Bombardamenti ’43. Quando Marlene Dietrich pianse al Poetto l’orrore per la distruzione di Cagliari

Il giornalista Peppino Fiori, nella memoria raccolta dallo scrittore cagliaritano Giuseppe Podda, riporta a quei giorni in cui Cagliari non é più il glorioso capoluogo dell’isola, o perlomeno porta i segni sui lineamenti dolenti, sfigurati dalla furia distruttrice degli ordigni del 1943. In una dimensione onirica di dune di polvere e macerie la via Dante di Cagliari é intrisa delle note jazz che provengono da un appartamento confiscato dalla polizia tedesca. Chi suona sa quello che fa, sembra interpretare alla perfezione Glenn Miller, il trombonista che cambiò per sempre le sorti del jazz prima di inabissarsi, in azione di guerra, nel 1944. Il jazzista é già molto noto in Sardegna  ma occuperà un posto indelebile nel cuore dei sardi quando Peppino Fiori e l’allora soldato Fred Buscaglione, uno dei fondatori di Radio Sardegna, decideranno di dedicargli un intero servizio intitolato Freedom-Libertà. L’idea nacque da quell’assolato pomeriggio d’aprile in via Dante quando il giornalista di Radio Sardegna, la prima radio libera d’Italia, si rende conto che in realtà si tratta del celeberrimo Miller in persona.

Fred Buscaglione

Il sassofonista soldato sta facendo le prove in quel terrazzo di via Dante con Marlene Dietrich, sogno proibito di centinaia di migliaia di uomini in tutto il mondo, stregati dall’algida interprete di Lilì Marleen, il poema nato con il titolo “La canzone di una giovane sentinella”, divenuto poi icona sonora della musica da guerra proprio grazie alla Dietrich.

Marlene Dietrich

Curiosamente la ballata veniva eseguita paradossalmente da entrambi gli schieramenti bellici, come unico inno di operati contrapposti. Ciò che avevano compiuto Omero e Virgilio ora è affidato all’ opera di autori entrati nella storia della musica così come gli interpreti che contribuivano ad intensificare simbologia e semantica della  denuncia di cui lo spettacolo di Marlen Dietrich e Glenn Miller era veicolo.

 

Glenn Miller

 

Musica, cinema e guerra si confondono quella sera sulla sabbia di un Poetto crepuscolare quando sangue, distruzione e abusi delle belligeranti sono espressi dallo strazio quasi fisico di una donna che canta il rifiuto logorante dell’appartenenza, anche se solo geografica al nazifascismo. Chiede con dolore e subito ottiene la cittadinanza americana, come pure le viene accordato il consenso di accompagnare le truppe alleate con le proprie esibizioni in Nord Africa e in suolo europeo, divenendo la chansonnier ufficiale dell’Esercito americano. Eccola dunque a Cagliari a ribadire in musica l’orrore per il carico di morte insopportabile. Si stringe in un abbraccio di pace col pubblico sardo nei dolorosi ricordi di fango e sangue, con la fanteria pronta a ripartire verso il fronte.

Ilaria Muggianu Scano