VERSO UN DIACONATO FEMMINILE PERMANENTE? IL RUOLO DELLA DONNA NELLA CHIESA

Nel corso del colloquio del 12 maggio svoltosi nell’Aula Paolo VI, con oltre ottocento superiore degli istituti femminili di vita apostolica, riunite a Roma in sessione plenaria sul tema «Tessere la solidarietà globale per la vita», Papa Francesco ha svolto alcune importanti riflessioni sull’intenzione da lui fortemente sentita di voler rafforzare il ruolo delle donne nella Chiesa. Rispondendo alle domande che gli venivano rivolte dalle superiore, il Pontefice non ha mancato di manifestare il suo pensiero su alcune delle questioni che rendono “molto debole” la presenza della donna nei processi decisionali, a partire dalla leadership fino alla conduzione dei Dicasteri ecclesiastici. Al riguardo il Papa è stato molto esplicito,  perché secondo la trascrizione delle sue parole riportata dall’Osservatore Romando del 13 maggio “quando non c’è la giurisdizione che viene dall’ordinazione — cioè la giurisdizionale pastorale — non si vede scritto che può essere una donna, non so se capo dicastero, ma… Per esempio per i migranti: al dicastero per i migranti una donna potrebbe andare.”

“Per me– ha proseguito Papa Francesco in risposta ad una delle prime domande — è molto importante l’elaborazione delle decisioni: non soltanto l’esecuzione, ma anche l’elaborazione, e cioè che le donne, sia consacrate sia laiche, entrino nella riflessione del processo e nella discussione. Perché la donna guarda la vita con occhi propri e noi uomini non possiamo guardarla così. È il modo di vedere un problema, di vedere qualsiasi cosa, in una donna è diverso rispetto a quello che è per l’uomo. Devono essere complementari, e nelle consultazioni è importante che ci siano le donne…Non c’è alcun problema che una donna — una religiosa o una laica — faccia la predica in una Liturgia della Parola. Non c’è problema. Ma nella Celebrazione Eucaristica c’è un problema liturgico-dogmatico, perché la celebrazione è una — la Liturgia della Parola e la Liturgia Eucaristica, è un’unità — e Colui che la presiede è Gesù Cristo… In quella situazione, non essendoci l’ordinazione delle donne, non possono presiedere. Ma si può studiare di più e spiegare di più questo che molto velocemente e un po’ semplicemente ho detto adesso.

Canonization_2014-_The_Canonization_of_Saint_John_XXIII_and_Saint_John_Paul_II_(14036966125) Jeffrey Bruno from New York City, United States

“Invece nella leadership non c’è problema: in quello dobbiamo andare avanti, con prudenza, ma cercando le soluzioni… “.

Le parole del Papa, pronunciate nel suo ben noto stile semplice e franco, hanno trovato una vasta risonanza nella stampa di tutto il mondo. La notizia di maggior risalto non a caso è stata riservata ad un altro tema su cui il Pontefice si è soffermato: il diaconato femminile permanente.

La questione era stata introdotta dalla domanda proveniente da una delle superiore partecipanti al colloquio, e che suonava all’incirca così: “Nella Chiesa c’è l’ufficio del diaconato permanente, ma è aperto solo agli uomini, sposati e non. Cosa impedisce alla Chiesa di includere le donne tra i diaconi permanenti, proprio come è successo nella Chiesa primitiva? Perché non costituire una commissione ufficiale che possa studiare la questione? Ci può fare qualche esempio di dove lei vede la possibilità di un migliore inserimento delle donne e delle donne consacrate nella vita della Chiesa?” Dopo aver ricordato il suo personale interessamento al diaconato delle donne nella Chiesa dei primi tempi per poi ribadire l’importanza da lui attribuita alla partecipazione delle donne ed in particolare delle religiose nei processi decisionali, la conclusione di Papa Francesco non poteva non costituire una notizia che giungeva del tutto inattesa e perciò sorprendente: “Dunque, sul diaconato, sì, accetto e mi sembra utile una commissione che chiarisca bene questo, soprattutto riguardo ai primi tempi della Chiesa”.

Come scrive l’Osservatore Romano, le parole del Papa sul diaconato femminile sono state talvolta enfatizzate e travisate. Condividere l’utilità di una commissione che approfondisca la questione non significa che il diaconato femminile sia già stato istituito. E tanto meno il fatto che il diaconato sia il primo degli ordini sacri autorizza a vedere nelle parole del Papa un’apertura al sacerdozio delle donne.

La nostra opinione è che le parole pronunciate dal Papa nel colloquio con le superiore degli istituti femminili di vita apostolica rappresentano una linea programmatica di primaria importanza nell’impegno dell’attuale papato a favore della valorizzazione del ruolo della donna nella Chiesa e nel mondo. E pienamente concordiamo con quanto dichiarato al Corriere della Sera del 13 Maggio da Suor Mary Melone, teologa e prima donna al vertice di un’università pontificia, che riassume il messaggio lanciato da Francesco nei seguenti termini: «Al di là della questione [del diaconato femminile], manifesta la volontà del Papa di assicurare ruoli decisionali alle donne. L’importante è che non ne siano escluse, con la scusa del ministero. Non è questione di potere, ma la consapevolezza che così la Chiesa cresce».

Patrizia Floris