Valentina Sulas: recitare è la mia vita

Valentina Sulas è un’attrice affermata nei teatri d’Italia e che ha fatto diverse apparizioni nel cinema, riuscendo ad avere successo in entrambi i campi.

Non disdegna certo i ruoli cinematografici, che apprezza e ai quali si adatta in maniera molto flessibile, apprezzando differenze ma anche similitudini tra i due modi di recitare, il primo un pò più crudo ed immediato e con poco spazio per gli errori, ed il secondo più attento al dettaglio, confezionato in maniera più rilassata in post-produzione.

Valentina in uno scatto di Gigi Atzori
Valentina in uno scatto di Gigi Atzori

RivistaDonna ha deciso di intervistarla, per capire meglio il suo mestiere e la sua personalità.

 

Ciao Valentina e benvenuta su RivistaDonna!

Come nasce la tua passione per il teatro e la recitazione?

La passione per il teatro mi accompana sin da piccola, dalla mia adolescenza.

Il mio primo contatto con il teatro fu un laboratorio di teatro corporeo a Cagliari, a 14 anni, e subito scoprii di amare questo mondo, che mi dava piena libertà di espressione, senza quasi canoni o limiti; il palco è un mondo dove non c’è competizione o sfida, dove ognuno ha il suo stile e genere e si esprime con la maniera che ritiene più appropriata ed interessante, facendo suo il ruolo.

Fu amore a prima vista, insomma.

Come sei riuscita a fare del teatro il tuo lavoro?Quali sono state le difficoltà all’inizio?

Ovviamente gli studi e l’educazione avevano priorità per me, e fino alla Laurea (in letteratura e lingue straniere), il teatro fu solo un hobby, che presi comunque seriamente e con amore.

All’inizio della mia carriera ovviamente il teatro non fu lunica fonte di sostentamnto e dovetti affiancare questo a lavori più convenzionali, mai dimenticando però quale era il mio obbiettivo principale: recitare.

A poco a poco il lavoro aumentava ed ho potuto lasciare gli altri impegni per potermi finalmente dedicare a tempo pieno all’amore della mia vita: il teatro.

Iniziai a condurre dei laboratori teatrali e a lavorare continuativamente nel “ teatro ragazzi”, cioè in spettacoli rivolti ai bambini e alle scuole.

Versatile, modesta e pronta ad immedesimarsi in ogni ruolo. Foto di Gigi Atzori
Versatile, modesta e pronta ad immedesimarsi in ogni ruolo.
Foto di Gigi Atzori

Quando è stata la tua prima volta sul palco?

A circa vent’anni andai sul palco per la prima volta, collaborando con il laboratorio teatrale curato da Marinella Manicardi, organizzato da Gaetano Marino a Quartu S. Elena (Cagliari), una bellissima ed emozionante esperienza.

 

Quando devi recitare una parte, come ti immedesimi nel personaggio?Come lo fai tuo?

Mi piace tantissimo la ricerca sul personaggio, l’analizzare il testo ed il carattere di colei che andrò ad interpretare, per potermi così immedesimare in maniera “naturale” e simbiotica col personaggio, diventando tale per tutta la durata della performance.

Facendo questo lavoro di ricerca infatti ti immedesimi nel personaggio così a fondo che hai la libertà di esprimerti come se fossi tu stesso quella persona, non semplicemente l’attore che la rappresenta.

 

Quale è la differenza tra la recitazione teatrale e quella televisiva a parer tuo?

Sono due mondi simili ma diversi tra loro.

 Nel teatro puoi esprimerti con diversi linguaggi, usare il corpo, il movimento, la danza e sperimentare modi diversi di usare la voce.

Devi rendere vivo tutto ciò che fai perchè, al contrario del cinema, spesso il pubblico è troppo lontano per notare l’espressione del viso ed i dettagli di scena, quindi si tende ad enfatizzare ed “esagerare” un pò gesti e toni, per raggiungere tutta la platea.

Valentina in uno scatto di Fiorella Sanna
Valentina in uno scatto di Fiorella Sanna

Nel cinema, tra dettagli e montaggio, c’è un occhio più attento al dettaglio, quindi la maniera di recitare in teatro risulterebbe eccessiva e troppo impattante per la telecamera, di conseguenza ci si deve ridimensionare ed adattarsi a recitare in maniera meno “eclatante”, meno forzata e più vicina alla realtà quotidiana.

Sono due bellissimi modi di esprimersi, ed io adoro entrambi.

Il teatro però mi ha dato una gratificazione maggiore a livello personale, perchè sono riuscita,  grazie a Marco Parodi e alla “Fabbrica Illuminata“, a mettere in scena degli spettacoli scritti da me, grazie alla fiducia e sostegno di queste persone meravigliose.

In teatro mi esprimo anche come autrice, e ho curato l’adattamento scenico di monologhi.

Uno dei lavori a cui tengo di più è “The Mother of the Priest”, un monologo liberamente tratto da un romanzo di Grazia Deledda, che ho presentato in lingua inglese al Festival Fringe di Edimburgo ottenendo un bel riscontro da pubblico e critica.

Ne ho curato regia, adattamento scenico e ne sono interprete. In lingua italiana lo sto distribuendo grazie alla fiducia ed il supporto della “Fabbrica Illuminata“ e del direttore artistico Marco Parodi, e stiamo avendo già dei risultati positivi, iniziando da Milano, Pisa e così via. Una grandissima soddisfazione per me e tutto lo staff.  S

Nel cinema questo non è ancora capitato, ma mai dire mai.

 

A cosa ti stai dedicando al momento?

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Sono stata scritturata per una produzione teatrale importante di Mab Teatro, per la regia di Daniele Monachella: Titu Andronicu: sa mudadura : una riscrittura ed elaborazione del “Tito Andronico” di William Shakespeare, in lingua sarda; uno spettacolo che coinvolge ben 15 attori e tanti ottimi professioni dietro le quinte.

Il debutto sarà a Sassari il primo aprile, a Cagliari il 4 al Teatro Massimo.

Uno spettacolo della quale vado orgogliosa e al quale consiglio assistiate. Sono nelle sae invece con il film “Moda Mia”, per la regia di Marco Pollini: la storia di un ragazzino sardo che lotta per realizzare il suo sogno di lavorare nella moda, nonostante le difficoltà e una famiglia che non lo comprende. Io interpreto un’insegnante che lo supporta e lo sprona, e che lo aiuterà a mettersi in gioco. Il film è già nelle sale a Cagliari.

 

Uno spettacolo e un  film dei quale vado orgogliosa e al quale consiglio assistiate.


Ecco il link alla sua intervista Video fatta da noi

https://youtu.be/PRqf-GLpBGg

 

Valentina non smette mai di sorridere e si vede che il teatro e la recitazione sono davvero le cose per le quali vive e che la fanno stare bene, in pace con sè stessa ed il mondo che la circonda.

E’ una persona calma, serena e piena di energia allo stesso tempo, alla quale non possiamo che augurare grandi successi e soddisfazioni nella vita, tutte pienamente meritate.

 

Emanuele Taìno Foddai