Natascia Talloru “I tesori nascosti della terra”

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Appassionata di chimica e alimentazione Natascia Talloru ci presenta la sua “scienza della vita” in compagnia della “natura”. “La natura offre un ricchissimo patrimonio di piante ed erbe medicinali. Una varietà immensa che, se ripercorriamo la nostra storia, veniva sfruttata già dall’antichità. La flora sarda è ricca di piante ed erbe spontanee officinali, da sempre conosciute ed usate sia per le cure empiriche del passato e successivamente in farmacologia ed erboristeria”. Senza togliere valore alla medicina moderna, di fondamentale importanza, Natascia ci accompagna in un viaggio affascinante, quello della medicina naturale, e ad una maggiore sensibilizzazione del nostro territorio.

RivistaDonna l’ha incontrata per voi…

Natascia e la passione per le scienze, raccontaci…

Sin da bambina il mondo delle scienze e degli animali, mi affascinavano. Ero incuriosita dal microscopio e dal telescopio. Li avevo anche come giochi e mi divertivo a sperimentare, a manovrare finti vetrini oppure ad osservare le stelle che in realtà risultavano poco più che ingrandite. Ma ero felice così. Una passione che ho continuato a coltivare anche negli anni successivi e che mi ha fatto scegliere il corso di studi. Prima ho preso il diploma di perito chimico, poi mi sono iscritta in chimica e tecnologia farmaceutiche.

Una scelta importante ma, ad un certo punto ti sei avvicinata anche al mondo della medicina naturale. Spiegaci meglio…

Durante il percorso universitario, ho avuto modo di studiare materie in cui ho appreso i componenti e la preparazione dei farmaci. Un lavoro molto stimolante in cui, ho potuto conoscere i principi attivi di molti medicinali. Molto spesso si trattava di prodotti creati in laboratorio ma i cui componenti sono presenti anche in natura. Così ho capito che alla scienza moderna mancava qualcosa e sono andata alla ricerca di antiche conoscenze documentandomi sulle caratteristiche curative presenti nelle piante. La natura ci offre un ricchissimo patrimonio di piante ed erbe medicinali. Una varietà immensa che, se ripercorriamo la nostra storia, veniva sfruttata sin dall’antichità. La flora sarda è ricca di piante ed erbe spontanee officinali, da sempre conosciute ed usate sia per le cure empiriche del passato e successivamente in farmacologia ed erboristeria. Una risorsa immensa che, non sempre viene sfruttata al meglio, perlomeno non in Sardegna, ma che può essere di grande supporto anche nella cura di alcune patologie. Senza togliere valore alla medicina moderna, di fondamentale importanza,  credo che, in alcuni casi, la medicina naturale possa essere un valido aiuto e nelle giuste modalità possa sostituire l’uso dei medicinali di sintesi. Ma non tutti sono d’accordo. Credo si stiano facendo grossi progressi ma a mio avviso manca una corretta informazione e una certa sensibilizzazione verso questa realtà.

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Ti stai già impegnando per colmare questa mancanza di conoscenza. Cosa stai facendo e bisogna fare a tal proposito? 

In primo luogo informare le persone. Far riscoprire ai cittadini le ricchezze del loro territorio. La Sardegna dovrebbe puntare maggiormente sulle proprie radici, sulla memoria storica, raccogliere le proprie forze per valorizzare ogni centimetro della sua terra. Troppe pagine di storia sono ancora ignorate. Se pensiamo che il primo messaggio sulla Sardegna che passa all’esterno è il mare!Questo non basta, la Sardegna ha anche altre ricchezze, l’entroterra per esempio ha le sue peculiarità che vanno conosciute, divulgate e sfruttate. Il tutto attraverso la comunicazione che penso sia fondamentale. Per questo mi sto impegnando a conoscere il più possibile tutto ciò che riguarda la medicina tradizionale, risalire ai tesori nascosti della nostra terra per sensibilizzare e incuriosire chi, ancora, è lontano da questo mondo.

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La collaborazione con FocuSardegna cosa rappresenta per te?

