Rivista Donna intervista la Dott.ssa Antonella Castaldo

Un difetto dell’anima non si può nascondere su un viso… ma un difetto del viso, se corretto, può guarire l’anima” – Jean Cocteau

Antonella Castaldo_primo piano_low

La dottoressa Antonella Castaldo si laurea a pieni voti in Medicina e Chirurgia presso la Seconda Università degli Studi di Napoli, nel 1997. Nel biennio 1998-1999 consegue il master I-II livello in marketing sanitario presso la facoltà di economia e commercio di Napoli. Nel 2002 ottiene il perfezionamento in medicina e chirurgia estetica presso la UCLA di Los Angeles e nel 2009 quello per la ricostruzione della zona auricolare presso il San Vincente Hospital di Los Angeles. Dal 1996 al 1999 collabora con il Professor Francesco D’Andrea, presso la SUN. Dal 2000 al 2001 è Medical Director della sezione Pharmaceutical della P&G. Dal 2004 collabora con il dottor Renato Calabria, chirurgo plastico di fama internazionale, a cui affianca una collaborazione, dal 2005 al 2010, con il dottor Hector Gustavo Pinta. Dal 2011 è membro della SIMECNA, Società Italiana Medicina Estetica Chirurgia Non Ablativa.

Rivista Donna l’ha incontrata.

Coma mai ha deciso di intraprendere gli studi di medicina estetica?

Fin da bambina sapevo che sarei diventata un chirurgo plastico, e che la chirurgia ricostruttiva in particolare sarebbe stata la mia professione, la mia missione. Poi la vita, e soprattutto l’amore mi hanno portato a scegliere la strada della chirurgia estetica. Da buona napoletana sono sempre stata portata a pensare che non ci si possa né ci si debba arricchire sulle disgrazie altrui e quindi ho intrapreso la carriera della chirurgia ricostruttiva nel settore pubblico. Ma la vita è imprevedibile e, come dicevo, l’amore mi ha portata a fare scelte diverse: mi sono fidanzata con un americano e, per avere più libertà di organizzare il mio tempo, di spostarmi ecc., mi sono ‘riconvertita’ alla chirurgia estetica. Che mi ha dato e continua a darmi grandi soddisfazioni.

Come mai ha pensato di stilare una classifica delle star meglio ritoccate?

Si parla sempre dei disastri della chirurgia estetica quando ci sono tantissimi professionisti seri e pazienti che ne fanno un uso saggio e oculato e che operano con coscienza. Mi piaceva l’idea di porre l’accento sui risultati positivi, e far passare al contempo un messaggio corretto: la chirurgia, quando è eseguita da esperti e in maniera scrupolosa è un valido aiuto. Ci sono ottimi esempi in giro!

La star in cui è più visibile l’intervento del chirurgo?

In negativo purtroppo tante, dalle sempre citati Meg Ryan a Nicole Kidman, fino a icone che della ‘mutazione’, più che del ritocco, hanno fatto una bandiera, ricordiamo il compianto Michael Jackson. Ma ci sono anche tantissimi esempi positivi, da Sharon Stone appunto, che ha mantenuto un aspetto in perfetto equilibrio tra il desiderio di non apparire sfiorita e il naturale trascorrere del tempo, a Demi Moore, che conserva sempre un viso fresco senza voler dimostrare vent’anni. Tengo sempre a ricordare che la responsabilità, nel bene e nel male, è condivisa: da una parte ci sono chirurghi senza scrupoli e pronti a tutto pur di assecondare le richieste anche più assurde, dall’altra ci sono molti pazienti che hanno aspettative del tutto inverosimili e vanno indirizzati, non semplicemente accontentati. È dovere del chirurgo spiegare che certi risultati non sono raggiungibili e perché. I risultati devono sempre essere prospettati in maniera chiara prima di entrare in sala operatoria, così come il decorso e ogni eventuale rischio a cui si va incontro. Non dimentichiamo che si tratta sempre di interventi chirurgici.

Quando può essere necessario l’intervento del chirurgo estetico?

