Paola, la healty food specialist

Acquaviva è un castello della Repubblica di San Marino. Là vive (non dentro un castello) una donna che ha fatto di una passione una professione

Si definisce specialista del cibo salutare e cita Ippocrate: “Fa che il cibo sia la tua medicina”. Paola di Giambattista ci racconta cos’è la nutraceutica.

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Lei si definisce una Healthy Food Specialist e Nutritional Cooking Consultant. In cosa consiste la sua professione?  

Descrivere la mia professione? Quasi una mission impossible. Sicuramente un melting pot di competenze e formazione che danno vita ad un lavoro di consulenza che considera i numeri senza rinunciare alla creatività, si basa su esempi concreti, ma non rinuncia ai fondamenti della teoria. Comprende doti culinarie, di dietetica, di combinazioni, intolleranze unite a competenze di marketing, digital marketing, contenuti ed eventi.

Il mio lavoro consiste nel creare, sviluppare e produrre una strategia efficace per comunicare al meglio un nuovo concept di cucina, che mi piace definire inclusiva: più healthy, più particolare, insolita ma non alternativa, dove il focus è sempre sulla materia prima e su come lavorarla al meglio per esaltarne colore e proprietà nutraceutiche.

Cos’è la nutraceutica? 

La nutraceutica è la scienza che studia il potere terapeutico degli alimenti, i principi attivi e come questi rendono gli ingredienti alimenti funzionali, ovvero il grado di interagire con i diversi apparati e le loro funzioni. “Fa che il cibo sia la tua medicina” recitava Ippocrate; la nutraceutica codifica, descrive e divulga proprio questo concetto.

Un giro d’affari di quasi 3 miliardi di euro nel nostro Paese. Come si spiega tutta questa attenzione?

Nella nostra società si sta diffondendo un senso generale di malessere, un qualcosa di profondo che tange la triade umana corpo-mente e spirito.

La Medicina allopatica non da risposte a sintomi non fisici, quasi a voler riconoscere solo le “malattie codificate”. Stress, malattie autoimmuni, patologie cutanee, allergie e malattie degenerative sono lo specchio di come, emozioni, stati d’animo, coinvolgimenti, frustrazioni e ferite possono creare problematiche a livello psicosomatico e rallentare o ostacolare una ripresa post malattia o in fase di malattia in corso.

Cosa Le da più soddisfazioni nel suo lavoro? 

La soddisfazione più grande è poter condividere quelle che sono le mie conoscenze e metterle al servizio di chi sta cercando il modo “di unire i puntini” e trovare un filo logico nei propri studi e apprendimenti. Insegnare come imparare ad ascoltarsi è molto più difficile che passare emozioni, ma senza l’accurato ascolto di noi stessi non saremo mai in grado né di ascoltare né di comprendere l’altro.

Questo passo è quindi fondamentale perché senza l’ascolto, non esiste formazione.

In Italia una persona su due dice di aver seguito una dieta negli ultimi anni, e tra questi una ‘dieta fai da te (31%), il 18% ha dichiarato di seguire quella mediterranea. Solo 16% di italiani consulta esperti. Cosa ne pensa? 

La “mania delle diete” è sempre esistita, è un fenomeno ciclico e stagionale. Purtroppo il “fai da te” a volte può essere pericoloso, si rischia di mettere a repentaglio la propria salute e l’equilibrio dei nutrienti necessari senza magari raggiungere l’obiettivo prefisso.

La mia ricetta? Obiettivi, alimentazione, allenamento, ottima qualità del sonno, basso livello di ansia e stress. Siamo umani non dobbiamo far tutto da soli, lasciamoci aiutare da un qualche valido esperto.

Chi dovrebbe rivolgersi a Lei? 

Imprenditori nel mondo del food, della ristorazione e dell’hotellerie che vogliono offrire un concept di qualità basato sull’edutainment, ovvero un’offerta di food che non segua le mode del momento ma si basi sui precetti della nutraceutica, la curata selezione delle materie prime, la competenza nell’illustrare, seguire e divulgare la filosofia aziendale con eventi live e un piano di comunicazione mirato con il supporto di tools digitali e non. 

Lei offre consulenze alle aziende. Come comunicare nel modo giusto il valore aggiunto di un prodotto? 

Non credo esista la ricetta magica, il mio è un lavoro molto sartoriale è per questo motivo che invito i miei prospect a venirmi a trovare durante un evento, per condividere, guardare e assaporare quello che creo e divulgo. 

Secondo i dati di Eurispes 2019 è vegetariano il 7,3% degli italiani e sono in aumento i vegani (1,9%). È salutare privarsi di proteine animali? 

Le proteine animali possono tranquillamente essere sostituite da quelle vegetali, un buon bilanciamento all’interno della dieta fa si che no si incorra in nessun deficit. 

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Giorgio Nadali