Abiti e Gioielli fatti con i Fiori: in passerella con Maria Ausilia Marongiu

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Maria Ausilia Marongiu, stilista ogliastrina  realizza pezzi d’autore con i fiori che diventano abiti e gioielli da passerella. Sono centinaia i pezzi fatti con i fiori raccolti nei campi, Maria Ausilia si lascia ispirare solo dalla natura. Gli abiti sono decorati con i fiori da cui si estrae il colore, come il tagete, un fiore giallo (conosciuto anche come garofano giapponese), l’elicriso, la lavanda, fiori di melagrana, utilizzando quindi i fiori, i frutti e le piante locali nella loro pienezza. Una forma d’arte unica, non solo in Sardegna.

Rivista Donna l’ha incontrata per voi…

 

Maria Ausilia parlaci di te…

Sono sempre stata interessata all’arte in genere, mi piaceva tanto disegnare. Ho sempre scarabocchiato per il piacere di fare e per buttar su carta le idee che man mano mi venivano. Potevano essere modelli di vestiti, idee per dei nuovi abiti di carnevale e gruppi mascherati, o ritratti dei miei figli, o semplici paesaggi.
Ho sempre letto con interesse i libri di storia dell’arte delle mie figlie, iscritte all’artistico e, anche se non ho mai frequentato una scuola di disegno, ho sempre cercato di imparare qualcosa di nuovo documentandomi, leggendo, curiosando. Ora, con internet tutto è più facile e immediato. Ma allora si andava in biblioteca, si andava in libreria e in edicola a cercare le novità.
Mi si prende spesso in giro perchè ho l’abitudine di conservare tante cose, anche le più insignificanti, ma io, quando metto da parte qualcosa è perchè ho già l’idea di come la potrei utilizzare. E tantissimi dei miei lavori li ho realizzati così.  Ci vuole fantasia, voglia di fare e tanta pazienza. E quella non manca, anche perchè altrimenti non sarei mai riuscita a utilizzare i fiori come punto centrale delle mie creazioni. Pensare a come utilizzare quella determinata pianta, coltivarla, al momento giusto coglierla ed essiccarla. Ci sono dei tempi morti, tempi lunghi e poi occorre trovare la giusta collocazione e il giusto utilizzo per ciascun fiore o foglia. Ma con passione e dedizione i risultati poi arrivano. Inizio così a creare i primi quadri, stavolta senza utilizzare i colori a olio o acquerelli, ma fiori veri.
Iniziano le prime mostre, esposizioni. Poi oltre i quadri inizio a decorare le uova di gallina, d’oca, di struzzo, le zucche. E pian piano mi muovo per la Sardegna, ad esporli.
Come per tutto, da cosa nasce cosa.
Durante Fiera Ogliastra di svariati anni fa, ebbi la fortuna di incontrare Gianni Medda, che si avvicinò al mio stand incuriosito dai lavori, in particolar modo fu attratto dagli abiti floreali. Mi disse che dovevo assolutamente incontrare Paolo Modolo. E così fu; infatti, lo stesso mese, durante la sfilata nella valle dei menhir, Gianni Medda mi presentò Paolo Modolo.
Posso quindi dire di dover ringraziare Modolo, per avermi presentata come stilista e avermi avviato alla prima mia sfilata. La prima di una lunga serie, affiancandolo successivamente nelle famose passerelle di Monte Gonare.
Più avanti mia figlia organizzò una mostra a Olbia, d’estate. Fu un successo inaspettato. A cavallo fra luglio e agosto, i miei lavori furono visti da tantissime persone, tantissimi turisti che la sera si riversavano nella via della passeggiata, piena di gente fino a tarda notte. In quella mostra portai tutti i miei lavori: quadri, uova, zucche, abiti. In un cavalletto, un libro con pagine vuote, che la gente poteva riempire con pensieri, commenti e tutto ciò che gli veniva in mente.
La sorpresa fu leggere che la maggior parte non aveva mai visto dei lavori del genere. In quella mostra i miei lavori furono notati da una signora nell’entourage di Marta Marzotto, che mi invitò a Porto Rotondo per una serata dedicata alla pace sotto il segno dell’Unesco, intitolata Artepace, organizzata per sostenere il programma concepito dai premi Nobel per la pace riuniti a Parigi per la celebrazione del 50esimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Ognuno aveva l’opportunità di creare dei messaggi di pace e di esporli sui pannelli all’ingresso del teatro. Anche io feci il mio quadro, con i fiori secchi, che venne premiato.
Sempre grazie alla mostra di Olbia di quella estate, ebbi il piacere di conoscere Fausto Santoni, pittore e scenografo (lavorò per anni con Fellini), con il quale ci incontrammo diverse volte.
Queste e tante altre nuove esperienze mi permisero di confrontarmi e mi diedero nuovi stimoli per continuare a creare nuovi lavori.

 Hai sempre saputo di voler fare la stilista?

