Chi è la donna che salvò il Cagliari Calcio. Oggi come ieri mille emozioni rossoblù

È una nuvola di paillettes scintillanti Anna Foguez, piume e lustrini che abbagliano la notte dei gaudenti viveur sardi che al mattino sono placidi padri di famiglia, professionisti e soprattutto…tifosi del Cagliari.

Il campionato in corso é quello del 1930-31. La società rossoblu é a un passo dal fallimento. “Si tratta di una scalogna quanto mai ricorrente nella storia decennale della Società Cagliari Calcio, ma stavolta si profila davvero il disastro finanziario” sentenzia la stampa locale al termine dei primi due lustri della squadra vessillo sportivo dell’isola intera.

É a questo punto che sport e spettacolo si stringono in un sodalizio destinato a entrare prepotentemente nella storia del costume italiano. Una mano lava l’altra e insieme lavano il viso: é qui che entra in gioco il carisma scenico della soubrette Anna Foguez, affettuosamente ribattezzata a Cagliari “Fogatzedda” , cioé focaccina.

In breve tempo la prima donna della compagnia teatrale del napoletano René Thano viene eletta per acclamazione “Mascotte rossoblu”. Luoghi d’elezione del divertimento cagliaritano sono l’Eden Park e il Lido del Poetto e Anna Foguez provvede ad animare entrambi con delle serate a pagamento i cui proventi andranno a sanare le finanze mal ridotte della squadra. Fogatzedda é legata da antica amicizia al celebre Marinetti, intellettuale futurista e senatore fascista del quale ripropone poemi già famosi riadattandoli alla glorificazione del team cagliaritano. Con Abat-jour tu diffondi una luce rossoblu Anna Foguez rompe brillantemente già dalla prima ora, incalza il pubblico a sottoscrivere l’abbonamento alla squadra del cuore e del sangue sardo. Canta Anna Foguez «Avanti baldi giovani e gentili fanciulle / salvate dalla rovina la squadra del cuore / e fate come dice il poeta: / versando tanti soldini / potete favorir l’emulazione accanita / di cervelli e di muscoli, / di agilità e di forza». L’intervento della ballerina chanteuse non é certo il trionfo dello spirito femminista che in questo momento anche in Sardegna inizia a scalpitare contro l’androcentrismo littorio, ma centra il bersaglio al primo colpo. L’annus horribilis del Cagliari sembra terminato. Il tormento finanziario é fugato grazie alla raccolta di ben 300 mila lire durante le performance di Fogatzedda, e ancora grazie alla promozione della squadra in serie B per la prima volta grazie a mister Erbstein. La città si riversa per tre giorni e tre notti lungo la via Roma, in una follia collettiva che festeggia sulle notte della fortunata “Abat-jour” di Anna Foguez. Non manca una tinta rosa a contribuire all’onirica mitologia dell’intrattenitrice, la tenera liason, vera o presunta, che la Foguez incoraggia con il beniamino del calcio isolano Salvatore Marcialis, noto col soprannome di Canciofa (carciofo), lasciandosi baciare appassionatamente sul palco dell’Eden Park, nel delirio del pubblico. La starlette in breve tempo passa da beniamina delle folle a pratico strumento di propaganda fascista. Il partito non disdegna l’impiego di figure popolari alla causa del proselitismo ed ecco Anna Foguez tornare a Cagliari nell’estate seguente e cercando di non alterare la “ricetta” che le portò clamore e successo nell’isola, si limitò ad integrare i trionfalismi rossoblu, qua e là, con quelli dovuti al duce: “Adesso che al governo c’é Benito Mussolini / a fare il presidente con l’archetto e il violin / appena hanno sentito che sonate egli sa dar / ognuno ha già imparato a fox trottar. / E si vedon fox trottar pure le squadre che il Cagliari vuol domar”. Fatta salva la parentesi politica, la Sardegna ricorderà sempre con il sorriso e un filo di gratitudine la simpatica soubrette perspicace e situazionale.

Ilaria Muggianu Scano