Venticinquesima edizione del festival Dromos

Ritorna dal 28 luglio al 14 agosto l’appuntamento con Dromos, il festival organizzato dall’omonima associazione culturale, che quest’anno saluta la sua venticinquesima edizione con la consueta formula itinerante tra vari centri e località della provincia di Oristano: dallo stesso capoluogo alla sua frazione di Donigala Fenughedu, da Fordongianus a Morgongiori, da Neoneli a Cabras, a Ortueri (in provincia di Nuoro), e con l’importante ritorno, in coda al calendario, a Nureci, per salutare al meglio il primo quarto di secolo del festival.

Dromos svolgerà il suo programma spaziando, come sempre, tra stili e linguaggi musicali differenti, con la presenza di artisti di livello internazionale, senza trascurare le eccellenze nazionali e locali, proponendo un cartellone senza steccati tra generi e generazioni. I primi due protagonisti sono già stati annunciati nelle scorse settimane: i Manhattan Transfer, che saranno in concerto il 29 luglio a Oristano, e Stefano Bollani, atteso in piano solo il 10 agosto a Neoneli. Ma sono tanti gli altri nomi di spicco nel cast di Dromos numero venticinque: i pianisti Abdullah Ibrahim, Tigran Hamasyan e Chano Domínguez, le cantanti Lady Blackbird e Cécile McLorin Salvant, The Original Blues Brothers Band, Alfa Mist, The Comet is Coming, Big Daddy Wilson, Gianluca Petrella in versione dj; e poi i sardi: Marino De Rosas con Denise Gueye, Francesco Piu col suo trio, Francesca Corrias e Daniela Pes che uniranno le loro voci a quella della napoletana Maria Pia De Vito, accompagnate dall’Orchestra Jazz della Sardegna in una produzione originale dedicata al jazz al femminile.

Dunque tanta musica (ma non solo) per un’edizione di Dromos che si presenta sotto il titolo “People”, con un riferimento al tema del ripopolamento culturale; perché, come scrive la critica d’arte Anna Rita Punzo, «Dromos 25 non è la mera autocelebrazione di un festival che guarda a se stesso, ma la nuova tappa di un cammino comunitario pluriennale che coniuga espressioni e linguaggi artistici multietnici, sostenibilità ambientale e inclusione sociale, al fine di stimolare processi di cooperazione e partecipazione attiva che agiscano come forze centripete per il ripopolamento socio-culturale dei territori marginali. (…) People dunque non è un banale slogan, una semplice scelta tematica ma un manifesto, una visione lungimirante, l’imperativo etico perseguito da chi, venticinque anni fa, ha scelto di porre la comunità al centro di un progetto a più voci che, come in una articolata composizione polifonica, confluiscono in un’unica e armoniosa sinfonia.»


  • I concerti

La musica di Dromos prenderà il via sabato 29 luglio nella bella cornice di piazza Duomo a Oristano: alle 22 riflettori puntati sui Manhattan Transfer (biglietto a 25 euro più prevendita), in arrivo nell’isola sull’onda del nuovo disco Fifty, pubblicato l’anno scorso (su etichetta Concord); una raccolta di intramontabili successi dell’ensemble vocale statunitense ripresi da album ormai storici come “Brasil”, “The Junction”, “Extensions”, “Coming Out”, “The Offbeat of Avenues” e “Pastiche”, affiancati da brani inediti. Un disco, registrato con il sontuoso apporto dell’orchestra WDR Funkhausorchester, che celebra il mezzo secolo di storia musicale dei Manhattan Transfer: una storia costellata di riconoscimenti, come l’inserimento nella Vocal Group Hall of Fame e la conquista di ben otto Grammy Awards, e che prosegue anche dopo la scomparsa, nel 2014, del fondatore del quartetto, Tim Hauser, attraverso le voci di Janis Siegel, Alan Paul (entrambi titolari dagli esordi del gruppo nel 1972), Cheryl Bentyne (dal 1979) e Trist Curless (dal 2014).
 
