IL SUCCESSO MONDIALE DEL PROGETTO “FANTAFOLK”

APOTEOSI IN THAILANDIA PER LE LAUNEDDAS DI ANDREA PISU E L’ORGANETTO DI VANNI MASALA

Un pezzo di Massimiliano Perlato

Da tempo seguiamo l’impegno musicale degli amici Vanni Masala (organetto) e Andrea Pisu (launeddas), affermati maestri di questi strumenti, stimati per le loro capacità virtuosistiche e la piena padronanza del repertorio popolare, ma non solo.

Da dieci anni sono un esempio di stile per chi si avvicina alla musica tradizionale della Sardegna.

Il duo porta con orgoglio la cultura musicale dell’isola e le loro composizioni sperimentali in giro per il mondo riscuotendo grandissimi successi (Spagna, Germania, Romania, Russia, Inghilterra, Irlanda, Bahrain, Francia, Ungheria, Messico).

Ed ora una serie di spettacoli in Thailandia dove hanno contribuito a far conoscere il progetto “Fantafolk”. Dopo la stagione passata, coronata dal prestigioso premio “Maria Carta” il duo “Fantafolk”, nei giorni scorsi è stato premiato dalla “Surin Rajabhat University” come “The Best Music” (la migliore musica) al SURIN INTERNATIONAL CULTURAL EXCHANGE 2017.

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I due talenti della musica folk internazionale mostrano il loro premio, meritatissimo.

In questi importanti incontri artistici con 13 nazioni e culture provenienti da tutte le parti del globo, seguito da migliaia di spettatori in ogni spettacolo, il duo rappresentava elegantemente e con grande successo la Sardegna e l’Italia intera.

“Siamo onorati di essere riconosciuti per quello che da dieci anni facciamo in giro per il mondo. Il nostro progetto artistico è sempre più apprezzato in Sardegna e all’estero e, in ogni concerto, in ogni esperienza, si aprono delle corsie che ci conducono a nuovi orizzonti musicali” dicono Vanni e Andrea.

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A breve il duo parteciperà ancora ad importanti festival e concerti all’estero e sarà promotore di eventi nell’isola, quali il “FANTAFOLK FEST”, con collaborazioni internazionali e i più importanti artisti del panorama “world music” mondiale.

Il duo Masala – Pisu collabora con jazzisti, orchestre d’archi, live electronics e musicisti di fama mondiale e si dedica inoltre con grande dedizione e cura a produzioni discografiche che stanno segnando una nuova era nel panorama musicale della Sardegna.

Lo stile è inteso come uno scavalcamento di un qualsiasi linguaggio musicale specifico. Il loro progetto musicale attinge e si ispira a differenti memorie culturali superando la semplice classificazione di “musica tradizionale”. Andrea e Vanni maturano “suonando” la Sardegna, ma allo stesso tempo si lasciano ammaliare dalle melodie provenienti da altre parti del mondo, conosciute attraverso i dischi o, appunto, grazie all’incontro con vari musicisti nei festival internazionali cui loro stessi prendono parte.

La tecnica per launeddas di Andrea, originario di Villaputzu, ideata e perfezionata nel tempo, è ormai usata come punto di riferimento da tutti i suonatori di launeddas. Il launeddista, profondo conoscitore dello stile classico, che interpreta con sicurezza e maestria, da anni sperimenta, portando all’estremo delle potenzialità il suo strumento. Vanni Masala nato ad Oristano, elabora invece una tecnica per organetto che si sviluppa in una esecuzione veloce e melodica basata spesso sull’improvvisazione; dopo anni di ricerca e studio si è cucito sulla sua pelle un vero e proprio “stile” e una personale “intavolatura” per organetto. Durante i loro concerti, i due musicisti si avvalgono dell’utilizzo di altri strumenti quali percussioni, flauti e altri da loro ideati come la originalissima “sweet trumpet”.

Siamo dunque di fronte a giovani ma integerrimi musicisti, che conoscono a fondo i codici e le prassi operative della musica sarda, ma sono animati da grande curiosità, attingono anche a patrimoni musicali provenienti da altre parti del mondo: non per moda ma per gusto estetico, per passione, per frequentazione di dischi, artisti e festival internazionali, per apertura mentale. Oltre all’organetto, Vanni suona anche percussioni e clarinetto, mentre Andrea imbraccia whistle e sax. Sin dal passo gitano e dal groove dell’iniziale “Gipsy” si ha la consapevolezza dei guizzi compositivi, della capacità di spingersi oltre del duo. Nel loro progetto “Fantafolk”, arrivano alla completa maturazione del loro percorso creativo, in cui il vincolo con i ritmi del ballo sardo si allenta sempre più per lasciare spazio a nuove forme che sanno di ballad, e ad altre che hanno un groove trascinante di complessa realizzazione tecnico-esecutiva. Lo stile musicale del duo è esperienza pura, concepita dall’interno, da chi è cresciuto con la musica sarda come principale linguaggio espressivo. La loro può essere definita come musica sarda contemporanea. Le sonorità di organetto e launeddas percorrono differenti zone geografiche, valorizzate da uno stile molto originale che spazia su sonorità gustose e coinvolgenti. Il loro obiettivo è quello di abbracciare “tutta la musica” intesa come un insieme di consapevolezze che unendosi creano un unico tessuto melodico.

Massimiliano Perlato