TRADURRE LA TRADIZIONE IN ARTE E GIOIELLI, INTERVISTA  A  FRANCESCA BELLU.

Arrivare ad un rapporto armonico, alla comprensione delle nostre radici e della nostra identità, può e deve rappresentare un valido strumento per il recupero delle tecniche tradizionali e delle emozioni percepite. Il pane come sinonimo di vita, di rinascita, di speranza, un percorso evolutivo e trasformativo, dove tutto è mosso dall’intenzione di un cambiamento rispettando le regole questo è il percorso di Francesca Bellu conosciuta per le sue creazioni “Paneoro” che si racconterà a Rivista Donna.

Ci spieghi Francesca come nascono i tuoi originali gioielli ? I gioielli Paneoro, nascono dal forte desiderio di creare il nuovo, il diverso, rispettando la tradizione accompagnata dall’ innovazione . Il pane, per forma e profumo mi ha trascinato nell’ immaginario suscitando in me forte entusiasmo e a continuare in questo.

Ho letto che i nostri avi usavano il pane per allontanare il malocchio e gli influssi maligni che esplicitavano funzioni e significato tu, a quale tradizione ti sei ispirata ? Non sono a conoscenza di questo rito, forse perché non credo al malocchio ! Sono invece documentata per quanto riguarda il pane cerimoniale, sempre presente in tutti i paesi sardi, vantando varie forme e significati diversi ma sempre ben augurali. Il pane nella nostra tradizione è sinonimo di prosperità e fecondità.

Le donne sarde tramandano patrimoni di cultura quanto ti sono state utili ? Ritengo che gli anziani, custodi del nostro patrimonio del passato e testimonianza del presente, rappresentino il nostro popolo caratterizzandone l’identità . La donna sarda, figura matriarcale per eccellenza, instancabile e forte come il maestrale che soffia in questa terra arida e generosa allo stesso tempo , è stata fondamentale in tutto questo percorso artistico e non solo.

Cosa significa per te progettare? Esternare ciò che una mente prima e le mani dopo, realizzano l’ oggetto, portandolo a compimento.

Gli oggetti artigianali sono spesso leggermente diversi l’uno dall’altro e questa caratteristica che gli rende unici è così ? Qualunque oggetto artigianale, si caratterizza per originalità e unicità, sia nell’ idea che nella realizzazione . Queste caratteristiche sono trasmesse da me nei gioielli Paneoro attraverso le sensazioni e le emozioni che percepisco sul momento.

Ci spieghi il  termine sardo “Folardo”? Il termine folardo è semplicemente il nome in sardo per identificarlo perché di seta , di cui esiste la linea Amura nata dai disegni Paneoro.

Cosa ti ha spinto ad intraprendere il tuo percorso di artista? Ad intraprendere il mio percorso artistico è stata la consapevolezza del tempo , delle lezioni della vita, ma soprattutto del coraggio.

Quanta poesia visiva c’è nella tua arte? Credo tanta per chi sa guardarsi,ascoltarsi, sorprendersi  ma, ognuno ha i propri occhi, ogni creazione ha tanto di poetica di passato di presente e di futuro, speriamo !

Cos’è improvvisazione? L’Improvvisazione? Forse tanto e nulla, perché nulla nasce improvvisato, come detto prima l’ arte arriva con il pensiero, l’improvvisazione dopo.

Hai un termine per definire l’arte? Tutto può diventare artistico, purché nel rispetto del bello e dell’ originale, una ricerca costante con il “nascosto”!

Arte come rappresentazione o reinterpretazione? Credo entrambe, si interpreta e si rappresenta.

 12.Ti sei mai sentita fragile Francesca ? La fragilità è quella situazione che non ti consente la padronanza della condizione dell’ essere, un occasione di cambiamento e di miglioramento.

L’Arte è un veicolo di messaggi nei hai uno ? Si, l’arte è un veicolo di messaggi in tutte le sue sfaccettature, le mie creazioni hanno come base il pane, sinonimo di vita, di rinascita. E’ un modo per trasmettere quanto di più profondo vive in me, ed in ognuno di noi !

Progetti Futuri ? Ho qualche progetto in atto, ma voglio sorprendervi come spero lo sia stato ora.

Grazie Francesca ci hai sorpreso eccome.

 

                                                                       Umberto Buffa