Il compito di inaugurare i concerti di agosto, martedì 1, spetterà ad Abdullah Ibrahim, in concerto nella piazza Centrale di San Giovanni di Sinis (Or) alle 22 (ingresso a 20 euro più prevendita). Nato a Città del Capo nel 1934, e diventato conosciuto col nome Dollar Brand, il pianista sudafricano appartiene alla preziosa categoria dei giganti del jazz ancora in vita. Tra i protagonisti della scena newyorkese degli anni ’60 (emigrò negli Stati Uniti a causa dell’apartheid), si convertì poco dopo all’Islam assumendo il nome Abdullah Ibrahim. Il suo tocco percussivo, la sua intensità, la complessità ritmica e dinamica richiamano un melting pot di influenze culturali: dalla musica tradizionale africana agli inni cristiani, dal gospel e dallo spiritual al jazz americano fino alla musica classica. Tra le sue importanti collaborazioni, Abdullah Ibrahim vanta quelle con musicisti del calibro di Don Cherry, Ornette Coleman, John Coltrane, Carlos Ward, Billy Higgins, con la Ellington Orchestra e le tournée con il quartetto di Elvin Jones. In Sardegna si muoverà tra le sue più note composizioni, incise e reinterpretate nella dimensione del piano solo, incise nel suo ultimo disco “Solotude” (Gearbox Records, 2021).


 
La sera dopo, mercoledì 2 agosto, il pianoforte sarà ancora protagonista nella piazza Centrale di San Giovanni di Sinis: alle 22 (biglietto a 20 euro più prevendita) a muovere le dita tra i tasti di ebano e avorio sarà l’armeno Tigran Hamasyan, classe 1987, riconosciuto dalla scena jazzistica internazionale per il suo stile originale, caratterizzato da un profondo legame con la musica tradizionale della sua terra. A Dromos il pianista nativo di Guayaquil presenterà la sua ultima fatica discografica, l’album “StandArt”, pubblicato per l’etichetta Nonesuch nel 2022, nel quale rielabora con il suo inconfondibile stile nove grandi classici della tradizione musicale americana, con la partecipazione di Mark Turner, Joshua Redman e Ambrose Akinmusire, tra gli altri. Ad affiancarlo in Sardegna, ci saranno Jasper Hoiby al basso e Arman Mnatsakanyan alla batteria.
 
I concerti di Abdullah Ibrahim e Tigran Hamasyan in programma a San Giovanni di Sinis, sono presentati in collaborazione con la Fondazione Mont’e Prama e l’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo e rientrano anche nel programma de L’Isola dei Giganti – Festival Internazionale dell’Archeologia; previsto un mini abbonamento per seguire entrambe le serate al prezzo di 30 euro (più diritti di prevendita). I due concerti saranno preceduti, alle 19.30, da altrettante presentazioni editoriali: martedì 1 agosto quella del recentissimo “Sì, lo voglio. Storie di unioni civili in Italia” di Giovanni Follesa, edito da People; mercoledì 2 quella de “La scrittrice obesa” di Marisa Salabelle, uscito lo scorso ottobre per i tipi di Arkadia.

 
Giovedì 3 agosto Dromos fa tappa a Donigala Fenughedu, frazione di Oristano, dove il Ros’e Mari Farm & Green House ospita un altro piano-trio, quello di Chano Domínguez (biglietto a 15 euro più prevendita), uno dei più celebrati jazzisti “reclutati” dal flamenco. Nome di spicco della scena musicale spagnola di qualsiasi genere, il pianista vanta al suo attivo collaborazioni con artisti del calibro di Enrique Morente, Estrella Morente, Martirio, Marta Valdés, Gonzalo Rubalcaba, Ana Belén, Jorge Pardo, Carles Benavent, Paco de Lucía, Joe Lovano, Herbie Hancock, Jack DeJohnette e Wynton Marsalis. Nel 2022 ha pubblicato il disco “Chabem”, con Hamilton de Holanda al bandolim e Rubem Dentes al cajon, e la partecipazione del leader degli Snarky Puppy Michael League e della cantante spagnola Sílvia Pérez Cruz. Sul palco di Dromos, Chano Domínguez sarà affiancato dal bailador Daniel Navarro e dal figlio Pablo Dominguez al cajon.
 
