One Piece: Kalifa & Nami Un Grande Amore Capitolo 3

Ecco a voi il terzo capitolo di “One Piece: Kalifa & Nami Un Grande Amore” scritta da Federico Angioni, l’autore del racconto originale “Lethal Bird La Supereroina Autistica”, e disegnata da Retro.
Vi auguriamo buona lettura.
Kalifa e Nami disegnate da Retro
 
Dopo che Nami e Kalifa hanno ucciso non solo Locust, un agente del Governo Mondiale, ma anche un Drago Celeste, cioè un Nobile Mondiale, la situazione degenera molto rapidamente.
Infatti Il Grande Ammiraglio Sengoku è veramente arrabbiato per questo, e si ritrova a dover discutere con Lusky, il crudele padre di Kalifa, e Spandine, il padre di Spandam.
Lusky, che sta tramando segretamente con Arlong per fare del male a Nami e Kalifa, suggerisce di far aumentare la taglia di Nami in maniera esponenziale, e di aggiungere anche una taglia su Kalifa, perché è da considerare una traditrice.
Da questa vicenda Nami passa dall’avere una taglia di 16 milioni ad avere una taglia di ben 520 milioni, mentre a Kalifa viene messa una taglia di 250 milioni.
Tuttavia Lusky, desideroso di riavere sua figlia Kalifa, ordina che quest’ultima catturata viva in modo che possa lui stesso punirla severamente, mentre vuole che Nami sia destinata a tornare nella mani di Arlong, che non vede l’ora di riaverla.
Quindi non solo la Marina, ma anche le varie Cipher Pol al servizio del Governo Mondiale vengono mosse con l’intenzione di catturarle.
Intanto Nami e Kalifa sono sempre nascoste nell’isola del rivoluzionario Gioni D Rico.
Nami e Kalifa hanno un obbiettivo ben preciso, cioè vendicarsi di Lusky ed Arlong, e insieme diventare le regine dei pirati per Luffy, tuttavia Rico ha suggerito alle due, specialmente a Nami, di non avere fretta e di fare le cose con calma, e di prendersi una pausa dopo tutto quello che hanno dovuto subire nell’arco di poco tempo.
Nami decide di seguire il consiglio di Rico e di passare il tempo stando un po’ con Kalifa, che è stata trascurata.
Nami si toglie i vestiti per potersi fare una doccia, e Kalifa entra in bagno arrossendo nel vedere Nami senza vestiti, che si mette a sedurla dicendo: “Non vedevi l’ora di vedermi di nuovo nuda vero?”
Kalifa: “Ecco io…”
Nami: “Vieni a farti la doccia con me”
Kalifa non ci pensa due volte e si toglie anche lei i vestiti ed entrano tutte e due in doccia.
Kalifa accarezza dolcemente il corpo di Nami mentre la insapona.
Nami non resiste e bacia Kalifa, entrambe infuocate dalla passione.
Dopo aver fatto la doccia ed essersi vestite, Nami e Kalifa continuano a farsi un po’ di coccole accompagnate da dei bacini.
Poi ad un certo punto Nami propone: “Ehi Kalifa. Che ne dici se andiamo a fare shopping?”
Kalifa: “Mi piacerebbe ma non ho soldi”
Nami: “Te li do io. E tranquilla. Non ti chiederò di restituirmeli. Dopotutto sei la mia fidanzata.”
Kalifa: “Grazie piccola mia.”
Nami bacia Kalifa sulle labbra e poi esclama: “Andiamo!”
Nami e Kalifa passeggiano nella tranquilla isola che non si trova sotto la tirannia del Governo Mondiale, girano le città, comprano vestiti, bevono qualcosa e si godono la loro storia d’amore.
Tuttavia Nami è un po’ triste perché pensa ai suoi compagni della ciurma di Luffy.
Stanno bene? E poi Nami pensa a Luffy, chiedendosi se mai un giorno si risveglierà dal coma.
Intanto Rico sta avendo una conversazione con Dragon tramite un lumacofono. A quanto pare Rico sta scommettendo tutto su Nami e Kalifa per eliminare sia la Marina che il Governo Mondiale.
Dragon non dice nulla.
Mentre Nami e Kalifa stanno continuando a passeggiare, all’improvviso una bambina sta correndo terrorizzata gridando: “Un millepiedi gigante! Un millepiedi gigante!”
Un artiglio appuntito sta per colpire la bambina, ma Kalifa si mette in mezzo e crea una saponetta durissima con cui para l’artiglio. 
Nami urla: “KALIFA!”, e Kalifa: “Tranquilla. Io e la bambina stiamo bene.”
Nami si tranquillizza e poi si volta notando davanti a sé un mostruoso millepiedi gigante che le ruggisce, ma Nami non è affatto spaventata, anzi si mette a sbadigliare.
Il mostro l’attacca ma Nami lo mette immediatamente KO tirandogli un fulmine giallo. Dopo questo colpo, il mostro assume sembianze umane. Si tratta di un sergente della Marina. Kalifa, arrabbiata perché il sergente ha cercato di uccidere una bambina, prima di tutto lo picchia e poi senza perdere troppo tempo lo trasforma in una bambola di sapone.
Nami e Kalifa lo portano da Rico per interrogarlo.
Il sergente della Marina tuttavia si rifiuta di rispondere alle domande, anzi cerca di attivare un Buster Call ma Rico lo ferma subito uccidendolo e distruggendo il lumacofono. 
Rico poi esclama: “Diamine. Non sono riuscito a strappargli informazioni.”
Nami poi nota un altro lumacofono che sembra avere un contatto diretto con la Marina, e quindi Nami e Kalifa chiamano senza sapere chi risponderà: “Pronto?”, Nami e Kalifa esclamano: “Vi faremo a pezzi bastardi! Stiamo arrivando!”, Nami e Kalifa si mettono a ridere senza pensare che chi ha risposto al lumacofono era Il Grande Ammiraglio Sengoku, che è davvero arrabbiato e pensa: “Sicuramente dovrò combattere anche io.”
Nel frattempo Lucci sta parlando con qualcuno che fa parte del governo mondiale, non si sa con chi, ma pare che sia la stessa persona che ha fatto in modo che Kalifa venisse braccata dalla Marina e dal Governo.
La persona misteriosa: “Il Sergente della Marina è riuscito ad inviarci la posizione in cui si nascondono Nami e Kalifa.
Lucci: “Cosa vuoi che faccia?”
La persona misteriosa: “Non permetterò a Lusky di fare quello che vuole. Raggiungi Nami e Kalifa e uccidile.”
Lucci sorride all’idea di uccidere Nami e Kalifa: “Con molto piacere.”