Le mascherine servono a tutti, contrordine

 
All’inizio di questa storia, quando la pandemia era solo una epidemia, l’Organizzazione mondiale della sanità disse ufficialmente: chi sta bene e non è in contatto con persone infette, non deve usarle
 
E’ paradossale che con tutta la tecnologia di cui siamo circondati alla fine per difenderci dal contagio stiamo usando uno strumento non molto diverso da quello usato dai nostri avi nel 1918 per l’influenza spagnola: le mascherine. Eppure pensandoci bene le mascherine sono una delle grandi storie di questo coronavirus e forse quella che più di tutte le altre evidenzia la nostra difficoltà a prendere le misure al coronavirus SARS Cov2. Lasciamo da parte per un istante speculazioni, inefficienze e autentiche cialtronerie che hanno causato un numero di vittime inaccettabile fra il personale sanitario. Guardiamo a cosa è successo per noi che stiamo a casa, con permesso di uscita solo per andare al supermercato o portare a spasso il cane.

E quindi: mettersele, non mettersele, nel caso di quale tipo, certo non quelle chirurgiche che vanno lasciate agli operatori sanitari che ne hanno davvero bisogno, intanto farsele in casa con materiali di fortuna, o meglio comprarle in farmacia ma a prezzo triplicato; e poi non sapere come vanno usate perché se ti tocchi gli occhi senza lavarti le mani è inutile coprirsi bocca e naso; ma anche trovare quelle usa e getta ma non gettarle mai perché se poi le getti dove le ritrovi e quindi seguire complicate procedure per disinfettarle ogni volta. Insomma che fare? Le dobbiamo mettere o no?

 

All’inizio di questa storia, quando la pandemia era solo una epidemia, l’Organizzazione mondiale della sanità disse ufficialmente: chi sta bene e non è in contatto con persone infette, non deve usarle. E il nostro Istituto Superiore di Sanità fece lo stesso ovviamente. Quell’indicazione sta ancora lì, sui siti ufficiali. Però poi le cose hanno preso una direzione che in pochi avevano previsto, il numero dei contagi ufficiali è esploso, quello dei contagi reali, stimato da modelli matematici, supera i 10 milioni solo per l’Italia. Dieci milioni sono tantissimi: ne fanno parte anche quelli senza sintomi, positivi e contagiosi a loro insaputa. I più pericolosi. Potremmo essere noi stessi. O i nostri vicini. O quelli in fila con noi al supermercato. 

E così nel frattempo mascherine di ogni tipo sono spuntate ovunque. Le persone se ne sono infischiate delle indicazioni ufficiali e hanno iniziato a metterle, supportate da un bel numero di scienziati che sono usciti alla scoperto e hanno detto: servono, anche se non sono perfette, anche se fate errori, a qualcosa servono comunque. E lo stesso hanno detto i medici cinesi in prima linea a Wuhan, ascoltatissimi per ovvie ragioni. 
Lunedì l’Organizzazione mondiale della sanità però ha ribadito il punto: non c’è nessuna prova che le mascherine servano se uno sta bene. Ma chi lo sa davvero di stare bene? Chi ne ha la certezza? Arrivati a questo punto indossarle ha senso.