Il 4 agosto, a Cabras, un pezzo di storia della musica calerà sul palco della piazza Stagno: alle 22 riflettori puntati su The Original Blues Brothers Band (biglietto a 15 euro più prevendita), la formazione il cui nucleo fu scelto personalmente da John Belushi e Dan Aykroyd per il celeberrimo film del 1980 di John Landis, che ha tracciato una rotta importante per tutto l’universo blues, contribuendo in maniera determinante alla diffusione capillare del genere musicale. Tanti i prestigiosi palcoscenici calcati negli anni dall’ensemble, come l’Olympia di Parigi, dove, per la prima volta nella sua storia, sono state rimosse le sedie per far ballare gli spettatori. The Original Blues Brothers Band è capitanata dal sassofonista “Blue Lou” Marini, musicista del leggendario Saturday Night Live, il programma di varietà in onda il sabato sera sulla NBC, dove nel 1975 John Belushi, all’epoca attore dello show, l’aveva notato suonare nella sezione fiati con Joe Cocker, Ray Charles e Aretha Franklin; con lui, a Dromos, ci saranno Leon “The Lion” Pendarvis alle tastiere, Tommy “Pipes” McDonnell, Bobby “Sweet Soul” Harden ai cori, Rob “Sweet Soul” Paparozzi ai cori e armonica, Steve “Catfish” Howard alla tromba, LarryTrombonius Maximus” Farrell al trombone, Steve “The Colonel” Cropper alla chitarra, James “Hags” Haggerty al basso e Lee “Funkytime” Finkelstein alla batteria. Tra i membri che non facevano parte del nucleo originario ci sarà John Tropea, chitarrista che vanta prestigiose collaborazioni con Van Morrison e Billy Cobham e una carriera solista di rispetto. Dall’anno in cui si è riformata, il 1988, la band ha inciso dischi con Dan Aykroyd, alias “Elwood Blues”, B.B. King, Eric Clapton, James Brown e molti altri, ma è dal vivo che sa esprimere al massimo la sua coinvolgente energia.

 
Tengono banco gli artisti sardi nei due appuntamenti in programma il 5 agosto nei pressi del tempio ipogeico di Sa Scaba ‘e Cresia a Morgongiori. Aprono, alle 21.30, il chitarrista Marino De Rosas, volto noto e di lunga esperienza sulla scena musicale isolana, e la cantante, corista e autrice, Denise Gueye. Autodidatta, l’olbiese Marino De Rosas ha iniziato a suonare la chitarra elettrica a quattordici anni prima di dedicarsi, dai primi anni ’80, allo strumento acustico componendo brani originali ispirati alla musica popolare dell’area mediterranea e sarda in particolare, usando tecniche di flamenco, classiche e fingerpicking. Dopo un primo lavoro discografico nel 1990, “Kiterras”, nel 1999 ha realizzato “Meridies”, prodotto da Andrea Parodi, seguito nel 2007 da “Femina ‘e mare”, e, nel 2018 da “Intrinada”. Classe 1989, Denise Gueye conta importanti collaborazioni che hanno arricchito il suo curriculum artistico; fra i tanti Bruno Tommaso, Antonella Ruggiero, Mario Biondi & Pino Jodice, Accordi Disaccordi, Mudras, Francesco Piu, Train to Roots. Voce solista e autrice in “Cuentos” dei Barrio Sud (2016), “Be yourself” di Mudras (2017), e il suo ultimo disco dedicato a Federico Garcia Lorca “Denise Gueye & Marco Carta “Velas Blancas y Ramas Verdes” (2022).