L’intervento del chirurgo può essere utile nel momento in cui la persona non si sente bene con se stessa, ove però il disagio non abbia radici più profonde. Mi spiego meglio: io collaboro con un team di psicologi, dietologi e consulenti di immagine e, ogni qual volta si prospetti un intervento importante, consiglio un consulto al paziente prima di decidere di operarsi. È fondamentale capire dove trovi origine questo malessere e se effettivamente l’intervento chirurgico possa essere risolutivo. In caso contrario sconsiglio di procedere, poiché l’intervento potrebbe avere addirittura l’effetto contrario e rendere il paziente ancora più insoddisfatto.

Cosa è per lei la bellezza?

È la domanda più difficile del mondo! Premesso che si tratta di un concetto molto soggettivo, per me la bellezza è un insieme di fattori: proporzioni, equilibrio, spontaneità e grazia. Talvolta una buona chirurgia può aiutare proprio a migliorare alcuni di questi aspetti.

Quale donna rappresenta per lei la bellezza?

Anche in questo caso, i parametri sono molto soggettivi. Se volessimo dare una parvenza di scientificità a questo concetto potremmo fare riferimento alla sezione aurea o rapporto aureo, a cui i matematici greci diedero il nome di phi (come la ventunesima lettera dell’alfabeto greco), concetto che ritroviamo in psicologia così come in alcune arti, come la pittura e la musica. La sezione aurea non è altro che un rapporto tra due grandezze geometriche, semplificando ai minimi termini possiamo definirla un insieme di proporzioni tra le parti. Ciononostante, sia come chirurgo che, in primis, come persona, trovo che l’imperfezione sia il dettaglio che rende ognuno unico e particolare. Se dovessi pensare a una donna che rappresenta la bellezza indicherei Cleopatra, così come raffigurata a livello pittorico. Compreso il suo profilo pronunciato.

Essere donna è sinonimo di?

Per quanto mi riguarda essere donna è sinonimo di grazia, delicatezza e capacità di trasmettere emozioni. Credo che questi tratti che dovrebbero sempre distinguerci dagli uomini, anche una volta raggiunta la tanto agognata parità dei sessi.

Bellezza e seduzione come si “combinano”?

La bellezza può essere una grandissima arma di seduzione, ma sappiamo benissimo che ci sono donne, così come uomini, meno belle e assai più seduttive. Penso a due icone di bellezza degli anni ’50, Sophia Loren e Gina Lollobrigida. Sebbene la Lollobrigida fosse unanimemente e canonicamente considerata più bella (fu anche proclamata ‘donna più bella del mondo’ nel 1956), la Loren era ritenuta più seduttiva e sexy. Riferendoci invece a donne contemporanee mi viene subito in mente Madonna, che non risponde a canoni di bellezza classica, eppure la sua carica erotica e seduttiva è indiscutibile. Quindi sì, la bellezza, nelle mani giuste, ovvero se abbinata a una giusta consapevolezza, può essere un’arma di seduzione ben più efficace di altre. Un esempio? Belèn Rodriguez su tutte.

Secondo lei cosa cercano gli uomini nella bellezza femminile?

Superfluo dire che spesso gli uomini tendano a essere soggiogati dalla bellezza. Credo però che quello che gli uomini cercano dipenda anche dall’età a cui facciamo riferimento. Quando sono giovani sono più facilmente attratti dai canoni classici, mentre una volta maturi spesso la giovane età diventa un fattore discriminante nella scelta della partner. Non dimentichiamo poi che, soprattutto a una certa età e raggiunte certe posizioni, poter ‘sfoggiare’ una bella donna al proprio fianco è un sinonimo di potere. In questo senso la bellezza della partner è utilizzata anche per veicolare un messaggio agli altri uomini: sono più forte di te.

Cosa suggerisce alle nostre lettrici per mantenersi sempre in forma e belle?

Dieta, ginnastica e una cura costante, nell’alimentazione, nella pulizia della pelle, nella scelta dei prodotti adatti al proprio tipo di cute. Quello da cui non si può prescindere è proprio la costanza. Non ha senso ricercare nella chirurgia il miracolo dell’ultimo minuto, ma è bene ricordare che, con misura e al momento giusto, la chirurgia può essere davvero una buona alleata.