MCN, May, Mask, Bel e Zebù presentano Jack Hirschman

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Torna in Sardegna Jack Hirschman per un nuovo incontro firmato Marina Cafè Noir. Scrittore, pittore, traduttore, attivista politico, Hirschman è considerato uno dei maggiori poeti americani contemporanei. La sua sarà serata di letture organizzata dal Chourmo grazie a una fitta rete di collaborazioni: May Mask e associazione Bel e Zebù con il supporto di Babeuf e Baracca Rossa.
L’appuntamento è per mercoledì 5 aprile, a partire dalle 20:30, al May Mask di via Giardini 149 a Cagliari. L’occasione è la pubblicazione di “L’Arcano del Viêtnam“, che esce in Italia con Multimedia Edizioni.

La performance –
Il reading del poeta statunitense sarà preceduto dall’omaggio “L’Arcano di Jack”, a cura della Brigata Stirner: un percorso audiovisivo con Arnaldo Pontis e Roberto Belli accompagnati dalla voce del poeta-performer Alberto Lecca. A seguire l’introduzione del volume con Giacomo Casti, quindi la lettura di Hirschman in lingua originale con proiezione dei sovratitoli in italiano.

Il libro –
Un “libro miracolo” come dice il suo autore, è stato scritto nel 1972, rifiutato da vari editori, perduto per tanti anni e infine ritrovato: rappresenta un punto nodale nella formazione e nella costruzione della coscienza letteraria, poetica e politica di Jack Hirschman. Atto di accusa e di partecipazione, l’opera scaturisce in un momento tragico della storia degli Stati Uniti che ha profondamente ferito l’animo di un’intera generazione, incrinando definitivamente il “sogno americano”. Scrive l’autore: “Anche se ho trascorso la mia infanzia durante la Seconda guerra mondiale e quella guerra ha prodotto i suoi effetti negativi su tutti – anche su quelli nati dopo la sua fine – la guerra americana in Viêtnam fu la più grande catastrofe nella vita degli adulti della mia generazione e non deve essere dimenticata nella nostra epoca e in quelle future”.
Questo Arcano riflette la posizione etica assoluta del suo autore, pacifista ma soprattutto fiero oppositore della distruzione cieca e barbarica in nome dell’imperialismo, perpetrata dal suo stesso paese, di questo piccolo Stato pacifico ed innocente, che a mani nude marciava verso la propria indipendenza e lottava per ritrovare la sua unità infranta. Questo messaggio, politico e ideologico, viene supportato dal nascere di una lingua poetica audace e complessa. Quello che qui leggiamo è dunque quel testo ritrovato e rivisitato in cui ci è possibile vedere il modo in cui sono utilizzati diversi campi di forza: il vudù vietnamita, la cabala ebraica e lo spirito della rivoluzione.

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L’autore –
Jack Hirschman, considerato uno dei maggiori poeti americani contemporanei, è nato nel 1933 a New York. Poeta, scrittore, pittore, traduttore, attivista politico a favore dei poveri e degli emarginati, ha pubblicato – tra poesia, saggi, traduzioni, antologie – più di 100 libri. In aperta opposizione alla guerra del Vietnam venne allontanato dall’insegnamento all’UCLA nel 1966. Membro del CLP (Communist Labor Party), della Union of Left Writers, fondatore e redattore della rivista Compages, redattore di Left Curve e del People’s Tribune, fondatore del World Poetry Movement e delle Revolutionary Poets Brigate, vive a San Francisco, in California. Ha pubblicato con la Multimedia Edizioni: “Soglia infinita” (1993), “Arcani” (2000), “Volevo che voi lo sapeste” (2004), “12 Arcani” (2004), “28 Arcani” (2014) e “The Arcanes” (2006 e 2016) due imponenti volumi che raccolgono in lingua inglese tutti gli Arcani scritti dal 1972 al 2016.