Valentina Podda “l’orto d’asporto Bloomsai”

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Far nascere un’ impresa  grazie ed un’idea che attraverso il ritorno agli antichi valori della bellezza della natura e dei suoi frutti può, con i più innovativi strumenti della tecnologia, far riscoprire il valore dell’autoproduzione e il ritorno alla terra per conoscere ciò che arriva sulle nostre tavole ma anche per la soddisfazione personale di poter mangiare un prodotto coltivato da te. Un progetto in cui tradizione e innovazione si incontrano superando le difficoltà e coinvolgendo esperti del settore in grado di istruire e guidare chi sta muovendo i primi passi alla scoperta dei segreti per coltivare e far crescere il proprio orto e il proprio giardino. Ideatori di tutto questo sono quattro ragazzi spinti dal desiderio di contribuire con il loro lavoro al potenziamento della loro terra, la Sardegna, offrendo le loro competenze e mettendosi al servizio di ha bisogno di un aiuto in questo settore. Barbara, ingegnere energetico, si occupa della gestione dei dati, Valentina, psicologa della comunicazione, Marco, economista, si occupa della parte finanziaria e Marcello, ingegnere delle telecomunicazioni di dedica della parte di sviluppo.Un team ben assortito che ha creato la piattaforma Bloomsai.com

Rivista Donna l’ha incontrata e si è fatta raccontare per voi come nasce questa unione e questo ambizioso progetto imprenditoriale…

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Il Vostro progetto Bloomsai:  chi lo ha ideato e perchè?

Bloomsai è nato da un’idea di tutto il team, ci siamo resi conto di quanto al giorno d’oggi ci siamo allontanati dalla bellezza della natura e di come l’autoproduzione e il ritorno alla terra sia importante per conoscere ciò che arriva sulle nostre tavole ma anche per la soddisfazione personale di poter mangiare un prodotto coltivato da te.

La passione per l’orto e il giardino come è nata?

Fin da piccoli, siamo sempre stati appassionati di ambiente e natura, prendersi cura giorno per giorno di una piccola piantina e vedere nascere i frutti è qualcosa che non ha prezzo.

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Cosa volete offrire con il vostro lavoro a chi si rivolge a voi?

Attraverso la piattaforma Bloomsai.com offriamo corsi relativi all’agricoltura amatoriale, sia online che offline, realizzati da persone con esperienza nel settore. Inoltre, per coloro che necessitino di un supporto per coltivare nel proprio terrazzo, orto o giardino è possibile avere assistenza personalizzata, grazie ai personal farmers, delle persone esperte che prestano la propria conoscenza a chi sta muovendo i primi passi in questo ambiente.

Il vostro team è composto da quattro giovani ragazzi: due donne e due uomini. Come vi siete incontrati?

Ci siamo incontrati grazie al Contamination Lab, un progetto universitario che ha lo scopo di promuovere la cultura dell’imprenditorialità, dell’innovazione e dell’interdisciplinarietà. Ognuno di noi, infatti, proviene da un percorso universitario differente, e questo ci ha permesso di vedere il progetto da diversi punti di vista e poter ampliare le nostre conoscenze.

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Che bagaglio culturale apporta al progetto ognuno di voi?

Il nostro apporto va dalla parte organizzativa, gestionale alla parte tecnica di programmazione.I nostri studi sono vari quindi riusciamo a gestire tutti i diversi aspetti: Barbara, ingegnere energetico, e si occupa della gestione dei dati, Valentina, psicologa, si occupa della comunicazione, Marco, economista, si occupa della parte finanziaria e Marcello, ingegnere delle telecomunicazioni, si occupa della parte di sviluppo.

Siete giovani, coraggiosi e intraprendenti, il vostro lavoro avrà successo, ma quali sono le difficoltà che avete incontrato fino ad ora?

Quando si inizia, la visibilità è molto importante e soprattutto in questo settore poco connesso con il digitale, fortunatamente abbiamo incontrato delle persone che credono in noi e che hanno esperienza nell’ambiente che ci hanno supportato.

 

Che consiglio date ai vostri coetanei che vogliono avviare un’attività in proprio?

Di non fermarsi al primo muro che ci si trova davanti e di seguire la propria passione. Fare impresa, soprattutto in Italia, è complicato, ma riuscire a far vivere il proprio progetto è una grossa soddisfazione che ovviamente va curata giorno per giorno.

 

La vostra attività ancora di più in questi momenti di crisi ridona valore a lavoro della terra e ai frutti che essa produce. Pensate che il mondo dell’agricoltura e del giardinaggio possa essere ulteriormente valorizzato nel nostro territorio?

Assolutamente sì, molte terre, soprattutto in Sardegna, rimangono incolte e questo è un grosso potenziale purtroppo poco sfruttato che valorizzerebbe sempre più il nostro territorio, portando un aumento nell’autoproduzione con una diminuzione dei costi.

 

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Quali sono i punti di forza e di debolezza di questo settore?

La soddisfazione di poter portare in tavola i frutti del proprio orto e conoscere l’origine di quello che mangi è un aspetto molto importante. Essendo un settore da sempre legato alla tradizione e poco digitale può essere considerato un passo complicato, ma la volontà da parte nostra è appunto superare questa barriera, permettendo a chiunque di imparare a coltivare attraverso un semplice click.

Un progetto ancora da realizzare?

Abbiamo appena iniziato ma ci sono tanti sviluppi che vogliamo mettere in atto, per permettere alle persone di poter coltivare in maniera più semplice.

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