Tra Litfiba e teatro, approda in Sardegna il tour di Gianni Maroccolo

imageIl tour di Gianni Maroccolo “Nulla è andato perso – da Via de Bardi 32 a vdb23” fa tappa in Sardegna.

Particolarmente legato a questa terra, uno dei musicisti più noti e apprezzati sulla scena italiana, in 30 anni di carriera ha suonato sul palco con Litfiba, CCCP, Csi, Pgr, Claudio Rocchi, Marlene Kuntz, Cristina Donà, Miro Sassolini, Carmen Consoli, Franco Battiato e tanti, tanti altri. E direttamente dal “Teatro Scandicci”, da cui è partito il suo tour lo scorso 6 febbraio, il racconto in note del Marok incontra Cagliari, Oristano e Sassari.

“Nulla è andato perso – da Via de Bardi 32 a vdb23”, un punto di incontro fra passato, presente e futuro, si candida ad essere uno degli eventi in musica più interessanti del 2016, in una narrazione che ripercorre la storia dell’artista e degli artisti che lo hanno accompagnato lungo il suo percorso.via-mail-11-10-2010

Le prevendite proseguono ad un buon ritmo, tanti i fan che aspettano di riabbracciare “La Mente”, che dopo oltre un anno tornerà ad essere protagonista in Sardegna dopo le ultime esibizioni proprio a Oristano con i Csi e a Castelsardo con i Litfiba di Piero Pelù.

Insieme a lui una grande band composta da Antonio Aiazzi, Beppe Brotto, Andrea Chimenti e Simone Filippi.

Il tour si aprirà giovedì 3 marzo 2016 a Cagliari per poi proseguire ad Oristano venerdì 4 marzo (ore 21) negli spazi dell’Auditorium dell’Istituto Tecnico 2 “Sergio Atzeni”: posto unico 15 euro, prevendita presso il Mercatino via Manca Lupati 10. Info: +39 3477238632; lello.mis@gmail.com.

Sabato 5 marzo si chiude al “Teatro Smeraldo” di Sassari (ore 21): posto unico 15 euro, prevendita presso Messaggerie Sarde piazza Castello 10 (Sassari). Info: +39 3409254982; pedromero@tiscali.it. Ad aprire i due concerti due giovani artisti, già protagonisti sulla scena sarda con interessanti prospettive oltre Tirreno: guest star sul palco di Oristano sarà Andrillo; guest star sul palco di Sassari sarà Pasquale Demis Posadinu.

di Ilaria Rundeddu