Tecnologia: torna a camminare grazie ad un robot

La tecnologia si evolve aiutando le persone con disabilità grazie anche alla robotica

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Foto: Ansa

Quattro anni fa, Jordan Fantini è rimasto paralizzato dalla vita in giù per via di un incidente.

Oggi può tornare a stare in piedi grazie ad un robot di ultima generazione che riproduce la camminata e mantiene vivo il tessuto muscolare.

Jordan ha 24 anni ed uno dei primi pazienti a provare e sperimentare ‘Lokomat’

Detto semplicemente è un esoscheletro robotizzato per la neuroriabilitazione degli arti inferiori.

Il Lokomat è in dotazione al reparto di Medicina Riabilitativa dell’Ospedale Marconi di Cesenatico, grazie alla sonazione della Fondazione Fruttadoro Orogel.

Questa apparecchiatura robotica è formata da un tapis roulanti, da un sistema di scarico del peso del paziente e da un doppio esoscheletro controllato elettronicamente che di riproduce uno schema motorio verosimile alla normale deambulazione.

Gli arti inferiori si muovono insieme al tapis roulant e contemporaneamente il paziente riceve un feedback visivo attraverso un monitor sul quale viene virtualmente riprodotta l’attività motoria svolta.

Ho sentito parlare del Lokomat la prima volta nel 2015

Racconta Jordan, la vittima dell’incidente in auto il 30 agosto di quell’anno, che lo ha costretto a 25 giorni di coma e lo ha portato ad avere una lesione midollare all’altezza della sesta e settima vertebra:

Il robot mantiene e migliora il tono muscolare e mi fornisce tutto il supporto per l’assistenza necessaria per riprodurre il cammino, alleggerendomi il peso del corpo e riducendo la fatica.

Non tanto per stare in piedi, quanto piuttosto per ritrovare la naturalità del cammino, il cui ricordo in me è sempre vivo.

L’ambulatorio di riabilitazione robotica di Cesenatico ha preso fino ad ora in carico 21 pazienti, per un totale di 339 sedute di trattamento.