Single in vacanza: prima regola non innamorarsi

Puntualmente arriva l’estate e puntualmente sono single. Non sono in cerca né di folli e facili entusiasmi estivi né tantomeno di uomini da spolpare a sangue caldo. Non sono una single dal rimorchio aggressivo. Prediligo l’arte della lentezza, anche se questo mi può far arrivare disastrosamente alla fine dell’estate, senza aver appagato nessuna appetito sessuale. Sono single, ma non come lo intendete voi: una povera derelitta, che aspetta la sua grande occasione chiamata anche “fisico scolpito e pettorali alti e sodi”, che si dimena velocemente tra una donna e l’altra, in cerca di un appuntamento al buio senza nessun tipo di coinvolgimento sentimentale.

Perché io lo voglio? Assolutamente no, ma nemmeno voglio essere tacciata come colei che per forza d’estate, sola soletta, ha l’impellente esigenza di concludere un rapporto passionale, in un piccolo golfo al chiar di luna. Un romanticismo al quale non abbocco, perché falso come la mia borsa di Gucci. Almeno chiedo onestà. Ti dirò cosa voglio (all’uomo in questione) e tu mi dirai cosa vuoi. Semplice non credete? Io mi lascio cucinare a fuoco lento per te e tu cucinerai a dovere per me (e non parlo di arte culinaria).

Perché bisogna sempre, dopo i soliti noiosi e sopravvalutati convenevoli, vivere un sentimento che non esiste? Anche le single possono volere una “situationship”. Un “non rapporto”, dove a fare da padrona è una grande bramosia e trasalimento. Un bisbiglio di eccitazione che a pochi è concesso, perché tutti cercano la favola. Ma perché in vacanza? Non c’è periodo più sbagliato che innamorarsi con il caldo torrido. Le sinapsi si interrompono e il cervello inizia a fumare. Non si ha più una visione lucida della situazione. Volete autosabotare la vostra salute mentale?

Innanzi tutto ho paura del buio, ma soprattutto degli incontri al buio. Nono sono mai stata brava a giocare a nascondino. Ho un fiuto come un cetaceo dentato con il raffreddore. Anche se potrei fare un’eccezione per un uomo davvero charmant, utilizzando i miei cinque sensi. Inoltre, ho grosse difficoltà a socializzare con gli sconosciuti ergo, non tutte le single sono smaniose o vogliose di essere abbordate da un “Lui” qualunque, che si avvicina con aria spavalda e con un ego spaventoso tanto da avere un ufficio di collocamento personale. Voglio concedermi il lusso di farmi una vacanza da single, senza per questo essere targettizzata come “single in vacanza, in cerca di…”

Sono semplicemente una single in ferie che probabilmente potrebbe accettare inviti davvero interessanti, che facciano sussultare il mio corpo di un godimento mai provato in vita mia. E non cerco guai, chiamati anche uomini sposati che fingono di essere liberi, uomini liberi che fingono di essere accompagnati per una sveltina furtiva spiattellata su uno scoglio. Innamorarsi in vacanza è un fregatura garantita.

Il tempo è dilatato e le persone devono riempirlo in qualche modo, ma in quale modo? Una cottarella o al massimo una sbandata che sul far della fine della vacanza, inizia a tentennare con i soliti tristissimi “mah… purtroppo non è possibile rivedersi”, “è stato bellissimo conoscerti anche se …”. La vacanza della vera single è il completo comfort e relax che si regalo dopo non so quanti giorni passati a ingoiare un boccone davanti al PC, mentre lavora dodici ore al giorno. Se poi ci scappa, una turbolenza chiamata “vento di passione” perché no? Non cadiamo in cliché sentimentali e romanzati. È tantomeno in luoghi comuni della single lussuriosa e libidinosa che cerca a tutti i costi l’avventura di qualche notte, magari in mezzo ad una siepe, nascosta dietro un cespuglio o dentro l’acqua gelida. In merito all’ultima opzione, penso al mio basso ventre congelato. Praticamente paralizzato! Le mia vagina mi sussurra che non è il caso perché soffre di pressione alta o bassa, dipende dal contesto.

Ma perché cercare di intraprendere una storia d’amore in ferie quando avete tutto il mondo ai vostri piedi soprattutto in un villaggio “all inclusive”. Dipendenti che vi portano, sulla spiaggia, cocktail di benvenuto come se non ci fosse un domani, e vi chiedono, spasmodicamente, “Signorina, ha bisogno di qualcos’altro?”. Non dovete altro che pensare a come rispondere e a come ingannare la noia dopo che vi trovate da sole. Un bel libro? Della buona musica, tanti bagni. E tanti uomini all’arrembaggio! Ma voi non siete single qualunque. Non siete disperate a tal punto, da cedere al primo “fisico con la tartaruga” e quella forma a v che percorrete fino a dove non batte il sole e si perde nell’oblio della vostra fervida e perversa immaginazione.

E deve per forza essere un uomo a distrarvi dal vostro tanto amato “dolce far niente”? Magari sì, magari no. Ma sicuramente non predisponetevi per un insipido e banale innamoramento che vi spezzerà il cuore. Lo so che le vostre intenzioni non sono queste, ma regolarmente le donne ci cascano. E perché? Per farsi adulare con qualche complimento buttato a casaccio? Per il brivido di sentirsi desiderate e desiderabili? Allora meglio flirtare senza concludere, dico io. Trattasi, quest’ultimo, di un luccichio di cui noi donne abbiamo bisogno per sentirci vive. Dunque le opzioni sono, a) trovare un uomo da una botta e via, solo una volta mi raccomando perché se lo fate tre volte, vi sembrerà di esservi innamorate, colpa dell’ormone ossitocina, b) trovare un innocuo flirt che vi faccia brillare gli occhi. Mai innamorarsi in vacanza, anche se l’amore è sempre un meraviglioso imprevisto. Menzione d’onore: alla memoria poetica del nostro cervello che registra tutto quello che di più bello possiamo vivere quando scoviamo un luogo a noi sconociuto, sentendo un profondo benessere semplicemente stando in ascolto con se stesse.