Covid: in Sardegna Rt a 1.12 e incidenza più alta d’Italia

La Sardegna ha un Rt pari a 1.12 e l’incidenza più alta in Italia (33,2%) nel periodo di riferimento relativo alla settimana 9-15 luglio. Lo rileva la bozza del monitoraggio settimanale dell’Iss-ministero della Salute all’esame della cabina di regia.

Sono sei le Regioni e Province autonome con un valore dell’indice di trasmissibilità Rt puntuale superiore a 1 questa settimana (Abruzzo, Campania, Liguria, Provincia Autonoma di Bolzano, Sardegna, Veneto). Il valore più alto si registra in Abruzzo, con un Rt puntuale pari a 1.21.
    Sono, invece, Sardegna, Sicilia e Veneto le tre Regioni con l’incidenza più alta. Toscana, Sicilia e Liguria riportano invece i dati più elevati relativamente all’occupazione delle terapie intensive con 3,4%, 3,1%, 2,8%, mentre la Sardegna è allo 0,5%.

Nuovo reparto Covid all’ospedale Santissima Trinità Cagliari

RISCHIO ZONA GIALLA?. E’ in rialzo il numero di nuovi casi da Covid-19 in Italia e sussiste il rischio di entrare in zona ‘gialla’ per Sardegna, Sicilia e Veneto. Lo svela un indicatore che tiene conto di nuovi casi e vaccinati in ciascuna Regione. Lo evidenzia il report settimanale dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica, Facoltà di Economia, campus di Roma (Altems). Attualmente, rileva il report, la regione con il rischio maggiore di entrare in zona gialla è la Sardegna (0,32 su una scala da 0 a 1), seguita da Sicilia (0,31) e Veneto (0,24); al contrario la regione con il rischio inferiore di entrare in zona gialla è la Valle d’Aosta (0,04), seguita da Basilicata, PA Trento e Puglia a 0,08. Il rischio medio nazionale di divenire gialli è attualmente pari a 0,18. Le previsioni sono frutto di un nuovo indicatore che misura il rischio delle regioni di entrare in zona gialla considerando il numero di nuovi casi in un certo momento in una data Regione e allo stesso tempo il numero di persone vaccinate in quella Regione fino a quel momento. Questo indicatore è quindi basato su una soglia modificata dei livelli critici dell’incidenza per tener conto dell’avanzamento del piano nazionale di vaccinazione o, in altri termini, pesa il numero di contagi con il numero di vaccinati perché un numero di contagi elevato in una regione con tanti vaccinati non dovrà preoccupare troppo. Usando questo indicatore, afferma Altems, si riesce a mettere in atto azioni preventive prima ancora che le ospedalizzazioni aumentino.