Al Teatro Lirico di Cagliari in scena il prestigioso “The Tokyo Ballet”

Spring and Fall (photo Kiyonori Hasegawa) (1)

Proseguono gli appuntamenti della Stagione lirica e di balletto 2016 del Teatro Lirico di Cagliari con il ritorno della grande danza contemporanea: The Tokyo Ballet, uno dei massimi esempi della tradizione coreografica d’autore. Il prestigioso corpo di ballo che manca dal palcoscenico cagliaritano dal 1986, presenta tre straordinarie coreografie, veri capisaldi del XX secolo, di altrettanti geni della danza mondiale: Spring and Fall di John Neumeier su musiche di Antonín Dvořák (prima esecuzione in Italia), Dream Time di Jiří Kylián su musiche di Tōru Takemitsu (prima esecuzione in Italia), Le Sacre du Printemps di Maurice Béjart su musiche appositamente scritte da Igor Stravinskij nel 1910.

L’Orchestra del Teatro Lirico è guidata da Nicolas Brochot, direttore esperto, specialista soprattutto nel balletto, che ritorna a Cagliari dopo aver diretto numerosi balletti nelle stagioni degli ultimi anni.

Spring and Fall è un’altra creazione di John Neumeier legata al tema delle stagioni, presentata al suo debutto in coppia con Seasons – The Colors of Time. Belle immagini di giovinezza vengono evocate sulle note de La Serenade per archi di Dvořák.

«Una volta Takemitsu mi ha raccontato come compone. Immagina di camminare in un bel giardino. In quel giardino c’è un albero, un fragile albero giapponese che spande i suoi rami in modo elegante. Ciò che non si vede è il complesso sistema di radici nel terreno. Vedi una pietra. È la punta di una roccia sotterranea? Forse. Ciò che vediamo è solo una parte di ciò che c’è e il visibile non esiste senza l’invisibile.

Con Dream Time ho creato un balletto in cui l’invisibile è importante, forse ancor di più, di ciò che si vede, lo spettatore non sa se si trova davanti ad un balletto o se sta sognando. Ma come si fa a percepire un movimento quando il nostro focus sembra muoversi davanti a noi? In un sogno cose del genere accadono spesso, persone e cose attorno a noi appaiono e scompaiono, apparentemente senza senso e tutto accade prima che suoni la sveglia.

Dream Time parla di sentimenti ben precisi, ma che non si esplicitano precisamente ovunque. Alcuni evaporano, altri si appropriano di un posto.

Il risultato della nostra spedizione – Toru Takemitsu venne con me – nel 1980 a Arnheimland nel nord dell’Australia, dove abbiamo studiato la danza degli aborigeni, è riportata in Nomaden e in Stamping Ground, ma non è presente in Dream Time. Tuttavia non avrei potuto creare questo balletto se non avessi fatto quel viaggio.

Per gli aborigeni il sogno non è percepito come nella cultura occidentale. Ci mettiamo a letto, ci addormentiamo, sogniamo, ci svegliamo, e a volte ci ricordiamo i nostri sogni. Per la cultura aborigena è totalmente diverso. La loro vita, qualsiasi cosa facciano, è un eterno, continuo flusso di sogni diretto e mantenuto attraverso una serie di rituali in cui la danza svolge un ruolo importante, allucinatorio. Takemitsu era molto familiare a questo approccio e a partire da esso ha in seguito composto Dream Time. L’ambiente musicale non ha nulla a che fare con ciò che abbiamo ascoltato lì, la mia coreografia non ha traccia della cultura aborigena e comunque Dream Time non sarebbe mai potuto nascere senza le nostre esperienze del 1980, lì dall’altra parte del mondo.» (Jirí Kylián)

Esattamente cinquant’anni dopo il debutto parigino dei Ballet Russes di Diaghilev, il coreografo francese Maurice Béjart presenta la sua avanguardistica versione de La Sagra della Primavera a Bruxelles nel 1959 scioccando il pubblico per la sensualità selvaggia e il dinamismo rituale. Il successo che ne derivò portò Béjart a dare il nome appropriato alla sua compagnia, Les Ballets du XXeme siècle.

«La primavera è qualcosa di più di quella immensa forza primitiva nascosta sotto l’orologio dell’inverno per emergere improvvisamente e salutare il mondo in tutte le sue forme, vegetali, animali o umane.

L’aspetto fisico dell’amore tra esseri umani simboleggia l’atto stesso con il quale il Creatore ha dato vita al Cosmo e la gioia che ne è derivata. In un momento in cui le frontiere tra gli esseri umani si sgretolano pian piano ed è quindi possibile iniziare a parlare di una cultura che rifiuta i suoi limiti, solo le forze universali ed essenziali dell’uomo rimangono inalterate nel tempo e in ogni società.

