Uno Governo di sole donne, il primo nella storia

 New Hampshire  è  l’ unico Stato che si è guadagnato il titolo di Stato Rosa, inviando a Washington la prima forma di governo tutta al femminile della storia.

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Cosi composto: due senatrici, due deputate, tre democratiche e una junior senator repubblicana. Donna è il nuovo governatore, la democratica Maggie Hassan, donne sono pure i due membri eletti per il Congresso: la democratica Ann McLane Kuster e la ex repubblicana Carol Shea-Porter. E per il Senato sono state scelte la democratica Jeanne Shaheen e la repubblicana Kelly Ayotte. Lequote rosa non sembrano un miraggio in questo piccolo Stato americano che elegge 400 rappresentanti alla State House e nel quale sono sempre di più le donne che si impegnano e riescono a ottenere risultati in politica. Ma, mettendo da parte questo paradiso femminile, quali e quante donne detengono oggi il potere nel mondo?

La delegazione femminile del New Hampshire
La delegazione femminile del New Hampshire

Sono passati più di cinquant’anni da quando Sirimavo Bandaranaikedivenne primo ministro dello Sri Lanka in seguito all’assassinio del marito nel 1960 e quasi quaranta da quando Isabel Peron diventò la prima donna al mondo ad accedere alla carica di Capo di Stato dell’Argentina nel 1974, sempre dopo la morte del marito. Queste storie, che possono sembrare solo questioni dinastiche, in realtà hanno dato il via all’accesso delle donne alle posizioni più importanti della politica mondiale. Un ruolo  marginale se si pensa che su339 Capi di Stato e di Governo in carica oggi solo 22 sono donne e che solo in Australia, entrambe le cariche sono al femminile. Ad oggisolo 78 dei 193 paesi indipendenti del mondo sono stati governatialmeno un giorno da una donna nella loro storia. Tra questi non c’è di certo il Medio Oriente che su 13 stati sovrani ha visto una donna salire al potere solo in Israele ma anche le grandi democrazie occidentali hanno delle pecore nere: negli Stati Uniti, in Spagna e in Italia, infatti, le quote rosa non hanno mai occupato il vertice.

L’Europa è il continente in cui si registra il maggior numero di donne alla guida di uno Stato: su tutte svetta la Regina Elisabetta, che è anche la donna che nel mondo detiene da più tempo il potere essendo salita al trono nel 1952, seguita dalla Regina Margherita di Danimarca, che regna dal 1972, e da Beatrice d’Olanda, sul trono dal1980. Dietro le regnanti c’è la cancelliera tedesca Angela Merkel che dal 2005 è al timone della Germania. Johanna Sigurdardottir, che guida l’Islanda dal 2009, è un vero unicum in ambito politico: non solo è donna ma è anche la prima premier dichiaratamente omosessuale.

Gli Stati Uniti, ancora lontani dall’avere una donna presidente, hanno affidato la loro politica estera a Hillary Clinton, mentre nel restanteCentroamerica le donne alla guida sono cinque: il Governatore Generale di Saint Lucia Perlette Louisy, il Governatore Generale diAntigua e Barbuda Louise Lack-Tack, la Presidente del Costa RicaLaura Chinchilla, il Primo Ministro di Trinidad e Tobago Kamla Persad-Bissessar e il Primo Ministro Jamaica Portia Simpson-Miller.

L’Australia ha scelto un governo tutto al femminile con Julia Gillard premier e Bryce Quentin govenatore. In Argentina c’è un’autentica star politica e mediatica a tenere banco: Cristina Fernandez Kirchner, subentrata al marito nel 2007 mentre in Brasile il presidente è Dilma Rousseff.

In Asia al primo ministro del Bangladesh, Sheikh Wajed e a quella della Thailandia Yingluck Shinawatra si è aggiunta recentemente laprima donna Presidente della Corea del Sud, Park Geun-hye.

In Africa, come ricorda anche il blog Sancara (che ha pubblicato online in questi giorni un report sulle donne al potere nel mondo), ilpremio nobel Ellen Johnson-Sirleaf è presidente della Liberia e Joyce Banda guida il Malawi. Inoltre l’Unione Africana ha deciso di mettere per la prima volta nella storia una donna a capo della suaCommissione. Nkosazana Dlamini-Zuma è stata nominata nel luglio scorso e rappresenta una grande novità a cui l’Unione Europeadovrebbe guardare con interesse. A Bruxelles, infatti, non si è ancoramai vista una donna a capo dell’esecutivo comunitario. Il Parlamento è stato guidato da donne solo in occasione della presidenza delle francesi Simone Veil e Nicole Fontaine, mentre le quote rosa sono sempre state lasciate in seconda fila nella Commissione: su 27 commissari,  solo 9 sono donne. Un risultato non all’altezza dell’Unione che ha fatto della parità dei sessi una delle sue bandiere promuovendola anche all’interno dei consigli di amministrazione delle grandi aziende.