Il buon funzionamento del microbioma nella donna

Per sconfiggere disturbi “intimi” quali Candida, Cistite e Vaginosi…

… parti dall’intestino!

Bruciori, perdite, prurito, dolore durante i rapporti sessuali o mentre si fa la pipì, senso di “peso” al basso ventre… Recenti scoperte mettono in relazione alcuni diffusissimi disturbi urogenitali femminili, quali candidosi, cistiti e infiammazioni vaginali, con l’eubiosi intestinale: esiste in effetti un vero e proprio asse intestino-apparato urogenitale femminile, che funziona in senso bidirezionale e che determina non soltanto patologie come vaginosi, ovaio policistico e diabete gestazionale, ma probabilmente anche alcuni tipi di sterilità e una più alta suscettibilità a poter contrarre il Papilloma Virus. 

Ecco allora che, soprattutto in caso di recidive, non basta assumere antibiotici ed antimicotici per debellare funghi e batteri che popolano la vagina alterandone l’equilibrio, ma è necessario “bonificare” e ripopolare anche il microbiota intestinale. 

Ben diversa da quella vaginale, e molto più variabile e instabile in termini di composizione, la flora batterica intestinale va ad influenzare anche quella vaginale, molto meno varia e composita, non soltanto a causa dell’estrema vicinanza dei due apparati, che favorisce possibili contaminazioni reciproche, ma anche per via di meccanismi di tipo ormonale, che coinvolgono ed influenzano simbioticamente la flora intestinale e il livello di estrogeni, gli ormoni femminili che regolano la fertilità. Nell’intestino delle donne, infatti, il cosiddetto “estroboloma” è l’insieme dei batteri  deputati a metabolizzare gli estrogeni modulandone i livelli in circolazione grazie alla produzione di un enzima specifico, la beta-glucuronidasi. In caso di disbiosi, l’attività dell’enzima viene alterata, con conseguente iper o ipo-attivazione e aumento del rischio di patologie legate ad alterati valori estrogenici. Tra queste anche obesità, malattie cardiovascolari e osteoporosi oltre a quelle specificamente riconducibili all’apparato riproduttivo: endometriosi, sindome dell’ovaio policistico, tumori, infertilità e vulvodinia. 

Inoltre, per mantenersi in salute, è necessario che il microbiota vaginale sia stabile e che al suo interno predominino i lattobacilli, ma, tra alterazioni ormonali, ciclo mestruale e stress, è davvero difficile mantenere l’equilibrio. Purtroppo, però, quando i batteri anaerobi prendono il sopravvento, rischiano di insorgere disturbi più o meno gravi, che, se trascurati, possono esitare in patologie più importanti. 

Il Dott. Costantino Mazzanobile D’Aragona, medico naturopata esperto in terapie alternative e PhD USA, che riceve i pazienti presso il centro d’eccellenza “Universo del Benessere” a Cagliari,  ci spiega come agire per mantenere il benessere a livello dell’asse intestino-apparato urogenitale: «I lattobacilli, grazie alla loro capacità non solo di regolare il sistema immunitario, ma anche di produrre sostanze antinfiammatorie, non devono mai mancare nel microbiota vaginale e, ovviamente, in quello intestinale. La funzione principale dei lattobacilli è infatti quella di inibire la crescita dei patogeni e stimolare la risposta immunitaria e antinfiammatoria. Anche i prebiotici, che forniscono al microbiota i nutrienti utili per bonificare l’ambiente e favorire la proliferazione dei batteri buoni, devono essere integrati a livello alimentare e, qualora non bastasse, anche tramite l’assunzione di integratori specifici. L’ultima novità in questo campo è Biotivis di Promopharma, una linea completa di integratori che mixano miliardi di fermenti lattici probiotici di ceppi differenti – Lattobacilli, Bifidobatteri-, ai Saccaromiceti Boulardi, lieviti terapeutici non batterici,  ai prebiotici (FOS) e alle  Vitamine del gruppo B, per un’azione sinergica e complementare. Numerosi studi hanno infatti dimostrato l’efficacia di Lattobacilli e  Saccaromiceti nel trattamento e nella prevenzione di cistiti, vaginiti e candida. 

Tra i disturbi che affliggono le pazienti che a me si rivolgono, c’è la vaginosi batterica, in particolare, che è una complessa disbiosi della flora vaginale in cui i lattobacilli si riducono e gli anaerobi proliferano in modo eccessivo. Può presentarsi come conseguenza di periodi di elevato stress o  dopo  terapie antibiotiche, condizioni che alterano il pH e la composizione del microbiota. 

Non è una patologia preoccupante, ma, se trascurata può portare a complicazioni ginecologiche e  può favorire la trasmissione di malattie veneree. Nella metà circa dei casi, è il batterio della Gardnerella Vaginalis, aumentando in modo massiccio,  a determinare la vaginosi batterica; le altre cause di vulvovaginite sono dovute alla candida (20-25%) e al trichomonas vaginalis (15-20%).  

Oltre ad assumere antibiotici specifici per trattare l’infezione batterica -quando possibile, perchè in gravidanza ad esempio la Clindamicina, frequentemente utilizzata, è controindicata-, sarà importante anche bonificare e ripopolare in modo corretto la flora batterica intestinale con prodotti specifici per riportare l’eubiosi anche a livello vaginale. Occorrerà in ogni caso cercare di limitare lo stress, che “pesa” sull’intestino, non a caso denominato “secondo cervello”, e variare il più possibile l’alimentazione, cercando di limitare amidi e zuccheri che “nutrono” i batteri della candida, preferendo  invece una dieta ricca di verdure di stagione, fibre utili per favorire il transito e lo svuotamento a livello intestinale. 

Per trattare le cistiti e le infezioni vaginali ricorrenti, oltre a prenderci cura del benessere intestinale -e dunque anche del microbiota vaginale- con Lattobacilli, Saccaromiceti e FOS, è utile assumere rimedi specifici. 

Io alle mie pazienti consiglio Xanacist® Advance di Promopharma, un integratore alimentare a base di D-mannosio (fibra prebiotica), Uva ursina e Cranberry -il mirtillo rosso americano è infatti utile per favorire la funzionalità delle vie urinarie ostacolando l’adesione dei batteri alle pareti della vescica-,  arricchito con  Betaglucano, un antiossidante in grado di impedire l’adesione di patogeni all’epitelio intestinale, e PEA (Palmitoiletanolammide), una molecola naturalmente prodotta dall’organismo, ad azione analgesica ed antinfiammatoria.”

E anche le donne, con trattamenti naturali e non invasivi, possono prendersi cura del proprio benessere “intimo”, per tornare a sorridere. 

 

 

 

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