Cagliari: una città a misura tutti

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La città inclusiva è il luogo dove a chiunque, indipendentemente dalla condizione economica, dal genere, dall’età, dalla razza o dalla religione, è permesso di partecipare produttivamente e positivamente alle opportunità che la città ha da offrire” (Unchs, Centro Nazioni Unite per gli insediamento umani – 2000). Possiamo aggiungere per le proprie condizioni di salute e disabilità. A Cagliari, non siamo all’anno zero, tutt’altro: è in atto un percorso, irreversibile, di cambiamento culturale e sociale che porta la nostra comunità cittadina e società verso politiche e servizi inclusivi che migliorano la vita per tutte e tutti. Nella logica dei diritti umani e non delle concessioni o dell’assistenzialismo.
Questo, anche nel trasporto e nella mobilità che rappresenta un diritto che aiuta gli altri diritti umani ad essere attuati.
Partendo dagli interventi positivi ed efficaci già in atto nella città, come rendere una città veramente inclusiva, che guarda avanti allo sviluppo di nuove opportunità?
Come agire in favore dei diritti  delle persone con disabilità per aumentare la fruibilità dei luoghi di vita?
Come e su quali aspetti occorre intervenire subito per permettere una più agevole mobilità in tutti gli spazi della città, nell’ottica di una accessibilità “universale” ?

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Questi alcuni spunti della più ampia discussione che si è posta la Commissione Consiliare Permanente Politiche Sociali e Salute del Comune di Cagliari, presieduta dalla Consigliera Rita Polo e che hanno portato alla approvazione all’unanimità di una mozione, che verrà discussa in una delle prossime sedute del Consiglio Comunale, per impegnare il Sindaco e la Giunta ad incrementare il numero delle fermate attrezzate ed accessibili alle persone con disabilità nonché a porre in essere una pianificazione più attenta dei lavori pubblici progettando gli stessi in un’ottica di accessibilità e fruibilità universale e studiando percorsi all’interno del tessuto urbano caratterizzati dalla graduale ma progressiva e completa eliminazione delle barriere architettoniche e sensoriali, in un  processo che coinvolgerà come attori sociali i diretti interessati, le persone con disabilità e le loro organizzazioni, con il CTM , le istituzioni, non solo di Cagliari ma anche altri  Comuni e la Città Metropolitana, per rivedere le collaborazioni,  i compiti ed impegni che si erano già intrapresi nel Precedente Protocollo d’intesa del 2010, che si vuole aggiornare e rilanciare.

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