IL CIBO COME ESPERIENZA, QUANDO IL GUSTO CI RACCONTA.
Il cibo racconta assumendo per noi una forte valenza simbolica e si impregna di significati che vanno ben oltre il semplice bisogno biologico inoltre, può essere un’esperienza sensoriale che coinvolge non solo gusto e odore.
Se la cucina può essere vista come un’arte che si esprime attraverso la preparazione dei piatti, il cibo può essere utilizzato per trasmettere emozioni e creare un senso di comunità legato alla cultura e alla storia di un popolo preservando le tradizioni e i sapori locali con una forte valenza metaforica.
Il cibo è un elemento di identità culturale, è come un ponte verso la propria terra, verso i propri affetti e verso quei luoghi a noi lontani.
I significati attribuiti al cibo spaziano dalla convivialità, alla fame e sazietà, alla consolazione al potere calorico, fino al controllo per chi vuole perdere peso.
La relazione tra cibo e mente è complessa, con il cibo che può essere usato per affrontare emozioni difficili, come tristezza o ansia, o per esprimere un desiderio di controllo, e se parliamo di tradizioni religiose, il cibo è considerato un dono e l’atto di nutrirsi può essere visto come un atto di ringraziamento o un momento di comunione con il divino.
Mangiare dà gioia quanto può gustare il sapore delle parole perché il codice culinario avvicina e appassiona, basta nominare un piatto e subito c’è chi ricorda i pranzi passati, chi elenca gli ingredienti o la ricetta della nonna.
In sostanza, “food” è un concetto ampio che abbraccia molti aspetti della nostra vita, dalla nutrizione alla cultura, dalla gastronomia alla comunicazione. Parlare di “food” significa esplorare questo mondo complesso e ricco di sfumature.
Umberto Buffa