I pericoli dell’elettrosmog

L’elettrosmog è l’effetto prodotto dalle linee di alimentazione elettrica sia durante il tempo di funzionamento che di pausa. Questi effetti vanno ad interagire con il campo elettromagnetico terrestre amplificandosi quanto più materiale conduttore ( ferro, rame, etc.) è presente nell’abitazione.

L’elettrosmog è presente ovunque: abitazioni, uffici, industria, attività artigianali, etc. Numerose ricerche scientifiche svolte negli ultimi 20 anni, hanno evidenziato che l’elettrosmog aumenta significativamente la probabilità di alcune patologie: insonnia, stanchezza, cefalee, depressioni, indebolimento del sistema immunitario, indebolimento dell’apparato riproduttivo, leucemie, tumori al cervello. I fattori importanti che influenzano queste patologie sono: durata, intensità, frequenza del campo elettromagnetico. Il maggior rischio è presente in quei locali dove si trascorrono lunghi periodi di sosta, come ad esempio nelle camere da letto per il fatto che le difese dell’organismo sono di gran lunga ridotte.

Cosa fare?

1) Innanzitutto un rilievo dei campi elettromagnetici presenti.

2) Un’ indagine del terreno per rilevare eventuali perturbazioni naturali ( falde, faglie, nodi di

Hartmann) ed emissioni di radon.

Viviamo all’interno di abitazioni o di ambienti chiusi gran parte delle nostre giornate; gli ambienti confinanti risultano spesso, ed in specie nelle nuove abitazioni, sensibilmente inquinati: sono presenti nell’aria polveri, muffe, formaldeide radon ed altri elementi nocivi; vi è inoltre una presenza sempre più massiccia di campi elettromagnetici artificiali. Tutto ciò altera l’equilibrio chimico ed elettromagnetico naturale cui l’uomo si è abituato nel corso dei millenni, e risulta talvolta, in conseguenza di lunghe esposizioni, nocivo alla salute.

Costantino Mazzanobile