 
Secondo atto della serata del 5 agosto, una produzione originale firmata Dromos e Teatro e/o Musica di Sassari: il progetto “Nunca Más Canaries” (biglietto a 5 euro più prevendita) della cantante Maria Pia De Vito che rende omaggio alle voci femminili del jazz, figure storiche, monumentali, che nel corso dei vari decenni hanno contribuito a scrivere la grande storia del genere di matrice afroamericana, come Ella Fitzgerald, Billie Holiday, Nina Simone e Miriam Makeba. Le Canaries, i canarini, era infatti il nomignolo con cui venivano definite le cantanti jazz negli anni ’20, sottolineandone il ruolo secondario, da attrattore del pubblico, alla stregua di un uccellino in gabbia. La loro forte personalità artistica le affrancò da questo ruolo, aprendo la strada a un modello più libertario e consapevole. Ad affiancare Maria Pia De Vito ci saranno le sarde Francesca Corrias e Daniela Pes, tra le voci più interessanti nel panorama nazionale, e l’Orchestra Jazz della Sardegna diretta da Gavino Mele.
 
Lunedì 7 agosto Dromos tornerà a Oristano per una serata in cui lo stile e l’intensità emotiva di un’altra cantante, la statunitense Lady Blackbird, saranno protagonisti dalle 22 in piazza Duomo (biglietto a 20 euro più prevendita). Pur avendo influenze dalla provenienza più disparata, da Billie Holiday a Gladys Knight, Tina Turner e Chaka Khan, Marley Munroe (questo il suo nome di battesimo) arriva da Los Angeles con uno stile e un’intensità emotiva impareggiabili. Il suo debut album del 2021, “Black Acid Soul”, presenta un nuovo approccio al tipico idioma jazz vocale da parte di una cantante dalla voce audace e inconfondibile. Pubblicata l’anno scorso, la deluxe edition di “Black Acid Soul” include undici brani aggiuntivi con materiale nuovo, compresa una versione di “I Am What I Am” di Shirley Bassey, e dei remix commissionati da artisti dell’elettronica, del jazz e del funk come Emma-Jean Thackray, Colleen “Cosmo” Murphy e Greg Foat.
 
Mercoledì 9 agosto sarà nuovamente la bella cornice della piazza Duomo di Oristano a ospitare ancora una voce femminile tra le più importanti del panorama jazz internazionale: sul palco, alle 22, la compositrice, cantante e artista visiva Cécile McLorin Salvant (biglietto a 20 euro più prevendita), artista eclettica che ha sviluppato una passione per la narrazione, per le connessioni tra vaudeville, blues, jazz, musica barocca, per il teatro e le tradizioni folk di tutto il mondo, e per la scoperta di canzoni raramente registrate e dimenticate. Nata e cresciuta a Miami, in Florida, da madre francese e padre haitiano, Cécile McLorin Salvant ha pubblicato lo scorso marzo l’album “Mélusine”, uno scrigno che racchiude quattordici brani attraverso i quali viene raccontata la storia della leggenda popolare europea Mélusine. Il suo precedente album “Ghost Song” ha ricevuto 2 nomination ai Grammy ed è stato inserito tra i migliori album del 2022 da NPR, New York Times e Jazzwise.

 
Per i concerti di Lady Blackbird e Cécile McLorin Salvant sarà possibile acquistare un mini abbonamento valido per entrambe le serate, al costo di 30 euro più diritti di prevendita. Si ringrazia l’Arcidiocesi di Oristano per la concessione degli spazi.
 
