del periodo. Per capire Traviata possono essere utili i romanzi di Balzac o le opere di Baudelaire. Con loro Verdi condivide l’acuta osservazione della società in cui vive ed il senso dello scandalo.

E per cominciare a mettere in scena Traviata da dove vi siete mossi?

Dalle didascalie. Potrà sembrar strano, ma in un dramma di ambientazione borghese contano moltissimo. Nonostante tanti generici richiami alla tradizione, non ci sembra che queste indicazioni siano spesso rispettate. Eppure sono rilevatrici. Così ci siamo attenuti alle indicazioni sceniche che figurano nel libretto di Francesco Maria Piave. Intanto si rivela fondamentale l’individuazione delle varie stagioni. Il primo atto di Traviata si svolge una sera inoltrata di fine estate, quando la natura ormai è esplosa in tutto il suo fulgore. Il secondo atto invece cade a gennaio e per questo nel primo quadro il giardino della casa di campagna dove abitano Violetta e Alfredo non può essere rigoglioso. Presenta piuttosto alberi nudi e spogli. Il terzo atto ha luogo a febbraio, in pieno carnevale.

Dopo il tempo, l’individuazione dello spazio…

Piave ci soccorre di nuovo, con precisi suggerimenti. La scena del primo atto deve comportare una porta alle nostre spalle, un grande specchio al muro ed una tavola riccamente imbandita in mezzo alla camera. Ed ecco quello che si vede sulla scena. Solo la grande tavola rotonda è davvero imponente, ingombrante, si direbbe. Al punto da obbligare i solisti ed il coro a muoversi costantemente in cerchio. Perché la sala di Violetta deve dare la sensazione di essere sovraffollata, non c’è spazio per i visitatori. La posizione centrale ne fa un simbolo: la ricchezza e la prodigalità dell’ambiente di Violetta saltano all’occhio. Tutte le scene che si svolgono a Parigi avranno la stessa caratteristica forma ovale.

L’idea visuale del primo atto forma dunque il filo conduttore dell’intera opera?

In realtà la scena del secondo atto offre un contrasto flagrante con queste forme arrotondate. Siamo in una casa di campagna e qui domina uno spazio squadrato. Piave prescrive due porte a vetri e da qui abbiamo sviluppato l’idea di una parete sullo sfondo in vetro.

Sembra che le immagini siano la guida della vostra visione registica…

Al regista compete di mettere in dialogo il testo del passato con il presente. Ma il compositore resta sempre il padrone. Il servitore può concedersi, rispettosamente, alcune riflessioni critiche. Il nostro allestimento di Traviata sviluppa la lezione ricevuta dal teatro italiano. Più in particolare contiene un omaggio a Luchino Visconti.

Come rendere il clima di festa che trascorre da un atto all’altro?

Nelle feste della Traviata non deve sfuggire la violenza dei ritratti, della psicologia. Si sa, Verdi era obbligato ad aggiungere delle danze nelle sue opere. Era l’usanza dell’epoca. Assistiamo perciò a qualche danza di falso gusto locale – come se ne vedevano nei locali parigini. Se non si fa molto caso alla musica ed all’argomento ecco uno spettacolo pieno di buon gusto ma anche un po’ noioso. Se si pone caso a Violetta ed al suo ambiente si ha ragione di credere che in quei salotti le cose potevano prendere una piega volgare. Perciò siamo obbligati a guardare questi balletti con un senso della distanza, così che possano assumere un significato più profondo di quanto è dimostrato. È la borghesia che si diverte, una borghesia di cui Violetta in breve tempo sarà la vittima sacrificale.

( Intervista tratta dal programma di sala di La Traviata, Festival Verdi 2007, Teatro Regio di Parma, per gentile concessione)

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