Libere professioniste: Lavorano durante la maternità

Arrivano ottime notizie per le mamme che sono delle Libere Professioniste, quelle che hanno la partita Iva insomma. I lavoratori autonomi possono chiedere l’indennità di maternità o paternità ma senza avere l’obbligo di sospendere l’attività lavorativa.

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Per le mamma questa è una grande notizia, infatti già da metà novembre è possibile fare questa richiesta.

L’avviso proviene dall’Inps che ha pubblicato la circolare 109/2018 con le istruzioni per accedere al beneficio prodotto dal Job Act del 2017, chiarendo alcuni passaggi.

«La misura interessa, parasubordinati e liberi professionisti iscritti alla gestione separata dell’Inps e riguarda il cosiddetto congedo “obbligatorio” che il padre o la madre possono richiedere da due mesi prima del parto a due dopo oppure dopo un’adozione»

Ecco la precisazione di Remo Guerrini, responsabile del Patronato Cisl Inas Lombardia.

Per ogni giorno di congedo che il lavoratore richiede, esso ha diritto all’80% del reddito loro medio giornaliero dei 12 mesi precedenti.

Vediamo insieme come poter accedere a questo tipo di richiesta.

I requisiti per godere di questo beneficio

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D’ora in poi, se si richiede l’indennità di maternità si può continuare a svolgere la propria professione.

Bisogna emettere e riscuotere delle fatture durante i 5 mesi del congedo. Per usufruire di questa indennità, bisogna aver versato i contributi per almeno tre mensilità nei 12 mesi precedenti.

 «Attenzione, però, l’obbligo di astenersi dal lavoro rimane per i casi di gravidanza a rischio e per il congedo cosiddetto “facoltativo”, cioè il periodo che si può richiedere nei primi 3 anni di vita del bambino o dell’adozione. Congedo che il Job Act ha prolungato da 3 a 6 mesi». spiega Guerrini. 

Il diritto agli “arretrati”

Chi ha avuto un figlio tra il 2017 e il 2018 e non ha richiesto il congedo si può trovare una soluzione. Se i 5 mesi che vi spettavano sono caduti tutti o in parte dopo l’entrate in vigore della legge (Datata il 14 Giugno 2017), potete comunque fare domanda per riscuotere l’indennizzo per il periodo successivo alla data.

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Dovere presentare la richiesta? Ecco come fare

Questa richiesta va presentata sul sito inps.gov.it: dovete allegare il certificato di gravidanza con la data in cui è previsto il parto (ovviamente mai esatta).

Dovete anche scaricare il modulo SR163 da far compilare alla banca o alle poste con le vostre coordinate bancarie, per l’accredito delle somme. Per l’avvio della pratica basta andare al patronato più vicino nella tua città.