Il viaggio di Dromos proseguirà giovedì 10 agosto a Neoneli: grande protagonista della serata, con inizio alle 22, Stefano Bollani (biglietto a 25 euro), recentemente insignito del David di Donatello come miglior compositore (per il film di Francesco Lagi “Il pataffio“), in Sardegna per presentare il suo ultimo lavoro discografico, l’album di inediti “Blooming“, pubblicato per la Sony lo scorso aprile. Sul palco di Dromos, il pianista (classe 1972, milanese di nascita ma fiorentino d’adozione) proporrà il suo concerto in solo, un one man show che è un vero e proprio viaggio tra i tasti del suo strumento, capace di fondere sapientemente i generi musicali e di nutrirsi di tutti quei momenti magici con artisti straordinari che Bollani ha incontrato sui palchi di tutto il mondo. Una sorta di laboratorio creativo, dunque, portato in scena seguendo il flusso di coscienza musicale che spazia dal jazz ai suoni brasiliani, a Carosone, fino ai brani inediti, appunto, alcuni dei quali sono stati anticipati durante la trasmissione cult di Bollani e Valentina Cenni “Via Dei Matti numero Zero”, che tanto ha entusiasmato pubblico e critica.
 
Venerdì 11 e sabato 12 agosto Dromos pianterà le tende a Fordongianus per una due giorni sotto l’insegna del Terme Romane Festival, con chiaro riferimento all’antico sito sul fiume Tirso in cui andrà in scena: alle 22 riflettori e amplificatori accesi per The Comet is Coming (biglietto a 20 euro più prevendita), uno dei nomi più attesi di questa venticinquesima edizione. Capitanato dal musicista Shabaka Hutchings (al sax e shakuhachi) il progetto si caratterizza per l’approccio profetico a quella che potrebbe essere la musica di un nuovo mondo, alla costante ricerca di una radice primordiale del suono. The Comet is Coming si è affermato definitivamente sulla scena internazionale con “Trust In The Lifeforce Of The Deep Mystery”, considerato dalla critica il miglior album del 2019. Il disco traccia impalpabili linee di connessione spazio-temporali, in un loop musicale incontrollabile che intreccia il jazz, la psichedelia, il funk e l’elettronica. Uscito lo scorso settembre, l’ultimo disco del trio, che oltre Hutchings, annovera Danalogue al synth e Betamax alla batteria, si intitola “Hyper-Dimensional Expansion Beam” (2022): un lavoro nel quale The Comet is Coming apre un portale verso nuovi universi e altre dimensioni.

 
La sera dopo (sabato 12), sempre alle 22, Dromos riabbraccerà il produttore e compositore londinese Alfa Mist (biglietto a 20 euro più prevendita), già ospite della manifestazione nell’estate del 2019. Salito agli onori della critica con il disco “Structuralism”, l’artista inglese si caratterizza per suoni urbani ispirati dal jazz, da lui stesso prodotti e composti, che hanno sorpreso positivamente pubblico e critica. Nel suo percorso di crescita, un ruolo fondamentale è stato ricoperto da produttori legati al mondo hip-hop come Hi-tek, Madlib e J Dilla, da lui sapientemente rielaborati e ricampionati. Sono proprio loro ad aver permesso al suo stile di prendere forma, con ritmi incalzanti combinati con l’immediatezza dell’improvvisazione e un penetrante senso della melodia. È dello scorso aprile il suo quinto album in studio, “Variables”, che attraverso le sue dieci tracce ne ribadisce l’eclettismo e la costante vocazione verso la ricerca e l’innovazione.
 
Anche per le due serate di Fordongianus è previsto un mini abbonamento al costo di 30 euro più prevendita.
 
Sia il 10 agosto a Neoneli, sia l’11 e il 12 a Fordongianus, le serate avranno un eccezionale proseguimento dopoconcerto con i dj set del musicista e produttore Gianluca Petrella, star del trombone internazionale, questa volta a Dromos in veste di dj. L’eclettico artista barese, salito agli onori della critica per aver ricevuto per ben due volte il premio come miglior musicista emergente indetto dal magazine Downbeat, in questo caso spazierà tra la migliore deep house del momento, passando per le più crude Chicago Trax e aggiungendo una quarta dimensione ai groove di Detroit.
 
