Come fare a essere Psicologhe di se stesse

La stanchezza, la fame nervosa e il dolore dopo l’abbandono o un lutto

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Gli psichiatri considerano i disturbi sopra elencati insieme ad altri, da curare con terapie e farmaci. E’ la strada giusta o è un modo che potrebbe farci davvero ammalare e allontanarci dalla felicità?

Gli specialisti parlano di eccessive medicalizzazioni di disturbi femminili, sopratutto di chi tra noi donna ha l’incapacità di affrontare determinati problemi e stati d’animo.

Se ci pensiamo bene invece, le nostre mamme e le nostre nonne non avevano di questi problemi, avendo più energia, capacità di ascolto, sopportazione. Riuscendo anche a contenere la sofferenza.

Bisogna accettare anche i sentimenti negativi, quali dolore, rabbia e tristezza: cercare il lato positivo delle cose e nelle persone invece di evitare il problema.

Se si combatte e si rischia di farsi del male, oppure ostinarsi a voler cambiare qualcosa che non va nelle persone a noi vicine invece di cambiare quello che c’è dentro di noi di certo non fa bene.

Dobbiamo lavorare prima su noi stessi in modo che il nostro atteggiamento mentale cambi e diventi anche qualcosa di profondo e terapeutico: prendendo spunto dal buddismo, dalle dottrine New Age e dalle filosofie olistiche.

Tutto ciò entra si contrappone alla razionalità della psicanalisi, usando farmaci che alleviano dai sintomi ma che fanno tutt’altro che bene, rendendo il fisico dipendente dalle sostanze dentro esse contenute. Questo non porta alle radici della femminilità, del bisogno d’amore, calma e serenità che bisogna cercare all’interno di noi stesse e nelle cose che possono dare felicità.

Fame Nervosa

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Essa è un avvisaglia ai problemi, in cui spesso ci rifugiamo. E’ una cosa che almeno una volta abbiamo fatto noi donne: abbuffarci di alimenti ricchi di grassi e zuccheri che rilasciano serotonina, l’ormone del benessere.

La fame nervosa di certo non fa bene, ma quella peggiore di tutte sicuramente è la bulimia. Si mangia tanto cibo in modo incontrollabile, ci si abbuffa per golosità, ma per via del senso di colpa si arriva a stimolare il vomito per eliminare tutto il cibo che si è ingerito. Questi episodi di vomito auto indotto si verifica di solito due volte a settimana.

La bulimia di solito è sempre preceduta da una dieta decisa per via di imminenti preoccupazioni sul peso e la propria forma fisica. Chi se soffre infatti, non ha un motivo per il suo comportamento la risposta che darà sarà: E‘ più forte di me.

Altri segnali evidenti sono l’uso dei lassativi e medicinali diuretici o la perenne attività fisica. In questo caso la soluzione può essere la psicoterapia, magari associata alla famiglia.

Questo disturbo potrebbe nascere per via di problemi irrisolti all’interno della famiglia.

In alcuni casi più gravi, viene prescritta anche una terapia farmacologica con degli antidepressivi.

Ci sono anche dei rimedi naturali consigliati, prendendo una compressa di Rhodiola Rosea mezz’ora prima dei pasti, calma l’appetito e rilassa.

Sindrome Premestruale

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Essa si manifesta qualche giorno prima del ciclo, avendo anche delle crisi di pianto incontrollato, fastidio generalizzato, nervosismo, fame, tensione mammaria, cefalea, diarrea e dolori muscolari.

Durate la sindrome premestruale non isolatevi: se evitate di uscire e vedere i vostri amici potreste diventare aggressive.

Se i vostri dolori sono troppo forti ovviamente si ricorre agli antidolorifici e agli antiinfiammatori. Rivolgetevi sempre ad un medico specializzato che vi potrà prescrivere una cura per ristabilire il vostro equilibrio ormonale e limitare i vostri disturbi.

