L’impegno della Caritas per i diritti umani

presentazIn Sardegna la popolazione straniera ammonta a 35.610 unità, di cui il 51% sono donne. Fra le nazionalità la prima è la Romena, seguita dalla marocchina, dalla senegalese, dalla cinese e dalla Ucraina. La Sardegna si posizione tra le ultime realtà regionali per numero di presenze, accogliendo solo lo 0,8% di tutti gli stranieri residenti in Italia. Le province di Cagliari e Olbia Tempio assorbono quasi i tre quinti della popolazione straniera. La crisi economica continua a persistere e il peggioramento del mercato del lavoro ha prodotto delle ripercussioni sulla popolazione straniera. Gli stranieri, sono maggiormente inseriti all’interno del settore alberghiero e di assistenza alle famiglie. La Sardegna registra anche difficoltà sul piano dell’accoglienza. E’ infatti sempre vivo il dibattito sul centro di primo soccorso e di accoglienza di Elmas.

Questi sono solo alcuni dei temi su cui si è articolata la presentazione regionale del XXIII Rapporto immigrazione Caritas e Migrantes 2013.

L’iniziativa dal titolo ‘Tra crisi e diritti umani’ è stata aperta dall’Arcivescovo di Cagliari e Presidente della CES Mons. Arrigo Miglio che ha posto l’accento sull’impegno della Chiesa che non è limitato al problema dell’immigrazione ma che tocca anche quello dell’emigrazione. L’Arcivescovo ha infatti evidenziato il problema di un Paese che invecchia e che vede troppi giovani in fuga, problema che si affianca a quello dell’immigrazione, nei confronti del quale dobbiamo impegnarci per migliorare l’accoglienza verso i meno fortunati.

Inoltre, Mons. Giovanni Paolo Zedda, vescovo delegato della CES per il servizio della carità ha aggiunto:

“L ‘aspetto più importante, che deve caratterizzare l’impegno sia della Chiesa che di tutti coloro che si occupano di assistere chi arriva da altre frontiere è quello che deve puntare sulle nostre ricchezze, per condividerle con gli immigrati, di cui vanno considerate sia la loro povertà che le loro difficoltà”.

Gli interventi di apertura si sono conclusi con le parole del direttore della Caritas di Cagliari e delegato regionale don Marco Lai, che ha voluto testimoniare al numeroso pubblico presente gli impegni e le azioni che la Caritas da anni persegue per favorire una vita migliore sia alla comunità straniera che a quella isolana.

A seguire, ci sono stati i saluti dei rappresentanti della Prefettura e del Comune di Cagliari, impegnati nei settori dell’immigrazione.

Una seconda parte del convegno ha riguardato gli interventi di Oliviero Forti responsabile ufficio immigrazione Caritas italiana, che ha evidenziato un paradosso, per cui nonostante la crisi mondiale (e ciò dà la dimensione della disperazione) la stessa crisi sta finendo per colpire sia gli immigrati compromettendo nel contempo anche la stessa qualità del lavoro. L’esperto ha inoltre messo in risalto tre messaggi che riguardano la diminuzione dell’immigrazione rispetto al passato, il rischio di un indebolimento della tutela dei diritti umani, che può causare anche per certi versi un indebolimento della democrazia.

Il docente universitario, prof. Roberto Cherchi, collaboratore del rapporto, ha descritto le leggi che regolano il funzionamento dei centri di accoglienza, con particolare riferimento a quello di Elmas. Naturalmente, Cherchi non ha mancato di fare riferimento ad urgenti provvedimenti del governo italiano per migliorare la situazione degli stessi centri, sia per quanto riguarda i termini di permanenza che quelli legati alla tutela della salute delle persone che vi sostano.

Per quanto riguarda invece la relazione di Raffaele Callia, responsabile servizi studi e ricerche della Caritas regionale e redattore del rapporto, sono stati evidenziati alcuni aspetti che si riferiscono in modo specifico alla Sardegna. La Sardegna si trova agli ultimi posti in Italia per quanto riguarda l’accoglienza degli stranieri che vengono oggi quantificati in 35mila unita’ iscritte all’anagrafe dei residenti: lo 0,8 per cento del dato nazionale. La maggior parte degli immigrati è concentrata nelle province di Cagliari e Olbia Tempio.

La presentazione del rapporto si e’ conclusa con l’intervento di Valentina Brinis che auspica un miglioramento dei diritti nei confronti degli immigrati che riguarda soprattutto la loro integrazione al lavoro. La presidente della consulta stranieri Comune Cagliari Lina Zhan ha inoltre messo l’accento sulla mancanza di comunicazione e informazione tra enti e immigrati.