La giarrettiera, simbolo di seduzione femminile fin dall’antichità

giarrettiera

Felice dolce giornata fanciulline, oggi la mia morbosa curiosità da Gossip di costume è caduta sul significato della giarrettiera da indossare il giorno delle nozze…e non solo.
Indossare la giarrettiera e lanciarla durante il ricevimento sono situazioni che si ripetono a quasi tutti i matrimoni. Ma ci siamo mai chiesti perché le spose indossano questa fascia intorno alla coscia vellutata? E’ una tradizione che è passata di generazione in generazione. Ecco cosa ho trovato! Durante le mie incursioni nelle antichissime biblioteche fiorentine. La Giarrettiera era la prova regina per la famiglia e gli amici che gli sposi avevano consumato il matrimonio. I familiari e gli amici si recavano nella camera da letto degli sposi che consegnavano la giarrettiera come prova indiscutibile. La giarrettiera (o la lussuosa biancheria intima) erano simboli di fortuna, di buon auspicio oserei dire simbologie apotropaiche. Molto spesso i parenti rubavano gli abiti degli sposi oltre la giarrettiera come portafortuna. Per fortuna e grazie alla modestia questa tradizione ha cambiato “veste” e si è passati dalla camera da letto alla sala del ricevimento. Oggi la giarrettiera non viene più rubata nella camera da letto ma lanciata perché uno scapolo sperando che riesca ad afferrare al volo. Questa tradizione è ormai conosciuta come il “lancio della giarrettiera”. Si continua a credere che porti bene all’uomo che riesce nel prenderla e che sarà lui il prossimo a sposarsi. Voi tesorine cosa ne pensate? eravate a conoscenza di questo significato? Alle vostre nozze avverrà il “lancio della giarrettiera”? Originariamente la giarrettiera consisteva soltanto in un laccio. La prima volta che il termine viene citato è nell’800 d.C. negli scritti di Eginardo: descrivendo l’abbigliamento di Carlo Magno, parla di “giarrettiere” che sostengono le calze del monarca. Nell’abbigliamento maschile è presente a partire dal 1200. A metà del XIV secolo Edoardo III d’Inghilterra, in seguito a un incidente occorso alla contessa di Salisbury a un ballo di corte, designa la giarrettiera come il simbolo dell’onorificenza più prestigiosa della corona inglese, l’Ordine della Giarrettiera, lanciando anche il celeberrimo motto presente ancora sullo stemma reale “Honni soit qui mal y pense”. A partire dal XVIII secolo si attribuì alla giarrettiera un culto speciale, adornandola di pietre preziose, gioielli a forma di piccoli lucchetti, nastri e pizzi, spesso con ritratti del proprio marito o amante. Alla giarrettiera si attribuivano poteri soprannaturali: si diceva, ad esempio, che un fantasma non poteva attraversare una porta chiusa con una giarrettiera. È del XIX secolo l’uso di giarrettiere in tessuto elasticizzato. Nello stesso secolo si impose la moda
di portare non più due giarrettiere l’una sopra il ginocchio per fissare la calza, l’altra sotto di esso per vezzo, ma una sola sopra il ginocchio. Un noto costume matrimoniale delle famiglie nobili consisteva nel dividere fra gli invitati una giarrettiera in piccoli pezzi. Il cosiddetto “don de la jarretière” è conosciuto e praticato in Francia, presso le popolazioni francofone del Belgio, anche nei matrimoni fra contadini del Palatinato Superiore e dell’Alsazia. Oggi in questa usanza in Italia e altrove la giarrettiera è stata sostituita dalla cravatta dello sposo, che viene tagliata e distribuita tra gli invitati. A partire dalla fine del XIX secolo ha cominciato a entrare in decadenza a causa dell’avvento del reggicalze femminile prima e del collant e delle calze autoreggenti poi.

Costantino Mazzanobile