Piccola storia di San Bartolomeo

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Che simpatico questo Bartolomeo, uno degli Apostoli di Gesù! Infatti da morto ha il dono dell’ubiquità: è quasi certo che le sue spoglie siano a Roma in una chiesa dell’isola Tiberina, Benevento le rivendica pure e si diceva nel Medioevo che la sua pelle mummificata si trovasse in una chiesa di Pisa.

Per i Sardi i suoi resti stanno nella cripta della Cattedrale di Cagliari dopo essere stati tolti dalla chiesa omonima nel 1622 durante l’aspra lotta iniziata anni prima fu l’Arcivescovo di Sassari e quello di Cagliari per il ritrovamento nelle due città principali e nei loro territori del maggior numero di corpi, e reliquie di santi, beati, martiri onde avere la supremazia religiosa sulla Sardegna. Pur in quel tempo Cagliari e Sassari non erano propriamente città sorelle! Ed ora è da precisare che le sepolture nelle chiese, e nelle vicinanze erano contrassegnate dalla sigla B M, comune nell’epigrafe funeraria e che significava, secondo i casi, B (ene) M (emoriae) alla buona memoria. I ricercatori di corpi sacri presero spesso dei grossi abbagli perché consideravano B (eautus) o M (artyr) centinaia di corpi dissepolti, fra cui certamente il nostro Bartolomeo riesumato dalla chiesa di Calamosca assieme ad un Vincenzo, Fabrizio, e Biagio. Per questi Santi Martiri o presunti, l’Arcivescovo di Cagliari Francesco d’Esquivel fece costruire da due artisti siciliani sotto il presbiterio ed il coro del Duomo un bellissimo santuario ricco di pregiati marmi policromi e nel 1622 circa duecento reliquie vennero li messe con una cerimonia fastosa, forse la più bella che la Sardegna spagnola abbia visto. Che le reliquie di S. Bartolomeo o forse di un suo omonimo risiedono nella nostra cripta non ha grande importanza per i fedeli perché il Santo ha ora la sua bella chiesetta restaurata, dal 1946 parrocchia attiva e moderna che onora il nostro Santo con festeggiamenti religiosi e civili per un paio di settimane. E questo non e poco! Ma chi era Bartolomeo? Uno degli Apostoli nominato spesso dall’ evangelista Giovanni il suo vero nome era Natanaele ( Iddio dona) ed era grande amico di Filippo. Nativo di Cana si narra che proprio l’amico già seguace di Cristo gli dicesse: Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè e i Profeti, Gesù, figlio del falegname di Nazaret. E Bartolomeo rispondendo con un pregiudizio del tempo: Può forse venire qualcosa di buono da Nazaret? E Filippo: Vieni a vedere. E qui sta il merito di Bartolomeo che pur riferendo che un povero villaggio non avrebbe mai partorito nulla di buono, prudentemente e con sana curiosità si muove dietro Filippo per incontrare e conoscere il Messia. E costui gli va incontro aprendo uno spiraglio di luce nell’animo di quell’uomo già forse ben disposto. Ecco un vero israelita in cui non c’è inganno, cioè uomo onesto retto. La fede di Bartolomeo esplode in un impeto di ammirazione: “Maestro, tu sei il figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!” Dopo queste brevi ma intense parole le gesta di Bartolomeo diventarono simili a quelle degli altri Apostoli e verrà ancora ricordato dall’evangelista Giovanni durante l’apparizione del Cristo risorto al lago di Tiberiade. Ma se tace il Vangelo continua la tradizione che racconta che l’Apostolo compì varie missioni in Asia Minore, in Etiopia, in Mesopotamia ed in Armenia. Ed in questa regione pur togliendo gli spiriti maligni a Polimnio, fratello del re Astiage, costui lo fece martirizzare perché non abiurava la nuova fede. Forse venne crocifissio o decapitato, ma la tradizione insiste sullo scuoiamento. Anche il grande Michelangelo lo rappresenta scorticato. E’ quindi patrono dei macellai, dei pellicciai, dei sarti e guaritore miracoloso delle malattie della pelle. Si festeggia il 24 agosto e Bartolomeo in Sardegna è pure venerato ad Ossi ( Sassari) e a Usellus, ove è titolare delle chiesi parrocchiali.

Costantino Mazzanobile