Questo balletto rifiuta quindi ogni pretesa di pittoresco; è un inno all’unione tra Uomo e Donna, a livello più istintivo ed essenziale, un balletto dell’unione tra cielo e terra, un balletto della vita e della morte, eterna come la primavera.» (Maurice Béjart)

Dream Time (photo Kiyonori Hasegawa)

Lo spettacolo dura due ore circa, compresi due intervalli.

The Tokyo Ballet date degli spettacoli: giovedì 26 maggio alle 20.30 (turno F); venerdì 27 maggio alle 20.30 (turno C); sabato 28 maggio alle 16 (turno E); sabato 28 maggio alle 21 (turno G); domenica 29 maggio alle 16 (turno D); domenica 29 maggio alle 21 (turno B).

Gli spettacoli di sabato 28 maggio (turno G) e di domenica 29 maggio (turno B), inizialmente previsti per le 20.30, sono stati posticipati entrambi alle 21.

Prezzi abbonamenti (5 spettacoli): platea da € 200,00 a € 160,00 (settore giallo), da € 175,00 a € 145,00 (settore rosso), da € 160,00 a € 120,00 (settore blu); I loggia da € 165,00 a € 125,00 (settore giallo), da € 140,00 a € 105,00 (settore rosso), da € 125,00 a € 90,00 (settore blu); II loggia da € 105,00 a € 80,00 (settore giallo), da € 90,00 a € 70,00 (settore rosso), da € 70,00 a € 50,00 (settore blu).

Prezzi biglietti: platea da € 75,00 a € 50,00 (settore giallo), da € 60,00 a € 40,00 (settore rosso), da € 50,00 a € 30,00 (settore blu); I loggia da € 55,00 a € 40,00 (settore giallo), da € 45,00 a € 30,00 (settore rosso), da € 40,00 a € 25,00 (settore blu); II loggia da € 35,00 a € 25,00 (settore giallo), da € 25,00 a € 20,00 (settore rosso), da € 20,00 a € 15,00 (settore blu).

Ai giovani under 30 sono applicate riduzioni del 50% sull’acquisto di abbonamenti e biglietti. Ulteriori agevolazioni sono previste per gruppi organizzati.

La Biglietteria del Teatro Lirico è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20, il sabato dalle 9 alle 13 e nell’ora precedente l’inizio dello spettacolo. I giorni festivi solo nell’ora precedente l’inizio dello spettacolo.

Per informazioni: Biglietteria del Teatro Lirico, via Sant’Alenixedda, 09128 Cagliari, telefono +39 0704082230 – +39 0704082249, fax +39 0704082223, biglietteria@teatroliricodicagliari.it, www.teatroliricodicagliari.it. Il Teatro Lirico di Cagliari si può seguire anche su Facebook, Twitter, YouTube, Instagram. Biglietteria online: www.vivaticket.it

Tokyo Ballet

Nicolas Brochot – Vanta un repertorio eclettico con diverse prestigiose formazioni. Nicolas Brochot è apprezzato da musicisti, compositori, solisti e coreografi, tra i quali Jean-Christophe Maillot, direttore del Ballets de Monte-Carlo, inoltre dirige normalmente sui palcoscenici internazionali le produzioni del Béjart Ballet Lausanne e de Les Ballets de Monte-Carlo, di cui è consigliere musicale dal 2002. Sotto la sua bacchetta l’orchestra si fa tutt’uno con i danzatori. Nel 2002 è stato nominato direttore musicale dell’Orchestra da Camera del Lussemburgo, Les Musiciens, che da allora dirige. Tra le compagini con cui ha collaborato recentemente si ricordano: Orchestra Filarmonica di Monte-Carlo, Orchestra de la Maestranza di Siviglia, Ensemble Instrumental di Grenoble, Orchestra Colonne, Orchestra di Bretagna, Orchestra Filarmonica di Digione, Musique Oblique, Orchestra Filarmonica di Damasco, Orchestra Filarmonica del Marocco, Orchestra della Staatsoper di Monaco, Orchestra del National Art Center di Ottawa, Orchestra Sinfonica di Detroit, Orchestra Filarmonica del Messico. Nicolas Brochot insegna, inoltre, direzione d’orchestra al PSPBB di Parigi ed al Conservatorio di Musica di Evry.

