L’Intuito femminile, una dote prima della nascita

 

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L’intuito femminile si sviluppa sin dalla vita intrauterina, una dote senza eguali che aiuta la donna a captare segnali, comprendere al volo situazioni, permettendole di districarsi in situazioni difficili senza la necessità di ricorrere al pensiero riflessivo e razionale.
Lo suggerisce uno studio condotto tra Università di Granada, di Barcellona Pompeu Fabra e Middlesex University di Londra, pubblicato sulla rivista Psychoneuroendocrinology.
Coordinato da Antonio Manuel Espin, il lavoro dimostra che il cervello femminile è influenzato – a favore dell’intuito – sin nel grembo materno perché esposto a scarse quantità di testosterone, l’ormone maschile, che invece ‘instilla’ razionalità e capacità riflessive.
Questo studio, commenta Giulio Maira, a capo dell’Istituto di Neurochirurgia dell’Università Cattolica di Roma, offre un’ulteriore evidenza del fatto che alcune differenze tra cervello maschile e femminile si instaurano sotto l’influenza degli ormoni sessuali, il testosterone per lui e gli estrogeni per lei. In particolare questo studio mostra che l’influsso ormonale inizia già prima della nascita.
Proprio queste differenze, anticipa Maira, saranno al centro della Tavola Rotonda che si terrà l’11 Giugno in Campidoglio, intitolata ‘Il cervello della donna’; un dibattito neuro-scientifico e filosofico promosso dalla Fondazione Atena (che da quest’anno ha anche una branca femminile dedicata appunto alla salute delle donne) in cui saranno affrontati i rapporti e le connessioni tra il cervello del donna e quello dell’uomo.
Le donne spesso si lasciano guidare da processi mentali inconsci che corrono su binari paralleli a quelli del pensiero riflessivo, l’intuito appunto. L’uomo, spiega Maira, ha un cervello più razionale in quanto i due emisferi cerebrali (destro e sinistro) sono meno connessi tra loro rispetto a quelli del cervello femminile. La donna, precisa, avendo più connessioni tra essi, ha un cervello più olistico e intuitivo.
Vi sono studi, continua Maira, che mostrano come il cervello dei bambini sia piuttosto simile nei due sessi prima della maturazione sessuale, e cioè prima che sia posto sotto l’influsso di differenze ormonali che compaiono solo con l’adolescenza, quando nelle femmine sono abbondanti gli estrogeni e nei maschi il testosterone.
Ciò non esclude, sottolinea Maira, che l’esposizione agli estrogeni potrebbe precondizionare il cervello del feto femminile, come pure l’esposizione al testosterone.
È quello che hanno dimostrato gli scienziati spagnoli e inglesi: arruolando 600 giovani di entrambi i sessi, gli esperti hanno sottoposto l’intero campione a un questionario per stimare le capacità intuitive di ciascuno. Poi per ciascun partecipante hanno calcolato il rapporto tra la lunghezza del dito indice e la lunghezza dell’anulare. Questo rapporto si è dimostrato – ormai anni fa -indicativo dei livelli di testosterone cui l’individuo è stato esposto durante la vita intrauterina. Più alta è stata l’esposizione al testosterone, più l’individuo è mascolino e più il rapporto indice/anulare è basso. Ebbene,  è emerso che le donne sono molto più intuitive dei maschi. Osservando il rapporto indice/anulare, i ricercatori hanno visto che le donne con un rapporto più basso tra indice e anulare (quindi esposte a più alte concentrazioni di testosterone in utero) sono meno intuitive di quelle con un rapporto più elevato. Segno che in un certo senso hanno un cervello più ‘maschile’.