Potrebbe intervenire anche uno psicologo sopratutto quando i rimedi naturali o farmacologici sembrano non avere effetto. Evitate caffè o alcool nei periodi precedenti del ciclo. Mangiate lamponi e ananas che attenuano gli squilibri ormonali e la ritenzione idrica, prendere 5 granuli di magnesio, per rilassarvi.

Per la tensione mammaria è utile una compressa al giorno di agnocasto, per circa due mesi.

Stess Quotidiano

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Consiste nell’arrivare a casa la sera tese, ansiose e preoccupate.
I sintomi più importanti sono quelli legati al sonno: la notte ci si sveglia più volte, si fa fatica ad addormentarsi, ci si alza prima del suono della sveglia. Allo stress si associano problemi come irritabilità, difficoltà a concentrarsi, avendo timore di non riuscire a svolgere tutti gli impegni lavorativi e domestici, incorrendo a problemi di memoria.

Si potrebbe rischiare di sviluppare qualche dipendenza, magari da alcool: iniziando con un drink tra amiche, e si finisce col bere tutti i giorni.

Bisogna fermarsi e farsi qualche domanda:

Come mi sento?

Come vorrei sentirmi?

Cosa posso fare per stare meglio?

Quali sono le priorità?

Bisogna chiedere aiuto, se se non ce la facciamo, delegare qualche compito. Bisogna dedicarsi a dei passatempi e delle attività rilassanti come attività fisiche, lavori manuali e la lettura.

Un problema come l’insonnia si può curare con farmaci sedativi o ansiolitici. Questi farmaci devono essere sempre sotto controllo medico per dare dipendenza. 

Ci sono anche delle tisane mirate da prendere più volte al giorno, con ingredienti naturali come la melissa, il tiglio e la valeriana che sono elementi rilassanti e distensivi. 

Abbandono da Separazione

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Lo stress può derivare da un evento che riguarda la fine di un’esperienza lavorativa, dalla scuola e da dei rapporti affettivi come un divorzio.

Per questi tipi di eventi ci sono alcune avvisaglie si manifestano entro tre mesi e possono persiste fino a sei mesi. Se durano oltre bisogna rivolgersi ad uno specialista.

I sintomi principali sono: ansia, depressione, peggioramento delle prestazioni lavorative o scolastiche, incapacità di svolgere correttamente un compito, ritiro sociale, lamentele continue per la propria condizione, affaticamento e mal di testa.

Per cercare di guarire, uno dei primi passi è coltivare rapporti sociali e confrontarsi con gli altri. Ci si sente intrappolati in un vortice di pensieri e stati d’animo soffocanti, monotoni, dove non esiste via d’uscita.

Possono essere utili gli antidepressivi nei casi più gravi.
I Fiori di Bach in questo caso sono utili, ed è un rimedio totalmente naturale: 4 gocce in un bicchiere d’acqua.

Utile anche l’essenza alla lavanda da mettere nel diffusore ambientale e qualche gocce nel bagno caldo: toglie le tensioni e aiuta a rilassarsi.

Perdita di una persona Cara

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La perdita di una persona cara porta sicuramente tristezza, sopratutto se è una persona vicina a noi, come la scomparsa un parente o di un amico. Questo provoca apatia. Non si ha voglia di uscire di casa, né di alzarsi dal letto. In alcuni casi, nemmeno di lavarsi o preparare la cena.

Alcuni sintomi sono simili a quelli della depressione:

Pianto incontrollato

Perdita di peso

Insonnia

Irritabilità

Riduzione dell’attenzione e della concentrazione.

Bisogna chiedere aiuto se i sintomi durano per più di 1 anno.

Bisogna condividere le proprie emozioni, incontrare amici e parenti, con i quali condividere il lutto, parlando della persona scomparsa e ricordare i momenti felici passati con essa.

Per chi sta vicino ad una persona che ha subito un lutto, si suggerisce di visitare la persona frequentemente. Anche se vi sembra di disturbare,stategli vicino in ogni modo lasciando libera la vostra conoscenza a sfogo alle emozioni.