The Tokyo Ballet – Fondato nel 1964, due anni dopo la Compagnia intraprende la sua prima tournée all’estero toccando Mosca, Leningrado e Kazan su invito del governo sovietico. Dato il grande successo riscosso, il Dipartimento Sovietico della Cultura ha insignito la Compagnia del titolo “Čajkovskij Memorial”. Fin dalla data della sua fondazione, la Compagnia ha sempre presentato coreografie occidentali ed orientali di tutti i tempi; il suo ampio repertorio include infatti sia balletti classici e neoclassici che i capolavori di coreografi contemporanei. In particolare, la Compagnia ha in repertorio coreografie di tre importanti coreografi, rappresentativi della danza contemporanea come: Kabuki (1986), M (1993), Bugaku (1989) di Maurice Béjart; Seven Haiku of the Moon (1989), Seasons-The Colors of Time (2000) di John Neumeier; Perfect Conception (1994) di Jirí Kylián. Tutte queste coreografie hanno riscosso un grande successo in tutto il mondo. Avere in repertorio coreografie originali di questi tre grandi coreografi è un fatto del tutto eccezionale per una compagnia di danza. The Tokyo Ballet, con oltre 26 tournée e 720 rappresentazioni all’estero (un record nella storia teatrale giapponese), si è guadagnato un’invidiabile reputazione, sia nel proprio Paese che all’estero, come Compagnia di danza giapponese di fama internazionale. La Compagnia si è esibita spesso, riscuotendo sempre un notevole successo, nei più prestigiosi teatri europei tra i quali: Opéra di Parigi, Scala di Milano, Wiener Staatsoper, Deutsche Oper di Berlino, e russi come Bol’šoj e Mariinskij, per un totale di 150 città in 30 paesi. Nel 1998 la Compagnia si è esibita, per la prima volta, in Sud America al Teatro Colon ed in altri grandi teatri d’opera argentini e brasiliani. Nel 1999 la Compagnia ha intrapreso una tournée europea della durata di due mesi e mezzo e la loro 600° rappresentazione all’estero è stata celebrata il 26 maggio alla Deutsche Staatsoper di Berlino con Kabuki. Grande successo ha avuto anche la 19° tournée della Compagnia che è durata due mesi e ha toccato Europa e Sud America. Altrettanto famosa è stata la rappresentazione di Giselle in Cina nel maggio 2002. Nel novembre 2003 The Tokyo Ballet si è esibito con la Chicago Symphony Orchestra – per la prima volta in buca d’orchestra – diretta da Daniel Barenboim con il programma Béjart/Stravinskij/Ravel: La Sagra della Primavera, L’uccello di fuoco, Boléro. Nel febbraio 2004 The Tokyo Ballet ha debuttato in Il mandarino meraviglioso di Béjart/Bartok riscuotendo un grande successo di pubblico e critica. The Tokyo Ballet ha celebrato il suo 40° anniversario nell’agosto 2004. Nel maggio 2005 la Compagnia ha debuttato in The Dream di Ashton/Mendelssohn. Nel maggio 2006 The Tokyo Ballet ha intrapreso la sua 22° tournée oltreoceano (Berlino e Copenaghen) riscuotendo sempre un grande successo. Nel 2007 The Tokyo Ballet ha vinto il 6° Asahi Performing Arts Prize per i successi ottenuti, tra i quali il debutto giapponese, nel novembre 2006, del balletto romantico del XIX secolo intitolato La fille du Danube restaurato da Pierre Lacotte. Nel 2008 la Compagnia ha intrapreso la sua 23° tournée in Europa con un programma completamente dedicato a Maurice Béjart, esibendosi in 21 palcoscenici in 9 città e 6 nazioni. Per il 45° anniversario, nel settembre 2009, The Tokyo Ballet ha debuttato in La Bayadère di Natal’ja Makarova. A febbraio 2010 la compagnia ha debuttato con Sylvia di Ashton, e a maggio con Onegin di Cranko, toccando 11 città europee per la sua 24° tournée oltreoceano. Nel 2012 la compagnia ha dato 6 spettacoli sold-out di Kabuki al Palais Garnier di Parigi. Nel novembre 2013 la compagnia ha presentato la prima di Carmen di Mats Ek, e, nel febbraio 2014, Romeo and Juliet di John Neumeier. Nel 2014 The Tokyo Ballet ha festeggiato il 50° anniversario con un Gala a cui hanno partecipato artisti del calibro di Sylvie Guillem, Manuel Legris, Vladimir Malakhov. Nel novembre dello stesso anno, la compagnia ha prodotto ed eseguito la Nona Sinfonia di Maurice Béjart, in collaborazione con il Béjart Ballet Lausanne e l’Israel Philharmonic Orchestra diretta da Zubin Mehta con il Ritsuyu-kai Chorus e cantanti di fama internazionale. La Nona Sinfonia è stata presentata a Shanghai in occasione del 16° Shanghai International Arts Festival. Nei mesi di giugno e luglio 2015 la Compagnia ha presentato la Nona Sinfonia con il Béjart Ballet Lausanne a Losanna e Monte-Carlo. Nell’agosto 2015 Yukari Saito è stato nominato direttore artistico del balletto. Allo stesso tempo, ha diretto una serie di “Ballet for children, Don Quixote’s Dream” basata sul Don Chisciotte che Vladimir Vasiliev aveva creato per la compagnia. Nel dicembre 2015 la Compagnia ha girato il Giappone in tournée con Sylvie Guillem, nel suo tour di addio alle scene Life in Progress. Recentemente la compagnia ha presentato In the middle, Somewhat elevated di William Forsythe e ha ripreso Dream Time di Jiri Kylian. Nel febbraio 2016, la compagnia ha presentato Il lago dei cigni di Bourmeister.