Io credo fermamente nelle coincidenze e nel flusso della vita e proprio per caso, se così vogliamo chiamarlo, ho incontrato le persone giuste e sono arrivata a scrivere su FocuSardegna, inizialmente occupandomi della sezione Salute&Benessere ed in seguito entrando a far parte del team. Attraverso questa esperienza, sto scrivendo degli articoli dedicati anche agli antichi usi della Sardegna e alla medicina tradizionale e sto, piacevolmente scoprendo, che in tanti si stanno interessando a questa realtà. E’ forte il desiderio di conoscere da parte mia, ma credo che la sete di conoscenza si stia divulgando in tutti i settori, anche forse grazie al web. FocuSardegna inoltre ha innescato una serie di incontri fino a qualche tempo fa impensabili, e mi sto riscoprendo abile nelle pubbliche relazioni, nelle recensioni e presentazioni di libri, altra mia grande passione.

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Il mondo della medicina e della chimica è al femminile?

Da molti anni oramai il mondo della medicina, della chimica e farmacia vede un’ ampia presenza delle donne. L’ 80 per cento delle iscritte al mio corso di laurea il primo anno erano donne. Credo che si stiano affermando in tutti i settori professionali e non abbiano nulla da invidiare ai colleghi uomini. Anche perché, senza togliere nulla agli uomini, credo che le donne, con la loro particolare sensibilità, riescano ad osservare gli aspetti della vita ma anche della professione con occhi diversi, più in profondità. E’ una caratteristica che non deve essere persa e al contrario penso debba valorizzare ulteriormente la figura femminile.

Hai vissuto anche a Milano. Quali differenze hai trovato nel mondo del lavoro rispetto a quello sardo?

La Sardegna e le grandi città come Milano sono molto differenti per quanto riguarda l’inserimento lavorativo e lo stile di vita. In Sardegna il cambiamento e le novità spaventano, i ritmi sono lenti, si tende ad essere più ancorati al passato, ad avere timori sul presente e ancor più sul futuro. Naturalmente non bisogna generalizzare ma è un atteggiamento che penso si ripercuota anche nel mondo del lavoro dove, tutto è più lento, le amministrazioni non funzionano bene e le persone sembra non amino mettersi in gioco, forse anche per una mancanza di stimoli. I sardi però, sono molto socievoli e accoglienti, propensi alle relazioni umane e hanno delle peculiarità che con la giusta dose di autostima non si ritrovano da nessuna parte. Unici al mondo in questo senso. A Milano invece, il lavoro è il motore centrale della città. Tutto ruota attorno all’economia e le pubbliche amministrazioni sono molto efficienti. L’integrazione lavorativa è molto competitiva, le opportunità non mancano, nonostante la crisi che ultimamente si fa sentire anche al nord Italia. I milanesi però, vanno sempre di fretta e instaurare delle relazioni sociali non è facile.

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Quali sono, a tuo parere i tratti caratteristici della donna sarda?

Tutte le donne del mondo hanno delle doti, una sensibilità e un’ attenzione particolare verso i diversi aspetti della realtà. Ma credo che le donne sarde si contraddistinguano per una forza e una tempra eccezionali. Non dobbiamo dimenticare che anticamente la società era fondata sul matriarcato. La donna era il fulcro del focolare domestico: figlia, moglie e madre, era un punto di riferimento. Caratteristiche che si tramandano di donna in donna e che in alcune realtà, soprattutto nei paesi dell’entroterra, sono ancora molto evidenti e conferiscono alla donna sarda un alone di mistero.

Natascia e la musica…

La musica è una della mie più grandi passioni. Ho studiato alcuni anni pianoforte presso un’insegnante di Tonara. Ascolto musica di ogni tipo e non discrimino: dalla classica, al jazz, al rock inglese e americano. Suonare e ascoltare musica, mi catapulta in un’ altra realtà. Mi libero dai pensieri e ritrovo le energie per affrontare le mie giornate. E’ sicuramente la mia principale forma di espressione artistica. Ma mi ritengo una persona eclettica e ho tantissimi altri interessi che vanno ben oltre la musica.

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Un progetto per il futuro?

Continuare a divulgare la conoscenza della cultura sarda, nel mio ambito in particolare. Accompagnare le persone in un percorso alla scoperta della natura in Sardegna come fonte di benessere e approfondire gli aspetti nutrizionali. E perchè no?Magari un giorno riuscirò ad aprire un’attività mia in cui le mie competenze possano essere messe al servizio dei cittadini. Inoltre ci sono tantissimi scrittori sardi emergenti che vorrebbero farsi strada nel mondo della letteratura. Mi piacerebbe accompagnarli cercando di sfruttare al meglio le mie capacità relazionali con l’obiettivo di mettere in evidenza il loro talento.