Non ho mai pensato di fare la stilista. Però ho sempre voluto fare la sarta, infatti, all’età di 16 anni feci la scuola di taglio, cucito, confezione, e ricamo. Feci esperienza in una sartoria maschile, per circa un anno, poi lasciai preferendo la confezione femminile, più nelle mie corde perchè più fantasiosa e creativa.
Vivendo in una famiglia numerosa, 11 figli, ed essendo la maggiore di otto, ebbi la possibilità di impratichirmi nella confezione di camicie, pantaloni, vestiti per fratelli e sorelle. Essere la maggiore mi permetteva anche di decidere i modelli, a volte bizzarri, seguendo la mia fantasia, e provando le ultime tendenze del momento, perchè, essendo una appassionata di cucito e della moda in genere, ero sempre aggiornata sulle novità.
A quei tempi si stava sempre attenti agli sprechi e questa abitudine mi è rimasta a tal punto che il riciclo è  alla base di molti miei lavori. Ho sempre pensato a come poter riutilizzare questo o quell’oggetto. Ho iniziato così a realizzare anche abiti di carnevale, che per anni sono stati un hobby divertente e che mi hanno anche fatto vincere diversi premi.

 Cosa caratterizza il tuo stile?

Il mio stile è caratterizzato dalla sempre presente natura. Le mie sfilate infatti, e tutte le mie esposizioni sono intitolate “Ditelo con i fiori”.
Utilizzo elementi come foglie, fiori, frutti, che coltivo, essicco e tratto e che poi uso per decorare o comporre ciò che realizzo. La natura quindi, è ciò che caratterizza le mie creazioni. Oltre la moda, mi piace spaziare in altri ambiti; ho infatti realizzato quadri, presenti in svariate esposizioni e mostre; uova vere decorate, che hanno spesso partecipato, anche vincendo alcuni premi, a dei concorsi nazionali. Alcune di queste uova sono tuttora esposte al museo ovoteca in Umbria.
Da anni realizzo poi il presepe di zucca, presente anche a Cagliari alla manifestazione “Presepe d’artista”, dove ho avuto il piacere di partecipare assieme agli artisti Maria Lai, Tilocca, Tavolara, Sciola.
Le zucche spaziano ormai da tempo in svariate esposizioni, come la coppia di San Valentino, il popolo di zucche, presente in sagre a tema, come la festa della zucca e la festa della mela, dove ormai fanno spesso da allegra cornice.

foto 10 popolo zucche

 Cosa è la moda per te?

La moda è una maniera di esprimere uno stile del tutto personale.

 Il primo abito che hai realizzato?

Il primo abito che ho realizzato, al di fuori dell’ambito familiare, è stato  per una mia amica; un abito rosso,  lungo ed elegante, da usare in occasione di un matrimonio. Apprezzato dalle persone che lo videro, iniziai ad avere richieste per realizzarne altri.

 Cosa è l’eleganza per te?

Come diceva Audrey Hepburn, “l’eleganza è la sola bellezza che non sfiorisce mai”.
Per me l’eleganza è un modo di essere e di porsi, con naturalezza e allo stesso tempo con raffinata semplicità.

 Uno stilista con cui vorresti lavorare?

Solo uno? Qualche anno fa ebbi l’invito a partecipare ad un evento che si tiene ogni due anni, organizzato dal presidente regionale delle proloco della sardegna, che aveva come tema le erbe tintorie. Invitati io e Antonio Marras, con creazioni realizzate apposta per quell’evento. Io portai una collezione di abiti decorati con i fiori da cui si estrae il colore, come il tagete, un fiore giallo (conosciuto anche come garofano giapponese), l’elicriso, la lavanda, fiori di melagrana, utilizzando quindi i fiori, i frutti e le piante locali nella loro pienezza.
Antonio Marras preparò una collezione di abiti utilizzando le erbe tintorie per colorare i suoi tessuti.
Fu un bell’evento, che mi permise di poter conoscere meglio uno stilista che ammiro e apprezzo da sempre. E fui felice di ricevere i complimenti suoi e di sua moglie verso i miei abiti, che dissero di apprezzare molto.
Marras è uno stilista con il quale mi piacerebbe lavorare; mi piace il suo stile, molto estroso. Lui riesce ad elaborare in maniera raffinata, cogliendo l’essenza dello stile sardo.
Apprezzavo molto i lavori di Alexander McQueen e apprezzo quelli di Vivienne Westwood per creatività e originalità e lo stile che li distingue.

 Un accessorio che non deve mancare a una donna?

Non deve mai mancare la borsa. Come si diceva un tempo: mai senza borsa e fazzoletto.
Io mi sono divertita a realizzarne diverse, dando sfogo alla fantasia. Mi piace l’idea della borsa gioiello, piccola, e a volte sofisticata. Ne ho realizzate con le zucche, con tessuto e fiori secchi, con lavorazione all’uncinetto prendendo spunto dal  bottone sardo.
Mi piace, quando penso ad un abito, che sia arricchito anche da altre cose, quindi, oltre la borsa, faccio in modo che non manchino i gioielli, che possono essere orecchini fatti con il peperoncino, le collane di pane, collier di asfodelo, spille di cardo.

 Nel mondo della moda c’è molta competizione?

Ovviamente esiste. L’importante è avere i giusti stimoli e nuove idee per fare sempre qualcosa di nuovo.
Quando manca questo ci si spegne e tutto rimane piatto.

foto 14 collier asfodelo