Rivista Donna è entrata nella zona gialla della Brianza per raccontare il coronavirus

Chi avrebbe immaginato che l’epidemia del coronavirus sviluppato in Cina facesse epicentro in Italia con tantissimi casi registrati principalmente in Lombardia e Veneto e diventando in pochi giorni il secondo focolaio al mondo ? La situazione sta generando in panico basato per lo più su notizie non correttamente interpretate infatti, in tanti credono che non ce la stiano raccontando tutta e girano tante bufale più o meno fantasiose ma, Ministeri, istituti di sanità, università, ospedali, medici stanno facendo finora un buon lavoro ? Non potendo approfondire di persona quello che succede realmente ( per evidenti motivi di divieto per quarantena ) mi avvalgo dell’aiuto di due valide corrispondenti le sorelle Giusy e Raffy che abitando in Brianza ci racconteranno e ci documenteranno quanto succede realmente a due passi dall’area di Codogno dove si concentrano la maggior parte dei casi. Per capire il reale stato d’animo delle persone troverete nelle risposte una contrapposizione del concetto positivo e negativo perché, la verità sta sempre nel mezzo.

Come è realmente la situazione dalle vostre parti ?

La situazione qui a tratti è surrealistica ci sono momenti in cui ci sentiamo spaventati e a tratti tranquilli nell’attività dove lavoro abbiamo avuto tante disdette con tante Clienti che non sapevano come comportarsi se venire con la mascherina  e indossare i guanti .

Seguire rigide direttive sanitarie che problemi sta causando ?

Giusto per raccontarne qualcuna  al prelievo per la donazione del sangue gli operatori avevano obbligatoriamente la mascherina così come il tecnico per sistemare un frigorifero guasto . ( foto )

Le file davanti ai supermercati, le mascherine, ci raccontate quanta voglia e bisogno avete di tornare presto alla normalità?

Nel bacino d’utenza che riguarda la nostra città che appartiene alla zona “gialla”nessuno sa cosa dire o come comportarsi c’è chi ha deciso di non uscire di casa o chi ha invaso i supermercati . Personalmente sono stata nel mio supermercato di fiducia prima che cominciasse il tutto per intenderci i contagiati erano ancora una decina e solo nella zona del lodigiano intorno alle nove di sera nella zona parcheggio non c’erano più carrelli ed era finito il latte, le uova, il pane e stranamente lo zucchero. Per non parlare di detergenti, disinfettanti e candeggina esauriti in tutta la Lombardia,sotto la mia attività una farmacia è stata presa d’assalto da persone che chiedevano mascherine e disinfettanti arrivati ad un prezzo esorbitante ma, la gente li acquistava lo stesso. 

Quali danni economici sta causando questa quarantena ?

Da Parrucchiera sono un po’ una confidente quindi, ho raccolto tante realtà a cominciare dalla ristoratrice che si è vista disdire per il fine settimana tutte le prenotazioni e nella serata di sabato sera ha servito un solo tavolo mentre , viceversa la panettiera ha sfornato due o tre volte in più di quanto di solito fa a Natale. La cassiera del supermercato ha raddoppiato le sue ore di lavoro da 8 a 13 per smaltire le code perché alle solite persone si sono unite anche  quelle dei paesi del circondario alla ricerca di Amuchina e disinfettanti al punto di appendere un cartello : Siamo spiacenti abbiamo finito le scorte siate gentili di ritornare nei prossimi giorni nella speranza che i nostri corrieri “consegnino! .

Le scuole sono state sospese per almeno 15 giorni, ma cosa avete detto ai vostri figli per non usare la parola panico ?

Ai nostri figli abbiamo detto semplicemente la verità leggermente variata ossia,abbiamo raccontato che c’è un animaletto che sia chiama “virus”che vuole entrare nelle scuole e quindi, sono chiuse per non farlo entrare e trascorse due settimane riapriranno in realtà, i bambini non sono preoccupati di stare a casa.

 

A quali pensieri vi aggrappate per distogliervi dalla “segregazione coatta”?

La segregazione coatta è riservata solo alla zona “rossa” nella nostra città dove il grado di allerta è minore  si può girare tranquillamente sia al centro che per vari enti commerciali basta semplicemente non stare nei luoghi chiusi.

Come è l’affluenza in strada ?

Tra le strade l’affluenza è scarsa ma, la gente circola e si saluta da lontano. Siamo smarriti pieni di regole da seguire e impauriti del nostro stesso vicino. Davanti alla porta di qualsiasi negozio o toilette siamo indecisi se usare la mano e lavarcela o se usare un guanto o un fazzoletto.

Per chiudere, quali sono le vere problematiche ?

Per chi ama la vita di compagnia  è questa la vera problematica perché, non possiamo ritrovarci nemmeno al bar ( sino a qualche giorno fa con chiusura obbligatoria era alle 18,00 ) il Milanese è vero che lavora tanto ma, non toglietegli l’aperitivo serale  comunque, ci rifaremo presto.

                    

                                                                Giusy e Raffy Grutta

                                                                Umberto Buffa