Domenica 13 agosto il festival farà tappa a Ortueri, per il consueto “sconfinamento” nel paese del Mandrolisai realizzato in collaborazione con la Cantina Bingiateris e l’Associazione Viva Mandrolisai : alle 22 (ingresso libero) a far surriscaldare le valvole degli amplificatori ci penserà il trio del bluesman Francesco Piu, definito dalla rivista Guitar Club “una vera e propria forza della natura!”. Con vent’anni di attività musicale alle spalle, otto album e migliaia di concerti tra festival, teatri e club in Italia, Europa e puntate oltreoceano in Canada e USA dove ha rappresentato l’Italia all’International Blues Challenge di Memphis, il chitarrista sardo salirà sul palcoscenico affiancato da Gavino Riva al basso e Paolo Succu alla batteria, percussioni ed elettronica.
 
Dopo la pausa forzata causata dalla recente pandemia, Dromos chiuderà in bellezza la sua venticinquesima edizione lunedì 14 agosto con un appuntamento a Nureci che sancisce l’importante ritorno di Mamma Blues, il festival nel festival dedicato alla ruvida e polverosa musica del diavolo. Alle 22, nella storica Arena Mamma Blues, salirà Big Daddy Wilson (voce, chitarra e percussioni) con la sua musica capace di intrecciare sapientemente blues, spiritual, roots, soul e reggae. Vincitore di un prestigioso Grammy Award, il bluesman americano si caratterizza per l’inconfondibile voce baritonale, calda e intensa, nonché per le sue doti ritmiche e di chitarrista. Affiancato da The Goosebumps Bros, ovvero Cesare “Big C” Nolli (chitarra e voce), Paolo Legramandi (basso e voce) e Nik Taccori (batteria e voce), presenterà il suo coinvolgente progetto elettro-acustico: un viaggio dal Delta Blues delle radici fino a quello urbano contemporaneo, interpretato con grande gusto ed eleganza in un intelligente equilibrio tra tecnica e passione. Il biglietto per il concerto di Big Daddy Wilson a Nureci costa 10 euro più prevendita.

  • Cinema

Tanta musica e tanti ospiti provenienti da tutto il mondo, dunque, nel cartellone di Dromos, ma non solo. Tra gli altri eventi previsti, uno spazio di rilievo riveste la consueta minirassegna cinematografica promossa in collaborazione con il Centro Servizi Culturali UNLA di Oristano, in linea con il tema di questa edizione del festival: “People: la musica per far fiorire relazioni”.
 
Per tre serate (con inizio alle 21 e ingresso libero) il proiettore e lo schermo allestito nel Giardino dell’UNLA, in via Carpaccio, 9, ospiteranno altrettante pellicole appositamente selezionate per approfondire e riflettere sul tema dominante di questa venticinquesima edizione. Primo appuntamento venerdì 28 luglio con “L’ospite inatteso”, film drammatico del 2007 diretto da Tom McCarthy, in cui dominano le tematiche dell’amicizia e dell’immigrazione nell’America post 11 settembre. Lunedì 31 luglio si proseguirà con “La mélodie”, commovente film del 2017 ambientato a Parigi, con la regia di Rachid Hami, che narra la storia e l’evoluzione di un violinista disilluso, in grado di ritrovare l’amore e la gioia della musica grazie all’incontro con uno studente entusiasta e brillante. Ultimo appuntamento martedì 1 agosto con “La Banda”, film di Eran Kolirin, uscito nel 2007: racconta le vicende dei componenti di una banda musicale egiziana, giunta in Israele per un concerto, che per errore si ritrovano in un paese sperduto e vengono ospitati da una famiglia locale.

  • Suonoverde

Il rispetto per l’ambiente e le sue tematiche, quanto mai attuale, vede Dromos impegnato anche in questa edizione con il progetto Suonoverde: in stretta sinergia con i Comuni che ospitano il festival, e attraverso le buone pratiche ambientali promosse dall’Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile, si punta a conseguire l’obiettivo primario della riduzione dei rifiuti attraverso azioni concrete, come l’utilizzo di stoviglie biodegradabili e di alimenti a chilometro zero, il potenziamento della raccolta differenziata, la riduzione dei consumi energetici e il sempre più ampio ricorso a fonti rinnovabili.
 
