Leggendo Metropolitano, al via la campagna volontari e il progetto Gulliver in collaborazione con i festival di Pistoia e Livorno

 

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Il festival Leggendo Metropolitano si apre ai giovani e cerca volontari per la sua nona edizione, in programma a Cagliari nel prossimo mese di giugno. Non solo: grazie al progetto Gulliver, ragazze e ragazzi che hanno collaborato negli ultimi due anni con il festival sardo potranno fare esperienza in una delle altre manifestazioni partner, prima fra tutte il festival “Dialoghi sull’Uomo” che si terrà a Pistoia dal 26 al 28 maggio. “In questo modo vogliamo aiutare tanti giovani a rafforzare le loro competenze nell’ambito dell’organizzazione culturale”, spiega il direttore artistico di Leggendo Metropolitano Saverio Gaeta, “consentendogli innanzitutto di collaborare alla riuscita del nostro festival, per poi confrontarsi con altre realtà nazionali”.

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Diventare volontario della nona edizione di Leggendo Metropolitano e far parte del gruppo del “Leggendari” è semplice. I giovani interessati (che devono aver compiuto i diciotto anni) dovranno avanzare la loro candidatura inviando entro venerdì 21 aprile all’indirizzo supporto@leggendometropolitano.it il modulo d’iscrizione scaricabile dal sito del Festival, insieme al proprio curriculum vitae e ad una lettera motivazionale. Lo staff esaminerà ogni richiesta, poi contatterà i volontari per l’inizio di un essenziale percorso di formazione.

 

Ai giovani è chiesta serietà, impegno e voglia di fare, ma anche capacità di adattamento e una propensione al lavoro di squadra, oltre che la massima disponibilità per i giorni del festival e per quelli degli incontri di formazione. Partecipando da volontari al Festival, avranno la possibilità di acquisire esperienza nel campo dell’organizzazione e della gestione di eventi (in particolar modo di quelli a carattere culturale), impareranno a lavorare in gruppo e gestire situazioni di emergenza, conosceranno persone nuove e incontreranno da vicino gli ospiti del Festival, oltre che ricevere al termine della manifestazione un attestato di partecipazione, valido per il riconoscimento di crediti formativi nelle facoltà dell’Università di Cagliari in accordo con l’associazione Prohairesis, organizzatrice del Festival.

 

Nello specifico, gli ambiti d’azione in cui i Leggendari opereranno saranno la comunicazione, l’accoglienza, l’info-desk, location ed eventi collaterali, segreteria, shop, mentre un vero e proprio corpo speciale dei volontari avrà il compito di favorire la fruizione del Festival anche alle persone con disabilità.

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Per i ragazzi che hanno fatto i volontari in una delle edizioni 2015 e 2016 di Leggendo Metropolitano si apre invece un’altra straordinaria opportunità. Grazie al progetto di scambio interculturale Gulliver, ideato proprio da Saverio Gaeta, è nata una sinergia tra le manifestazioni Dialoghi sull’Uomo di Pistoia, Leggendo Metropolitano e Il senso del ridicolo di Livorno che porterà tre volontari sardi a collaborare al festival di antropologia del contemporaneo di Pistoia, in programma da venerdì 26 a domenica 28 maggio. Gli interessati potranno avanzare la loro candidatura compilando e inviando entro il 31 marzo l’apposito modulo a supporto@leggendometropolitano.it, specificando nell’oggetto “selezioni progetto Gulliver”. Tre giovani toscani saranno invece inseriti nel gruppo dei volontari di Leggendo Metropolitano. Tutte le spese relative al viaggio, al vitto e all’alloggio sono a carico delle associazioni organizzatrici.

 

Gulliver rappresenta un’opportunità formativa interessante per arricchire il proprio bagaglio di competenze mettendosi alla prova in contesti diversi, per stringere amicizie con coetanei e scambiare esperienze, un’occasione unica per incontrare da protagonisti grandi uomini di cultura italiani e internazionali e per conoscere città e realtà nuove.

 

“Gulliver nasce con l’idea di non ridurre l’esperienza al solo evento al quale si partecipa”, spiega Saverio Gaeta, “ma, aderendo ad un circuito virtuoso più ampio e tramite questo, i volontari possono incrementare il proprio know-how provando ruoli alternativi, altre atmosfere, stili di conduzione e modi lavorativi diversi. Perché per il volontario l’esperienza in una grande manifestazione deve innanzi tutto essere il primo approccio al mondo del lavoro”.