Claudia Saba ci racconta il suo film : Due cuori. quattro facce, una città.

Incontro Claudia Saba alla presentazione del suo primo film “ Due cuori, Quattro facce, una città “ realizzato nella splendida cornice di una Cagliari raccontata in tutte le sue bellezze e sfaccettature. La trama è uno spaccato della società attuale dove spesso le problematiche dei genitori si mischiano con quelle dei figli per questo motivo,due adolescenti dopo avere creato un profilo social, (utilizzano degli account fasulli, con foto e nomi diversi dalla realtà ) si incontrano “virtualmente” nell’immagine ideale che vorrebbero essere. Il film è stato realizzato facendo recitare attori alla prima esperienza senza usare un copione per fare risaltare meglio le scene e i dialoghi che diventano la forza trainante del racconto.

Come nasce questo progetto? Qual è il messaggio che vuoi lanciare allo spettatore?

Questo progetto nasce da una canzone. Gli autori, Fernando Cuccu e Andrea Costa, mi proposero di cantarla e inserirla in un mio progetto a sua volta da inventare. La canzone dal titolo “Città in me” è dedicata alla città di Cagliari. Mi ispirò parecchio questa loro proposta e decisi di farla diventare la colonna sonora di un film dedicato al meraviglioso capoluogo sardo, sove sono nata e cresciuta… che amo infinitamente.

Hai modelli di riferimento o fonti di ispirazione come regista?

Sinceramente no.

Si dice che i film raccontano la storia di sé stessi quanto c’è di Claudia Saba nel tuo ?

Di me c’è davvero tanto, sia della ragazzina che ero, quella insicura  che soffriva della distrazione e dell’incomprensione della gente. Ma di me c’è anche la mamma di due adolescenti, un ruolo molto difficile e spesso poco gratificante ma meraviglioso che mi riporta indietro di trent’anni..

Come ti presenteresti per far sapere cosa fai e chi sei nel mondo del cinema?

Mi presenterei esattamente per quella che sono nella quotidianità. Claudia Saba moglie e madre che ama trasmettere alla gente quello che la emoziona della vita e nel contempo adora emozionarsi e scoprire con entusiasmo il meglio della gente. Fare la regista  è affascinante perchè mi emoziona e mi permette di emozionare. Non amo gli effetti speciali, mi piace raccontare storie di vita con semplicità, perché secondo me la vita è semplice, anche se l’essere umano, purtroppo, si impegna parecchio per complicarla.

Quale futuro sogni per questo film ?

Vorrei che fosse apprezzato soprattutto fuori dall’isola, mi piacerebbe far conoscere la nostra bella città, il nostro modo di esprimerci, la nostra affascinante cadenza cagliaritana, il nostro spontaneo e genuino modo di fare.

Ha incontrato difficoltà produttive?

E’ stato un film girato a costo zero, dunque mi sono dovuta adeguare agli impegni di ogni attore. Non è stato semplice mettere assieme tanta gente ma con calma e tranquillità ce l’abbiamo fatta. Ci abbiamo impiegato 2 anni e mezzo.
Con i nostri mezzi non abbiamo potuto registrare l’audio in presa diretta, dunque il film è totalmente doppiato dagli stessi attori e anche i rumori di fondo sono stati da me costruiti in post produzione.

Quanto è importante la sceneggiatura in una produzione cinematografica? 
E’ importantissima perché permette di trasferire nero su bianco tutto quello che nasce dalla mente e dovrà concretizzarsi e  trasformarsi in un film.

Come è stato lavorare con il cast?

Bellissimo! E’ stato un cast suggerito dal destino ancor prima che scelto da me. Non avrei mai immaginato di lavorare con persone così meravigliose. Non c’è mai stato un litigio, uno screzio, un’antipatia. Ci siamo affiatati tantissimo e siamo diventati amici.
Ci siamo divertiti molto seppur lavorando seriamente.

Con quali criteri hai scelto gli attori ?

Ho scelto persone che rispecchiassero i personaggi che avevo in mente. Devo precisare che solo uno di loro aveva avuto esperienze cinematografiche. Tutti gli altri non avevano mai recitato prima. Devo dire che sono stati bravissimi perché hanno vissuto il momento come se stesse accadendo realmente.

Le musiche del film si incorniciano perfettamente con le immagini vuoi svelare l’Autore ?

Tutte le musiche di sottofondo sono state create da Dario Enzo Brioschi così come la colonna sonora finale dal titolo “Ostaggi al vento” cantata da Lina Savonà e Filippo Arricò.

Quali sono gli elementi del film su cui lo spettatore dovrebbe riflettere?

Le problematiche adolescenziali. Gli adulti sono spesso distratti e i ragazzi troppo soli. 

Ci sono aneddoti che vorresti condividere con i nostri lettori?

L’avventura nella foresta di San Pantaleo, che si trova nei pressi di Villanova Tulo , dove dovevamo girare delle scene. Il Sindaco ci mise a disposizione un autista e un auto col cassone dove si sistemarono gli attori. Fu molto suggestivo anche perché dalla stretta stradina si scorgeva il burrone. Dall’interno dell’abitacolo si sentivano i commenti di chi stava all’esterno. Dicevano: Ecco cosa bisogna fare per diventare famosi! Per fortuna ridevano.

Ci sono nuovi progetti che vorresti presentarci?

Per il momento il cielo non mi ha ancora fatto piovere una nuova ispirazione. Non dipende da me… chissà, sono curiosa anch’io di sapere cosa mi frullerà per la testa in futuro.

Hai un messaggio per invitare i nostri lettori a guardare il tuo film ?

Cari lettori, non so se il film vi piacerà, però sono certa che dopo averlo visto, qualcosa vi resterà nel cuore.

         

                                                                                     Umberto Buffa