Il festival si pone inoltre l’obiettivo di essere a impatto zero, cioè di abbattere le proprie emissioni di C02. Per questo ha scelto di diventare partner di Treedom, azienda italiana che consente di piantare alberi in diversi paesi del mondo e che ne monitora costantemente la crescita. Il bosco di Dromos è attualmente costituito da 145 alberi, che permetteranno di abbattere nei primi dieci anni di vita 70,30 tonnellate di CO2.

  • People Have the Power

Dromos in collaborazione con l’associazione di promozione Intramadu propone quest’anno il progetto People Have the Power: un’iniziativa all’insegna della natura e dell’educazione al rispetto del mare. Filo conduttore della venticinquesima edizione di Dromos è “People”, il tema che lo caratterizza, a cui si lega naturalmente il titolo del progetto che si ispira alla celebre, omonima canzone di Patti Smith. L’organizzazione è, infatti, fermamente convinta del fatto che siano le persone ad avere davvero il potere di cambiare il mondo in cui vivono, cosciente che non c’è più tempo e che questo è il momento di agire, con la fiducia che con l’impegno di tutti si possa riuscire a migliorare le condizioni del pianeta Terra.
 
Ma perché focalizzare l’attenzione sul mare? Perché il genere umano dipende dal pianeta blu: l’oceano rappresenta il polmone della Terra, più del 50% dell’ossigeno che respiriamo proviene proprio dal mare che assorbe anche un terzo dell’anidride carbonica, ma tra tutti gli ecosistemi è quello più sfruttato, più malato, quasi al collasso. L’oceano è vita, è bellezza immensa, è forza allo stato puro e da esso dipendono miliardi di persone. Ma la sua capacità di rigenerarsi è più lenta dell’uso che l’uomo fa delle sue risorse. Perciò è fondamentale imparare a trattarlo bene, prendendo consapevolezza dei suoi limiti e dello stato in cui versa.
 
Martedì 1 agosto presso la spiaggia di San Giovanni di Sinis verranno messe in atto delle importanti azioni, come lo snorkeling “salva la pinna”: con un biologo marino si andrà alla ricerca della Pinna Nobilis, comunemente nota come nacchera, andando alla scoperta delle buone pratiche che ne possono agevolare il ripopolamento. Nel corso della giornata si proseguirà con attività di pulizia dell’arenile da plastiche, mozziconi e rifiuti di svariata natura e si terrà un importante workshop dedicato all’importanza dell’ecosistema mare per la vita dell’intero pianeta. In serata, poi, seguirà un appuntamento dedicato alla meditazione notturna a cura di Alchimia della Jana.
 
Il giorno dopo (mercoledì 2) le attività proseguiranno con la gita “Coast to Coast” in sup o kayak da Mare Morto a La Caletta: con una guida ambientale si andrà alla scoperta delle bellezze della costa del Sinis. A San Giovanni si terrà il laboratorio “Per mille balene” dedicato ai più piccoli, a cura dell’associazione Punti di Vista, che coinvolgerà i partecipanti con momenti di ballo, movimento, suoni e rumori dell’acqua, consistenze di sabbia e conchiglie. Con i materiali raccolti nella spiaggia, si procederà alla creazione di strumenti e oggetti musicali. Gli adulti, invece, avranno la possibilità di partecipare al Trekking a Capo San Marco, andando a scoprire il verde della penisola del Sinis, esplorandone la ricca biodiversità e scoprendo come preservarla.
 
Per informazioni è possibile scrivere all’indirizzo mail intramadu@gmail.com, visitare il sito internet www.intramadu.it o la pagina Instagram @intramaduaps.

  • Viaggio in Sardegna con Dromos e Radio Popolare

Con il festival ritorna Viaggio in Sardegna con Dromos e Radio Popolare, una proposta turistica di otto giorni attraverso alcuni dei più suggestivi luoghi dell’Oristanese, a cura dell’associazione Mariposas de Sardinia con ViaggieMiraggi.